Disponibili sulle piattaforme digitali di streaming “Chi ha paura di chi” e “Spiriti”, i due album rimasterizzati di Clara Moroni pubblicati nel 1990 e nel 1992 per il progetto Clara&The Black Cars. Noi di Musica361 abbiamo intervistato la cantante, forte di un sodalizio artistico durato più di vent’anni con Vasco Rossi, che ci ha parlato dei suoi inizi e dei progetti per il futuro…
Clara Moroni, la tua è una storia particolare: hai iniziato giovanissima in una famiglia dove non c’erano artisti e hai sempre fatto musica…
Sì, mi è sempre piaciuta la musica fin da piccolina, mi mettevo davanti alla tv e facevo le imitazioni di Raffaella Carrà e poi da lì la prima volta che ho ascoltato i Sex Pistols mi è esploso nel cervello il fatto che dovevo mettere su una band ed è cominciato tutto.
Hai citato i Sex Pistols, ci sono altri gruppi di riferimento?
Certo, io ero follemente innamorata dei Siouxsie and the Banshees, così come dei Clash, degli Stranglers e di tanti altri gruppi Punk. Mi piaceva anche il movimento che dal Punk è andato verso la New Wave, verso il Dark…
Vanti collaborazioni con artisti come Stadio, Loredana Bertè, Alberto Fortis, ma soprattutto Vasco Rossi per 20 anni, come è lavorare con loro, soprattutto con Vasco?
Una cantante come me, che è sempre stata una frontwoman, un passo indietro lo fa solo per cantare per Vasco Rossi, non l’avrei fatto per nessun altro, perché era l’unico che faceva un certo tipo di Rock in Italia, era una figura di un certo tipo: ho accettato di aderire al suo progetto. Sono stati anni, sia in studio che live, stupefacenti. Non sarei mai andata con un Numero 2, se devo andare con qualcuno devo andare con un Numero 1 come me.
Sono disponibili “Chi ha paura di chi” e “Spiriti”, i due album rimasterizzati del 1990 e 1992: due lavori fondamentali perché come dici tu: “Non sei caduta dal cielo”…
Per me è stato importante riprendere questi due album perché suonano come se fossero stati fatti ieri e poi perché quello era il motivo che mi ha portato sul palco di Vasco Rossi. Dato che adesso sto lavorando a un nuovo album stratosferico che uscirà dopo Sanremo, a febbraio-marzo, era giusto mettere in evidenza chi sono io in tutto il mio percorso e far capire che la parentesi, seppur lunga, di Vasco Rossi viene da cose che ho concepito io.
Altra cosa importante: la tua ex band, “The Black Cars”, è stata la prima che faceva rock in italiano con una donna come cantante, hai riscontrato difficoltà, pregiudizi?
Beh, il mondo della discografia italiana è un mondo molto maschilista, infatti io che sono un caso anomalo mi sono aperta la mia etichetta discografica: mi sono resa indipendente, ai tempi non c’era una figura del genere.
Oltre a queste riedizioni c’è un inedito “Dentro al blu”, vuoi parlarcene?
Sì, io e il chitarrista Michele Vanni abbiamo scritto questo pezzo che faceva parte di un terzo album che però non è mai stato portato avanti. Quindi, adesso che ho deciso di tirare fuori gli album e di rimasterizzarli ho detto: “Questo lo mettiamo”, tra l’altro è un pezzo bellissimo e modernissimo.
Hai iniziato giovanissima con la cara e vecchia gavetta, come vedi l’epoca dei talent?
Ho deciso di fare la critica delle voci dei concorrenti di XFactor per MOW Magazine e ogni sabato viene pubblicato il mio articolo in cui in sintesi analizzo le voci e le scelte dei giudici. Dato che sono Rock, ho anche un caratterino Rock e mi sono inventata la viper room: troverete l’articolo e il reel con il top e il flop della puntata.
Prima di lasciarci ci parli dei tuoi progetti per il futuro?
Sto ultimando un nuovo album con un grandissimo produttore, Fabrizio Simoncioni, produttore storico di Ligabue e dei Litfiba. È un album di cui ho scritto musica e testi.
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