Diadema: un grido di rabbia contro un “Mondo senz’anima”

Diadema

Una critica alla società di oggi, alla frivolezza e precarietà, alla sete di voler sempre apparire, con queste premesse i Diadema presentano la loro ultima fatica: “Mondo senz’anima”, ma c’è anche speranza per chi come loro non si arrende mai…

Ciao, innanzitutto vi chiedo di presentarvi agli amici di Musica361…
Ciao amici di Musica361, siamo Michele, Massimiliano e Tommaso dei Diadema. Tutto nasce nel 2022 quando Michele e Massimiliano amici da parecchio tempo e reduci dallo scioglimento della loro band incontrano Tommaso e Matteo, nostro produttore artistico, dando vita ad un nuovo progetto musicale come Diadema. Definire ciò che siamo è complicato, cerchiamo di fare ciò che ci piace, che sia un riff rockettaro o un giro di accordi con sonorità pop. Sperimentiamo e al momento non ci diamo molti limiti. Con queste premesse nasce il nostro primo “album” composto da 10 singoli, 6 in italiano e 4 in inglese.

Il vostro genere è alternative rock, ma quali sono i gruppi e i cantanti che considerate punti di riferimento?
I punti di riferimento sono vari e dettati dal tempo, potremmo partire con influenze inglesi come Beatles, Radiohead, Queen, Muse fino ad arrivare al cantautorato italiano dove spiccano Battisti, Dalla e Vasco Rossi.

Da poco è uscito il vostro secondo brano “Mondo senz’anima” volete parlarcene?
Mondo senz’anima è il nostro grido contro la società odierna dove la rabbia delle strofe si contrappone alla delusione e sofferenza dei ritornelli. Si conclude con uno special che ci fa alzare la testa al cielo in segno di speranza e ribellione per chi, come noi, non si arrende.

È una critica alla società contemporanea, quali sono i suoi principali difetti?
Della società di oggi critichiamo il suo voler sempre apparire, la sua frivolezza e precarietà, causa di forti disagi spesso nascosti e dimenticati. La musica può essere una soluzione a questi problemi? Siamo cresciuti con questa convinzione, la musica come movimento sociale, capace di fare del bene. Purtroppo oggi non ne siamo più così convinti, le case discografiche non cercano talenti ma tormentoni per monetizzare. La musica mainstream è vuota e lo è con consapevolezza.

A proposito di criticità, voi siete di Milano, una metropoli che dà tanto anche se è al centro di polemiche (per il costo della vita, la sicurezza etc…), voi come la vivete?

Milano è una città che può offrire tanto a chi è disposto a nuotare in un mare pieno di squali. Con la consapevolezza di dover mutare e adattarsi alla regole a volte non scritte. Per quanto riguarda le polemiche, Milano è sempre stata cara. Direi che il problema principale al momento è proprio la sicurezza, purtroppo capita sempre più spesso di dover cambiar strada incontrando gruppi poco raccomandabili.

Tornando alla musica, oggi imperversano i talent, siete tentati dal partecipare?
Ai talent non abbiamo mai pensato, abbiamo la sensazione di dover piacere più per la nostra immagine che per la nostra musica…

Il Festival di Sanremo sembrava un dinosauro pronto all’estinzione, ma con le ultime edizioni ha ottenuto successi impensabili e ha avvicinato anche i giovanissimi, voi l’avete seguito? Vi ha soddisfatto?
Assolutamente, seguito dall’inizio alla fine. Crediamo ci sia stata una giusta rappresentazione del panorama musicale italiano e ciò ha permesso a tanti giovani di apprezzare un programma oramai poco seguito. La presenza di artisti giovani e non è riuscita ad avvicinare i giovanissimi alla musica di altre generazioni.

Prima di lasciarci ci parlate dei vostri prossimi progetti?
Ad agosto inizieremo la produzione di 3 nuovi singoli, non stiamo più nella pelle! Nel mentre cerchiamo di suonare il più possibile live.

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Ruggero Biamonti
Ruggero Biamonti
Autore con esperienza decennale presso importanti realtà editoriali quali Rumors.it (partner di MSN), Vivere Milano, Fondazione Eni e Sole 24 Ore Cultura, si occupa di temi che spaziano dall'intrattenimento al lifestyle.
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