“C’è una parte del mondo invisibile che vive fuori, nella bellezza della vita reale ma pur sempre ai margini, sola. Ognuno di noi, metaforicamente è un colore che fa parte di questo mondo e nessun essere umano dovrebbe essere mai emarginato ‘FUORI'”, usa queste parole Daniel Miguela per presentarci il suo ultimo brano “Fuori“, un brano che mette in luce il disagio sociale nella sua spasmodica ricerca della serenità.
Ciao Daniel, il 5 luglio è uscito il tuo nuovo singolo “Fuori”, al di là del periodo non si tratta del tipico brano estivo, ma affronta un tema molto profondo come gli emarginati in generale, vuoi parlarcene?
Sì, assolutamente. In questa canzone, come hai anticipato tu, sia nel testo che nel videoclip ci sono due sfumature dell’essere emarginato: l’emarginazione che i ragazzi di oggi vivono attraverso i social, molto occupati dietro le tastiere a vivere una vita surreale e tanti si nascondono impauriti dalla vita stessa mentre fuori c’è un arcobaleno che non aspetta altro che essere riempito dei colori che ognuno di loro ha. L’altra sfumatura dell’emarginazione è quella dei “ricominciati”, quelli che dopo anni di prigione escono e si trovano un mondo diverso e non hanno più nulla perché perdono lavoro, famiglia e lo Stato in questo non li aiuta e alcuni di loro sono costretti, senza giustificarli, a delinquere di nuovo.
La condizione di emarginazione è stata amplificata anche dai social, tu cosa ne pensi, visto che hai parlato di “bellezza della vita reale”?
Io sono grandicello, tra un paio d’anni farò i 50 anni, perciò con le mie esperienze cerco di fargli capire che la vita reale è fuori, nonostante i social siano bellissimi, importanti e ci aiutano molto, ma non deve essere una vita dietro le tastiere. I social ci spingono a essere un po’ tutti uguali e a metterci in gara per essere qualcuno: io esorto i ragazzi a essere unici
Anche il video si fa notare, è presente Jonis Bascir, artista italiano ma di origini somale, che qualche tempo fa ci aveva confidato che qualche episodio di discriminazione lo aveva subito…
È un bravissimo attore che ha dato la sua bravura artistica recitando nel videoclip e per questo lo ringrazio. era contento di fare questa parte per mettere in evidenza questo disagio sociale, perché anche lui in prima persona mi ha raccontato che ha avuto un po’ di episodi negativi su questo fatto, oggi siamo in una società che dovrebbe dare il meglio di sé e noi cantautori dobbiamo dare l’esempio ed evidenziare questo problema: comunicare questo al pubblico, non solo fare canzoncine.
Per quanto riguarda lo stile ti rifai a quello Pop degli anni ’80, un periodo un po’ criticato, ma che forse deve essere rivalutato?
Secondo me sì, lo critica chi non l’ha vissuto. Per noi cantautori il pop anni ’80 era il sound principale, nel senso che tutti ci siamo ispirati a quel periodo. Io sono cresciuto con i Queen e i Depeche Mode e si sente nella musica che faccio. Però se vuoi fare il pop anni ’80 devi usare un po’ i suoni di oggi.
A proposito di stile, quali sono i tuoi cantanti o gruppi di riferimento oltre ai due già citati?
A livello italiano amo tantissimo Antonello Venditti, Claudio Baglioni, Lucio Dalla, Renato Zero, questo è sempre stato il mio mondo musicale. Oggi ammiro molto a livello internazionale i Coldplay e nel panorama italiano amo molto Ermal Meta, penso che sia un cantautore speciale che riesce a creare un sound molto bello e nei suoi testi cerca di comunicare un senso che lascia un’impronta, non la solita canzoncina.
Oggi imperversano i talent, tu che idea ne hai?
Penso che tutto sia utile per cercare dei talenti, ma ha preso un po’ troppo mano, sembra che ci sia solo quello, faccio un esempio: Amici di Maria De Filippi, che rispetto tantissimo e che è un programma bellissimo, ma i talenti non escono soltanto da lì. Nonostante questo ti dico che sono di parte perché quest’anno è uscito Holden che è un caro amico, l’ho visto crescere perché suo padre, Paolo Carta, è stato il mio maestro, quello che mi ha portato in giro per il mondo insieme a Laura Pausini, Max Pezzali..A perciò lo ringrazio con tutto il cuore. Ho visto crescere Holden e sono felicissimo per il suo inizio carriera, sta facendo grandi numeri. A parte quanto detto, non sono solo i talent che possono portare a galla i talenti, ci sono bravi produttori che possono scoprire i ragazzi talentuosi. Il lavoro paga, non mollare mai!
Il brano “Fuori” fa parte del prossimo album “L’amore mi trattiene”, vuoi anticiparci qualcosa?
Con piacere, “Fuori” è il primo singolo dell’album “L’amore mi trattiene” che contiene 13 brani, scritti e musicati da me con l’arrangiamento del mio produttore artistico David Gionfriddo, prodotto da Giusy Ferraro. Loro mi hanno dato la possibilità di fare questo disco che parla un po’ di me, che guardo il mondo e che racconto dinamiche sociali dal mio punto di vista. “L’amore mi trattiene” è l’unico brano che è molto personale, legato a mio fratello maggiore che purtroppo è venuto a mancare qualche anno fa ed è una lettera che non ha mai potuto scrivere a sua figlia che all’epoca aveva tre anni. È una cura al dolore, ho avuto bisogno di scrivere questa canzone e di dedicargli l’album per intero.
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