Dentro la Canzone: Michele Pecora “I Poeti”

I Poeti sanno raccontare anche ciò che non hanno direttamente vissuto, grazie ai sogni e alla fantasia

La Poesia non può essere razionale e così anche i Poeti

Dentro la Canzone: Michele Pecora “I Poeti”
Dentro la Canzone: Michele Pecora “I Poeti” (Foto © Giovanna Gori)

La poesia si trova ovunque, anche nei luoghi dove non avremmo mai creduto di poterla incontrare. Non ha a che fare soltanto con la luna, l’amore o i più nobili dei sentimenti ma anche con quella quotidianità che talvolta appare poco interessante ma che al contrario, osservandola bene, è essa stessa pura poesia.

Non è insolito, pertanto, che anche la musica se ne occupi anzi a dire la verità, non ho mai trovato molta differenza tra chi scrive canzoni e chi componimenti poetici.

Entrambi, raccontano di un mondo interiore e di uno esteriore che si intrecciano in una sorta di caldo abbraccio da condividere con gli altri poiché alla fine riguarda anche loro.

Dentro la Canzone: Michele Pecora “I Poeti”

Michele Pecora ha esordito nel 1977 vincendo il Festival di Castrocaro con “La mia casa”, cui sono seguiti grandi successi come “Era lei”, successivamente ha intrapreso l’attività di autore e direttore d’orchestra finché nel 2019 è tornato in tv come concorrente della fortunata trasmissione “Ora o mai più”.

Proprio in questa occasione ha presentato un inedito bellissimo, dotato di una raffinata dolcezza che racconta come i poeti, costantemente in bilico sulle parole, siano detentori dei nostri sogni e delle nostre speranze.

Dentro la Canzone: Michele Pecora “I Poeti”
Ho iniziato nel ’77 con una canzone che parlava della mia casa ad Agropoli (Foto © Giovanna Gori)

Tra le tante manifestazioni cui hai preso parte manca Sanremo, perché?

Perché alla fine degli anni ’70 questa kermesse visse un momento di crisi, perciò era molto meno allettante di adesso parteciparvi. Piuttosto, chi aveva già uno o più pezzi di successo veniva orientato altrove.

Ebbi un’occasione nell’84 che purtroppo sfumò all’ultimo istante, oggi devo ammettere che è un palco che mi manca e me ne sono reso conto con il passare degli anni.

È vero che sei molto attivo come selezionatore di nuovi talenti?

Si, soprattutto negli anni passati ho preso parte con Mara Maionchi ad importanti manifestazioni di carattere nazionale proprio con l’obiettivo di selezionare giovani promesse.

Ne abbiamo ascoltati molti in giro per l’Italia e devo dire che esiste una realtà incredibile.

L’attenzione verso le nuove generazioni (da cui c’è sempre da imparare) deve restare sempre alta, ciò che dico loro è che il successo discografico è quasi sempre determinato non dalla tv (che dà visibilità) ma dalla radio che da sempre è la collocazione naturale della musica, io ad esempio mi sento figlio delle radio.

E quanti poeti ti è capitato di incontrare?

Qualcuno ne ho trovato con una capacità di scrittura moderna ma al tempo stesso molto poetica. Anzi, ho voluto approfondire quale fosse il loro mondo e le loro aspettative.

Comunque, penso che occorra fare ciò che si ha voglia di fare per il gusto di farlo e non per porsi necessariamente delle mete, è a quel punto che arrivano anche i risultati.

Chi sono per te i poeti?

Sono figure quasi astratte, le ho sempre viste così, come fossero fuori dalla realtà e dal quotidiano. Mi ha sempre affascinato la loro capacità di esternarsi dalla vita di tutti i giorni e dalle varie problematiche.

La dimostrazione di ciò sta nel fatto che i poeti non sono mai come te li aspetti, nella tua fantasia vedi una persona ma quando la conosci scopri che è totalmente diversa da come te la eri configurata.

Dentro la Canzone: “I Poeti”
La poesia è un po’ questo, la possibilità di spaziare e andare in luoghi che non hai mai visto e proprio come se ci fossi stato (Foto © Giovanna Gori)

Perché?

Credo dipenda dalla loro capacità di immaginazione e di intuizione di ciò che scrivono senza averlo necessariamente vissuto.

Hanno dalla loro, la forza dei sogni e della fantasia; perciò, è facile che un lettore si faccia un’immagine di un poeta spesso distante da come sia in realtà.

Mi ci rivedo caratterialmente perché sin da ragazzino ho sempre cercato di creare una sorta di scudo fantastico protettivo che potesse proteggermi dal mondo esterno.

Canti “I poeti sono un soffio di speranza”, e la loro malinconia?

Sono la speranza di poter conservare i nostri sogni come forma di evasione, hanno la capacità di essere un po’ Peter Pan forse proprio grazie a questo meccanismo di auto-difesa.

È vero che sono spesso connotati da un’aurea di tristezza ma del resto Oscar Wilde diceva “Vivo una vita di quieta disperazione”, perciò nella maggior parte delle volte si ha a che fare con malinconia e nostalgia senza scivolare necessariamente nella tristezza.

Dentro la Canzone: singolo in dialetto campano
In autunno uscirà il singolo, una prima ed unica canzone che ho scritto nel mio dialetto campano, un atto d’amore per la mia terra (Foto © Giovanna Gori)

Perché descrivi i poeti come fiori menzogneri?

Lo dico in senso positivo, loro riescono a descrivere cose che non hanno vissuto ma lo fanno talmente bene che è come se raccontassero una parte di sé.

La poesia è un po’ questo, la possibilità di spaziare e andare in luoghi che non hai mai visto e proprio come se ci fossi stato, una cosa che vale anche per le canzoni che è molto raro siano del tutto autobiografiche.

È ciò che si assorbe dalla vita esterna ad ispirare maggiormente.

Michele Pecora “I Poeti”
Dentro la Canzone: Michele Pecora “I Poeti” (Foto © Giovanna Gori)

Ma i poeti troveranno mai un equilibrio?

Lo cercano continuamente ma difficilmente lo trovano perché non ce l’hanno e non ce l’avranno mai. Del resto, l’equilibrio è una cosa razionale e la poesia non può esserlo.

Progetti?

A breve pubblicherò una raccolta con tutti i miei brani ed un album di inediti che è quasi pronto, oltre ad una prima ed unica canzone che ho scritto nel mio dialetto campano, un atto d’amore per la mia terra.

Ho iniziato nel ’77 con una canzone che parlava della mia casa ad Agropoli e a questo punto, dopo tanti anni, arriva un brano dedicato alle mie radici. Il singolo uscirà in autunno mentre i due album tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022.

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Sara Chiarei
Sara Chiarei
Laureata in Filosofia, giornalista, presentatrice di ogni genere di eventi: sportivi, festival musicali, instore nei centri commerciali, rassegne letterarie. Ha lavorato sia in tv locali che in radio dove ha condotto per 14 anni un programma Live quotidiano. Ha gestito uffici stampa e tuttora scrive su riviste cartacee e online occupandosi principalmente della sua grande passione, la musica.
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