Effigy: con Kali Yuga si indaga l’epoca del materialismo sfrenato

Effigy: con Kali Yuga indaga l’epoca del materialismo sfrenato 1

“Nella mitologia indiana, la storia del mondo è divisa in varie epoche, chiamate Yuga. Ogni epoca è contrassegnata da una divinità, e l’epoca in cui viviamo ora è quella della dea Kali. È l’epoca del materialismo sfrenato, delle guerre costanti, della superficialità”, con queste parole Davide, cantante e chitarrista della band riminese alternative rock Effigy, ci ha introdotto il nuovo mini EP Kali Yuga…

Ciao Davide, innanzitutto ti chiedo di introdurre la tua band agli amici di Muisca361…
Ciao Ruggero, per prima cosa ti ringraziamo per lo spazio dedicatoci, è sempre un piacere vedere che ci sono persone che si impegnano a divulgare la musica emergente. Per quanto riguarda la nostra band, è un gruppo nato tanti anni fa, circa nel 2003. Inizialmente come duo
chitarra e batteria, poi si è aggiunto Cristian, attuale bassista, e nel corso degli anni abbiamo cambiato tanti batteristi (non li maltrattiamo, eh!) e abbiamo avuto una lunga pausa per poi tornare nel 2015, ma tra altri cambi e il Covid siamo riusciti a pubblicare le prime canzoni di
questo Ep solo ora. Il nostro intento è quello di proporre una musica d’impatto, potente, e insieme melodica e perché no, anche un po’ “catchy”.

Siete un gruppo Alternative Rock, quali sono i vostri cantanti o gruppi di riferimento?
La nostra è una band che deriva direttamente dagli anni ’90 e riflette un po’ tutto il mix sonoro di quegli anni, dal grunge punkeggiante dei Nirvana, allo stoner dei primi Queens of the Stone Age o il rock più melodico degli Smashing Pumpkins e Foo Fighters. Il tutto però cantato in italiano, per noi un valore aggiunto per dare il giusto spazio anche ai testi oltre che alla musica.

Cosa ne pensi della Trap, genere che va per la maggiore, ma che ha attirato anche tante critiche?
La trap è un genere in voga tra ragazzi di una certa generazione, che ha trovato in questa espressione un modo di sfogare i propri sentimenti, a volte anche parecchio forti. A noi piace sfogarli con suoni di chitarra grossi, e un groove di basso e batteria in linea con i messaggi che vogliamo dare all’ascoltatore.

Il vostro ultimo EP si chiama Kali Yuga, vuoi parlarcene?
Nella mitologia indiana, la storia del mondo è divisa in varie epoche, chiamate Yuga. Ogni epoca è contrassegnata da una divinità, e l’epoca in cui viviamo ora è quella della dea Kali. È l’epoca del materialismo sfrenato, delle guerre costanti, della superficialità. Le canzoni dell’Ep parlano appunto di disagi, malesseri, della società attuale…”Inseparabili” parla di dipendenza (da qualunque cosa), “Non conti niente” della disinformazione e della propaganda costante, “Un altro giro di giostra” dell’alienazione che ognuno di noi può provare facendo una vita sempre ripetitiva e conflittuale che ti porta appunto ad isolarti dal resto del mondo.

Come mai avete scelto un nome così particolare?
Se intendi il nome dell’Ep, è appunto la descrizione dell’epoca in cui stiamo vivendo, e che cerchiamo di “raccontare” attraverso le nostre canzoni. Se invece ti riferisci al nome della band, è molto semplice, si tratta di una canzone dei Creedence Clearwater Revival, canzone che all’epoca della formazione della band ascoltavamo in maniera direi ossessiva…

Che rapporto avete con i social?
I social ad oggi sono di fatto lo standard per la promozione di artisti e creazione di una fanbase. Mentre per certi artisti i social sembrano il fine ultimo del loro lavoro, noi lo vediamo come uno dei tanti angoli da cui mostrare e far conoscere le nostre composizioni e il nostro sound, che sono sempre al centro del progetto Effigy, al di là di tanti fronzoli di facciata.

Oggi imperversano i Talent, cosa ne pensi, ti andrebbe di partecipare?
Oltre ad essere un po’ fuori target, non sono sicuramente il nostro mondo. Pensiamo che la musica buona debba emergere dalla gavetta e “dal basso”, troppe volte si sono visti personaggi usciti dai talent a gran furore, ma poi tornati in fretta nel dimenticatoio perché non hanno avuto il tempo di imparare dalle realtà più comuni delle scene locali. Concentrandoci sulla musica inedita, noi abbiamo sempre seguito un percorso differente.

Prima di lasciarci vuoi rivelarci i progetti futuri?
Suonare dal vivo il più possibile. L’attività live è quello che più ci interessa, per cui tutti i nostri sforzi sono dedicati a quello. Più nel concreto, speriamo di far uscire entro fine anno un secondo Ep, che sarà il fratello gemello di “Kali Yuga”, visto che il leitmotiv sarà lo stesso e le canzoni sono state scritte più o meno nello stesso periodo, ma per non attendere troppo abbiamo deciso di partire con questi 3 pezzi, per poi proporne altri 3 a ruota.

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Ruggero Biamonti
Ruggero Biamonti
Autore con esperienza decennale presso importanti realtà editoriali quali Rumors.it (partner di MSN), Vivere Milano, Fondazione Eni e Sole 24 Ore Cultura, si occupa di temi che spaziano dall'intrattenimento al lifestyle.
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