Cristina D’Avena si racconta a Musica361, tra una tappa e l’altra del tour che sta facendo con la banda bolognese dei Gem Boy.
Un sodalizio artistisco che conquista tutti. È quello tra Cristina D’Avena e l’irriverente band bolognese Gem Boy che, il 30 Aprile, faranno tappa all’Alcatraz di Milano in un nuovo ed irriverente show composto da gag inedite, sigle di cartoon e una scaletta aggiornata ricca di novità e sorprese. Il tour ha registrato un lungo sold out in giro per l’Italia e continua a collezionare successi e consensi positivi. Il 6 Maggio, Cristina e i Gem Boy ritorneranno ad esibirsi anche in uno dei locali storici della musica italiana: il Piper Club di Roma.
Abbiamo raggiunto al telefono Cristina D’Avena che, dopo una lunga carriera costellata di successi e concerti, ha ancora un grande desiderio da esaudire.
Continui a girare l’Italia insieme ai Gem Boy. Quali sono le novità di questa tournèe?
Stare sul palco con i Gem Boy è un momento esilarante, anche per la gente che ci segue. Con noi ci si diverte e si torna bambini. Ripercorriamo insieme i grandi successi dei cartoon e si scherza molto.
Cosa combinate?
I ragazzi amano prendermi ‘in giro’. Sul palco, oltre il vasto repertorio, amiamo ridere e far ridere tutto il nostro pubblico con gag divertenti, tutto con spensieratezza e comicità.
Il tour continuerà anche per tutta l’estate?
Assolutamente sì. Non ci fermiamo mai! Ci saranno delle sorprese e un sacco di novità per tutti i fans che vengono sempre ai miei concerti.
Una lunga carriera, 85 dischi e tantissimi concerti. Ma c’è ancora un desiderio che vorresti realizzare?
Un desiderio che porto da sempre con me è quello di fare teatro. Mi piacerebbe portare sul palco una fiaba ideata da me.
Se ti chiedessi qual è il tuo cartone animato preferito?
Devo tutto a Kiss me Licia. Ho dei ricordi bellissimi.
Sulla tua vita privata non ti sei mai sbilanciata? Perchè?
Della mia vita privata tendo a parlarne sempre poco. Sono molto gelosa dei miei affetti e cerco il più possibile, di separare l’amore dal lavoro e ad allontanarmi da qualsiasi pettegolezzo.
Articolo di Marco Masciopinto