Lorenzo Baglioni “Non ti scordare di volermi bene”
Insieme a Paolo Ruffini una canzone donata alla Federazione Alzheimer Italia
La memoria non è solo il ponte col passato ma anche col nostro futuro. Perderla è come smarrire la strada e ritrovarsi in un posto sconosciuto completamente soli, anche se in realtà soli non siamo.
Nel nostro paese la demenza senile riguarda un milione e 200 mila persone (la forma più comune è il morbo di Alzheimer), si contano circa 150.000 nuovi casi ogni anno, e 3 milioni di soggetti coinvolti nella fase assistenziale.
Inutile dire che l’impatto emotivo, oltre a quello economico, è di enorme portata e che vivere direttamente o indirettamente questo dramma causa una serie infinita di stati d’animo impossibili da soffocare.
Lorenzo Baglioni, classe ’86, toscano con radici maremmane, riesce a condividere equamente le sue passioni tra il razionale universo dei numeri (ha una laurea in matematica) e l’irrazionale mondo dello spettacolo.
Si è messo alla prova come attore comico, conduttore e cantautore, scrivendo a quattro mani con suo fratello Michele (ricercatore in chimica) pezzi affatto banali che spesso parlano direttamente agli studenti, basti pensare al “Il congiuntivo” portato a Sanremo, Categoria “Nuove Proposte”, nel 2018.
Negli ultimi mesi invece ha sposato una causa importante partendo da un’esperienza personale dalla quale è nato “Non ti scordare di volermi bene”.
Un progetto in cui ha coinvolto anche Paolo Ruffini e che ha dato vita ad un brano intenso e commovente dedicato ad una persona cara affetta da Alzheimer.
Come riesci a conciliare le molte passioni che hai?
La verità è che l’approccio scientifico è il punto di forza sia mio che di mio fratello nel processo creativo, già un certo Pitagora sosteneva che tra musica e matematica esiste un legame fortissimo per non parlare di Gianni Rodari il quale sosteneva che persino dietro la fantasia ci sono delle regole. E poi mi piace mettere in campo molte cose perché questo mi permette di raccontare una storia da vari punti di vista.
Come è successo con il progetto “Bella, prof”?
Esattamente, è stato un programma televisivo su Sky1, un disco e uno spettacolo teatrale, ovvero il mondo della scuola raccontato attraverso i vari mezzi di comunicazione che ne hanno evidenziato, di volta in volta, le diverse sfumature.
Che feedback hai ricevuto dalla scuola?
Molto bello, alcuni insegnanti mi hanno fatto sapere di aver utilizzato le canzoni a scuola e i ragazzi tuttora mi scrivono dicendomi di aver studiato le leggi di Keplero aiutati dal mio brano.
Il fatto che queste canzoni arrivino nelle scuole, oltre ad essere una grandissima emozione, è la cosa più importante perché è il loro ambiente naturale.
Come è nato “Non ti scordare di volermi bene”?
Il primo step è quello più spontaneo, avendo in famiglia una persona affetta da demenza senile io e mio fratello abbiamo pensato di provare a raccontare i nostri sentimenti mediante la musica.
Il secondo passaggio è stato notare che Paolino aveva fatto un post sulla sua pagina Facebook in cui annunciava la volontà di realizzare un documentario sull’Alzheimer, così l’ho contattato e gli ho proposto di cantare insieme la canzone.
Dopo averla realizzata è stata prodotta da Diego Calvetti e solo a quel punto abbiamo bussato alle porte della Federazione Alzheimer Italia.
Qual è stata la loro reazione?
Ci premeva molto conoscere il giudizio di chi convive con queste tematiche 365 giorni all’anno e la cosa bella è che gli è piaciuta. Così è partito un progetto di comunicazione.
Come si è sviluppato?
Il progetto ha coinvolto l’intero mese di settembre, mese mondiale dell’Alzheimer ed è stato stupendo vedere come il brano sia riuscito ad arrivare nel cuore delle persone. Abbiamo donato la canzone all’Associazione Alzheimer Italia e ne è nata una vera e propria campagna #Nontiscordaredivolermibene.
La tua comicità ha lasciato spazio alla sensibilità…
Si, in questo caso essendo toccato da vicino dall’argomento ha prevalso la parte più sensibile di me.
Quale sarà adesso il destino di questo brano?
Abbiamo concentrato la promozione nel mese di settembre ma ora è ovviamente disponibile su tutti i canali di distribuzione da Spotify a E-movideo.
Vediamo con soddisfazione che i numeri delle visualizzazioni continuano a crescere e poiché riguarda un tema estremamente attuale quanto universale, speriamo possa continuare a farsi ascoltare, abbracciando chi ne ha bisogno.
La proporrai anche Live?
A novembre debutterò al teatro di Rifredi con “Canzoni a teatro” che porterò in giro per l’Italia, un nuovo spettacolo di musica e parole in cui in cui anche questa canzone troverà il suo spazio.
Novità alla conduzione?
È una delle cose che amo di più, ho realizzato un progetto per la Rai e attualmente sto realizzandone uno per i più piccoli che vedrà la luce il prossimo anno su Boing.