Disponibile da venerdì 25 maggio l’atteso inedito della cantautrice salentina, frutto di nuove ricerche e di un’innata capacità di reinventarsi
Cambia pelle Dolcenera e lo fa con la solita disinvoltura che contraddistingue ogni suo ritorno, riuscendo nel difficile compito di aggiungere sempre qualcosa di nuovo al suo variopinto repertorio. Anche nel singolo “Un altro giorno sulla terra“, l’artista sorprende per la sua innovativa originalità che, dai tempi della vittoria tra le Nuove Proposte a Sanremo 2003, non smette mai di stupire.
A due anni dalla sua ultima partecipazione al Festival della canzone italiana, la cantautrice torna con un brano interamente composto da lei, compreso il rivoluzionario arrangiamento, che verte su tastiere distorte e un’evocativa ritmica urbana, al punto che se chiudi gli occhi vedi l’orizzonte e lo stesso panorama del Corcovado, il monte che si erge sulla baia di Rio de Janeiro, città dove è stato girato il videoclip del pezzo diretto dal regista Giorgio Testi.
“È bastato un lungo viaggio attraverso la California, la Florida, Cuba e il Brasile per farmi appassionare, in modo spasmodico e avvolgente, alle percussioni tribali del sud del mondo – racconta la poliedrica artista – ho ritrovato la mia anima black, quella primordiale, nuda, selvaggia e senza filtri, che ha voglia di sentirsi in armonia con tutte le anime del mondo condividendone il ritmo perpetuo e la pulsazione eterna della Terra”.
Uno stile elettropop carioca per certi versi inedito per Dolcenera, che in questo ultimo periodo ha spaziato tra i generi pubblicando sui social alcune cover dei brani trap più in voga al momento, tra cui “Caramelle” della Dark Polo Gang, “Non cambierò mai” di Capo Plaza, “Mmh Ha Ha Ha” di Young Signorino, “Sciroppo” e “Cupido” di Sfera Ebbasta.
Un successo che ha portato alla conseguente pubblicazione di un EP intitolato “Regina Elisabibbi“, impreziosito anche da una personalissima interpretazione di “Cara Italia” di Ghali e da una versione piano, voce e autotune di “Un altro giorno sulla terra”. A questo punto, lo stupore per l’attesa del nuovo album aumenta, convinti che al suo interno troveremo infiniti linguaggi che ci spiazzeranno perché, proprio come Paganini, Dolcenera non ripete.