Dentro la canzone: Alberto Fortis “Milano e Vincenzo”

Alberto Fortis: tra l’indimenticabile “Milano e Vincenzo” e nuove canzoni pronte per essere pubblicate

“Mi angoscia la troppa superficialità che ci circonda”

Dentro la canzone: Alberto Fortis "Milano e Vincenzo"
Dentro la canzone: Alberto Fortis “Milano e Vincenzo”

Artista dotato di una personalità decisa e al tempo stesso sensibile ai temi sociali tanto da essere ambasciatore e testimonial di varie associazioni umanitarie tra cui Unicef.

Un ingresso nella musica memorabile il suo, dato che l’omonimo album di debutto nel ’79 è tuttora considerato un vero e proprio cult, come se non bastasse interamente suonato dalla PFM.

Alberto Fortis, oltre 40 anni trascorsi tra sala d’incisione (16 album all’attivo, due dischi d’oro e uno di platino) e palco passando da un Live all’altro, sempre con la stessa passione, con la medesima energia.

Uno dei suoi più grandi successi, contenuto nell’album di esordio parla di un Alberto giovanissimo alle prese con la delusione di essere stato parcheggiato da una parte nonostante fosse sotto contratto discografico, una pratica oltretutto affatto desueta al tempo, ma responsabile di aver suscitato la reazione del cantautore che trasferì la sua rabbia in quella canzone “Milano e Vincenzo”, ancora oggi considerata uno dei suoi manifesti.

 Si tratta di un brano del tutto autobiografico?

Si, racconta la rabbia di un giovane che voleva lavorare nella musica. Vincenzo Micocci era un grande discografico ma il sentirmi messo in panchina per quasi due anni suscitò la mia rabbia, oltretutto per un diciannovenne un periodo così lungo equivale ad una vera infinità.

Poi vi siete riconciliati?

Assolutamente sì. Anzi, voglio sottolineare che Vincenzo è stato un grande produttore discografico, nel 2009 ha pubblicato l’autobiografia intitolata “Vincenzo io t’ammezzerò” di cui io stesso ho scritto la prefazione e la cosa più curiosa è che in seguito mi sono trovato a lavorare con i suoi figli per la produzione di almeno un paio di album.

Oggi invece come gestisci le emozioni, compresa la rabbia?

È il tema che tratto proprio nel mio brano “La pazienza”, tema più attuale che mai in un periodo come questo in cui, specie da due anni a questa parte, si trova ad essere messa a dura prova.

Fortunatamente nel corso della vita impariamo e cerchiamo di reagire e maturare, impegnandoci a far fruttare anche i momenti in cui si è obbligati ad attendere, anche perché il mondo ormai va in maniera totalmente diversa rispetto a una volta.

Una cosa su cui amo molto riflettere è il concetto dell’orizzontale e del verticale.

Dentro la canzone: Alberto Fortis
Vincenzo è stato un grande produttore discografico, nel 2009 ha pubblicato l’autobiografia intitolata “Vincenzo io t’ammezzerò” di cui io stesso ho scritto la prefazione. (Foto dal sito dell’artista)

Di cosa si tratta?

Oggi, in quanto figli liquidi del cellulare, siamo tutti malati di simultaneità, abbiamo l’ossessione di essere ovunque e ogni cosa tende a svilupparsi, anche sul piano emotivo, in orizzontale.

Manca la capacità di sondare le cose in profondità, sempre più spesso si aggira l’ostacolo restando in superficie. Questo è un punto sul quale io mi batto molto perché non basta parlare per poi fermarsi lì, bisogna anche agire.

Come fare?

Intanto non dobbiamo essere anacronistici nel proporre questo concetto ma attuali e moderni, io stesso se penso al cantautore pseudo dotto e pesantuccio ho la reazione del rimbalzo.

Secondo me occorre trovare il giusto equilibrio tra stimolare la verticalità e il farlo in maniera divertente. Io, ad esempio, ho portato questa riflessione al centro del mio Festival che si è appena concluso, il Lusenstock.

Lusenstock a Domodossola, mia città natia, in un luogo patrimonio dell’Unesco
Festival che si è appena concluso, il Lusenstock a Domodossola, mia città natia, in un luogo patrimonio dell’Unesco (Foto da FB dell’artista)

Di che evento si tratta?

Un Festival di oltre tre ore di cui sono stato direttore artistico, tre mesi di lavoro alla fine perfettamente ricompensati dal successo tributatogli e dal fatto che nonostante la complessità della kermesse sia filato tutto liscio.

Molti gli ospiti che hanno partecipato tra cui Rossana Casale, Francesco Baccini, Omar Pedrini, Enzo Iacchetti.

Attraverso i collegamenti siamo anche riusciti creare un ponte con le città di San Gimignano e Liverpool.

L’evento si è svolto a Domodossola, mia città natia, in un luogo patrimonio dell’Unesco. Spero che sia stata solo la prima edizione di quello che sarei felice diventasse un appuntamento fisso.

Progetti?

Ho almeno due dischi pronti, uno oramai quasi prodotto, attendo il momento giusto per la pubblicazione, nel frattempo continuo il tour con la nuova formazione della mia band.

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Sara Chiarei
Sara Chiarei
Laureata in Filosofia, giornalista, presentatrice di ogni genere di eventi: sportivi, festival musicali, instore nei centri commerciali, rassegne letterarie. Ha lavorato sia in tv locali che in radio dove ha condotto per 14 anni un programma Live quotidiano. Ha gestito uffici stampa e tuttora scrive su riviste cartacee e online occupandosi principalmente della sua grande passione, la musica.
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