Claudia Bombardella, vi canto la “Memoria degli Alberi”

Claudia Bombardella:  “Memoria degli Alberi” un album che ci riconnette alle tradizioni e all’arte di ascoltare, un anelito viscerale alla bellezza

Claudia Bombardella
Claudia Bombardella

Si intitola “Memoria degli alberi” il nuovo disco di Claudia Bombardella. Compositrice, polistrumentista, cantante, da circa 30 anni sviluppa la sua meticolosa e appassionata ricerca nello studio di svariati strumenti (sax baritono, clarinetti, violoncello, fisarmonica e vari strumenti etnici), la voce umana, principi di fisica quantistica e il Taiji e Qi gong. Oggi sperimenta anche il gioco dentro direttrici che spaziano nel mondo: appoggiarsi sulla natura e alla natura degli alberi poi fare ritorno.

Musicista certamente, ricercatrice di un suono che dialoghi costantemente con la natura e con tutto ciò che di materico e spirituale faccia da corona alla vita stessa. Non poteva dunque mancare una connessione fortissima tra il mondo degli uomini e gli alberi, concetto che va ben oltre la favolistica allegoria. Da sempre gli alberi, la natura in generale è considerata “testimone” delle vicende umane. Nel nostro immaginario pare che la linfa possa ascoltare, assorbire e processare tutto ciò che intorno si muove, dai campi elettromagnetici all’aria, all’acqua, e così con tutti gli elementi del creato compresi i pensieri ed emozioni umane.

Così quando poi andiamo a connetterci con loro possiamo ricevere i loro racconti, che giungono da tutto il mondo grazie alla sotterranea interconnessione che li lega tutti fra di loro e con la natura tutta.

«Un ennesimo viaggio nel mondo, negli stili espressivi più svariati, un cd che ci riconnette alle tradizioni e all’arte di ascoltare, un anelito viscerale alla bellezza». C. Bombardella

Ed eccolo dunque “Memoria degli alberi”: lo spazio in cui la musica racconta è come una grande foresta da cui emergono voci d’Armenia, canti di un cinghiale in amore, il fiorire di un verso di Shakespeare, vocalizzi dell’Uzbekistan, una danza spagnola, una della Transilvania, un canto iraniano, un canto di una shamana Yacuti, e così via… mille suoni colorati che sorgono in ogni angolo come fiori, voci, pensieri e riflessioni di piccoli e grandi poeti… son forse loro gli alberi? Oppure sono gli alberi che non solo ci proteggono ma nutrono intimamente il nostro spirito? Non lo sapremo mai, ma una cosa la possiamo fare, ed è imparare ad ascoltarli sempre meglio.

«Innanzitutto grazie dal profondo del cuore a Silvio Trotta e Alessandro Bruni, musici galatticamente fantastici nonché splendidi compagni di viaggio senza i quali questo CD non sarebbe nemmeno mai stato pensato». C. Bombardella

Tracklist

  1. Passacaglia della gioia

Riscrittura e rielaborazione della tradizionale Passacaglia della vita di Stefano Landi (sec. XVI). Una sorta di inno alla gioia, un richiamo a questa forza innata dell’umano, affinchè riaffiori  e si espanda in ogni singola cellula della terra.

  1. Setar

Piccolo canto improvvisato nello stile iraniano che pian piano si trasforma e cita l’antica “tarantella di Sannicandro”.

  1. Gago Mare

Antico canto armeno popolare con andamento di danza, una richiesta ai genitori di trovare alla figlia lo sposo giusto.. possibilmente un pastore, per poter stare con lui all’aria aperta.

Claudia Bombardella - Memoria degli Alberi - cover
Claudia Bombardella – Memoria degli Alberi – cover
  1. Canto del cinghiale innamorato

Una ballata dolce, la voce delicatissima di un cinghiale innamorato che sussurra al proprio essere di ascoltare la luce che danza nel proprio cuore.. per spazzare via ogni dolore..

  1. Del tuo mondo

Da una splendida poesia di Paola Ballerini, una ballata dedicata alla gioia del radicamento umano, alla quiete che ne deriva, alla luce che si manifesta.

  1. What love can do

Testo estratto da una riflessione di Romeo a Giulietta, Shakespeare (Giovanni Florio) celebra l’amore come solo lui sa fare, scritto originariamente per coro dalla stessa Claudia Bombardella, è una versione fluida e intensa che sottolinea la grazia delle parole.

  1. Uzbekistan/Tarara

Il brano apre con un piccolo tema Uzbeco, mugugnato come è tradizione che scivola nel ritmo vivace della “Tarara”, famosissimo brano della tradizione andalusa. Sempre a sottolineare che la musica non ha confini, che è una con il tutto, così come l’umano..

  1. Loosin Jelav

Antico canto della tradizione armena che celebra la forza straordinaria della luna (e della natura in generale). Gli alberi ne sono attivamente testimoni e chissà forse più consapevoli di noi del suo influsso?

  1. Shamana

Canto improvvisato in stile shamanico della tradizione Yacuti, Siberia.

  1. Danza dell’anima

Di nuovo l’incontro/fusione di una dolce ballata con testo in francese che celebra la bellezza e il potere di trasformazione della poesia con uno scatenato tema in tempo irregolare e modalità di canto che ricorda la Mongolia. Delicatezza e forza..

  1. Une jeune fillette

Rielaborazione del meraviglioso brano del sec.XVI di Jehan Chardavoine, la melodia che nell’originale si ripete incessantemente qui si trasforma e sviluppa a servizio della tensione del  testo che esprime le riflessioni di una giovane ragazza messa in convento contro il suo volere.

Claudia Bombardella, vi canto la “Memoria degli Alberi”
Claudia Bombardella
  1. Il canto delle olive

Un Mandolino in stile decisamente popolare che ricorda la Grecia dialoga con un clarinetto che canta libero e appassionato per condurci alla citazione toscana (di Caterina Bueno) “cade l’oliva non cade la foglia…”

  1. Gole gandom

Brano della tradizione Iraniana, una celebrazione della natura, del grano, della vita. In origine cantato durante la raccolta del grano è qui elaborato a sottolineare la bellezza e la gioia del creato.

  1. Guardo il mondo

In un mondo che sta cambiando con difficoltà, il brano è uno sguardo ampio e fiducioso. L’arte è il mezzo fondamentale per accogliere questa trasformazione nel modo più gioioso e indolore, e per permettere all’umano di tornare a danzare e sorridere.

  1. Swing

Giocosa improvvisazione, un’esplosione di libertà espressiva, vocalità estrema.

  1. Io non smetterò

Sempre in stile swing, l’esecuzione del mantra “io non smetterò mai di essere felice” altro piccolo inno alla gioia..

  1. Per tutta la notte

Questo piccolo testo che si ripete ossessivamente deriva da un racconto di Livia Chandra Candiani e vuole essere una sorta di ninna nanna che rincuora, accompagna, rassicura tutti gli esseri che si sentono soli e bisognosi di protezione.. anche per tutta la notte.

  1. When I sing

A chiusura del cd, questo piccolo, ennesimo inno alla gioia, di cantare, di vivere, di nutrirsi di bellezza.

Video intervista a cura di Domenico Carriero

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Domenico Carriero
Domenico Carriero
Dirigente d’azienda, la sua passione “a 361 gradi” per la musica l’ha portato nel 2020 a intervistare gli artisti per canali musicali online. «La passione per ciò che faccio mi fa entrare subito in empatia con gli artisti», ama ripetere. Redattore di Musica361 dal 2023.
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