Edoardo Vianello, milioni di dischi, centinaia di canzoni, con lui ripercorriamo il passato, incontriamo il presente e pensiamo al futuro
Cappellino rosso in mano, arriva così il Maestro Vianello, con un cappellino rosso nella mano sinistra. Occhi chiari, sguardo sicuro che si aggancia sempre di più ad ogni domanda, man mano che parliamo.
Milioni di dischi, centinaia di canzoni, decine di album e 86 anni, quanti numeri per un solo artista!
Ripercorriamo il passato, incontriamo il presente e pensiamo al futuro.
Un’intervista senza tempo, come i suoi brani che il tempo l’hanno sconfitto, e che si sono rinnovati grazie agli incontri con le nuove generazioni rendendoli “nuovamente nuovi”. Panorami che si incontrano, scoprendo un tempo nuovo, quello in cui il tramonto su una spiaggia di Agosto incontra i piedi nudi delle albe di Settembre, come il featuring con Serena de Bari.
Quando prende tra le mani il suo disco, intagliato minuziosamente al fine di ricalcare i suoi chiaroscuri, si illumina; il suo primo disco, che come un oracolo recita “Io sono Edoardo Vianello” (1963). E sì, lui è Edoardo Vianello, con i suoi brani così presenti nella cultura collettiva, ”Abbronzatissima”, “Guarda come dondolo”, “Pinne, Fucile ed Occhiali”, e “Il Capello”, brani che potrebbero cavalcare qualsiasi playlist di Spotify, come le onde di quel mare caldo così evocato nelle sue canzoni.
Chissà se i giovani romani quando si trovano per strada a cantare le sue canzoni in romanesco, portate al successo da I Vianella, sanno quanto è stato scritto da lui e come, quelle dita che hanno scritto canzoni pop, hanno poi incontrato voci che le hanno rese folkloristiche.
E ai suoi occhi chiari mi aggrappo anche io, per provare a indovinare la soluzione all’equazione del tempo, che lui e le sue canzoni sembrano aver risolto perfettamente.
E mentre ci salutiamo mi chiedo, quanti palchi quelle scarpe rosse, come il suo cappellino, hanno calpestato, e come si fa a essere così agganciato agli sguardi dopo tutti quei palchi. Ma in fondo anche questo fa parte della soluzione all’equazione del tempo.
Recensione a cura di Vera Nabokov
Video intervista a cura di Domenico Carriero