Il cantautore milanese Dario Gay torna alla musica con un progetto discografico completamente autoprodotto, in cui trovano spazio nuove canzoni, inediti, cover e chicche di una carriera lunga oltre trent’anni.
Lontano anni luce da ogni logica discografica, da un certo punto in poi, Dario Gay ha realizzato musicalmente ciò che più gli assomigliava, anzi ciò che più fosse in perfetta sintonia con la sua anima di uomo e di artista. Questo, ovviamente, lo ha reso un “outsider” nel panorama musicale italiano, ma almeno lo ha portato a essere un “artista libero” da qualsiasi forma di imposizione. Degno di nota e di memoria è il prezioso progetto pubblicato nel 2010, Ognuno ha tanta storia, contenente ventotto episodi tra canzoni proprie e cover interpretate con ospiti d’eccezione come Rita Pavone, Milva, Enrico Ruggeri, Andrea Mirò, Viola Valentino, Aida Cooper, Giovanni Nuti, Massimo Priviero, Rosario Di Bella e altri ancora.
Dopo sei anni, il cantautore milanese regala al suo fedele pubblico un ulteriore scrigno di quindici canzoni che attraversano un arco di tempo di oltre trent’anni (dal 1982 al 2015), un album dal titolo emblematico, Ufficialmente liberi tutti, di certo una provocazione verso ogni tipo di potere che vuole omologare, massificare, alienare tutto e tutti, rendendoci schiavi di tante idiozie che non esistono né in cielo né in terra.
L’ascolto si apre con un bel pollice in su per Libero, brano reinterpretato con il mezzosoprano giapponese Akiko Kozato, cantato in francese, dall’atmosfera fortemente intrigante e raffinata. Tante le versioni inedite di canzoni appartenenti al proprio repertorio, tra cui Domani è primavera e La grande sete, più una versione in spagnolo di Diamante, episodio in origine inserito nell’album Nella vita di un artista c’è sempre un disco che ha per titolo il suo nome del 1988, scritto insieme all’amico e collega Enrico Ruggeri, tra i pochi dell’ambiente – insieme a Rita Pavone – ad alimentare e valorizzare il talento di Gay.
Copiosi gli inediti inseriti: da Il tempo che lasciai a Una vita speciale, da Se cerchi un angelo a La scogliera, fino a Immensamente, che mettono in evidenza lo stile sia autorale sia interpretativo di Dario, sempre ben messo a fuoco e riconoscibile anche nelle due arcinote (e dunque potenzialmente pericolose) cover presenti: Fortissimo della già citata Pavone e Pensiero stupendo di Patty Pravo. Gay supera egregiamente la prova offrendo due riletture energiche e credibili. Per chi non si accontenta di restare in superficie, ma ha voglia di andare in profondità, questo disco rappresenta il giusto documento per gettare un bel faro di luce sull’universo musicale, eclettico e trasversale, di un cantautore onesto, sincero e (da tempo) “ufficialmente libero”.
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