Il Festival di Sanremo è iniziato. Oltre a tutti i cantanti in gara, gira qui attorno un mondo di musicisti e autori, tra gli altri addetti del settore: come vivono il Festival?
Autori e musicisti cosa dicono del Festival di Sanremo? Sicuramente sono meno esposti degli interpreti, ma la loro presenza è essenziale. Come vivono queste giornate all’Ariston?
Uno degli autori di cui abbiamo recentemente parlato perché ha pubblicato il suo nuovo disco è Roberto Casalino, autore per moltissime voci della musica italiana. Roberto è uno degli autori di “L’essenziale”, canzone che ha vinto il Festival del 2013, interpretata da Marco Mengoni.
“Quella vittoria non me la sono goduta, dal giorno dopo ho iniziato a chiedermi: bene, e ora? Mi domandavo se sarei riuscito a fare di più, perché quello era un termine di paragone importante. Sentivo il peso di questa responsabilità, sapevo che sarei tornato a scrivere ma per due mesi non l’ho fatto”.
Quest’anno nel gruppone di autori e musicisti presenti al Festival Roberto Casalino non c’è: “Ci sono stato sei anni di fila come autore, non ci sono in questa edizione, per cui non ho scritto alcun brano. Penso che a volte sia necessario fermarsi e fare le cose quando hanno un senso. Ho lavorato per il disco di Emma, ad esempio, e ho scritto per altri”. E quindi, quest’anno “Sanremo me lo guardo in tranquillità con gli amici, mangiando una pizza. Niente frullatore emotivo stavolta, perché il Festival alla fine è questo: mi ci è voluto un mese ogni volta per riprendermi”, ride. “Il mio primo Sanremo è stato devastante, ero autore di Nina Zilli: appena tornato a casa ho avuto 40 di febbre per lo stress”.
Emozioni ed esperienze di autori e musicisti a Sanremo
Invece chi c’è e torna, per la seconda volta, è il musicista Giulio Rosa: ha suonato la tuba (insieme ad altri due fiati) in “Adesso”, canzone di Diodato e Roy Paci. Giulio era già stato a Sanremo tre anni fa con Biggio e Mandelli, con Roy Paci (che conosce e con cui collabora da anni) come direttore d’orchestra: “Sono contento che Roy mi abbia chiamato, è un onore ogni volta. È emozionante tornare qui. L’altra volta con Biggio e Mandelli rappresentavamo una parentesi allegra, questa volta portiamo un brano differente: con la tuba diamo suoni scuri alla canzone, creiamo atmosfera”.
Giulio Rosa definisce “Una famiglia il gruppo di persone con cui siamo qui. Diodato e Roy sono davanti, è chiaro, ma sento anche io la responsabilità di suonare con loro. Questa responsabilità non è altro che la “pietra” che porta sulla schiena ogni musicista che suoni dal vivo; la devi sollevare e respirare per rendere al massimo la canzone e amplificare le emozioni del testo. Poi pensi anche ai milioni di persone che seguono il Festival, e allora l’emozione si ingrandisce e rende Sanremo diverso dalle altre esibizioni… ma solo per questo aspetto”.