Elisa e gli altri, il secondo posto non è più il primo degli ultimi

Fiorella Mannoia, seconda nel 2017, come Elisa era partita tra i super favoriti. Il suo nome una garanzia a prescindere da qualunque brano. La canzone emozionò tutti diventando una vincitrice morale


Elisa è solo l’ultima dei secondi classificati a Sanremo. Nell’epoca dei social ha sempre significato una vittoria morale.

Elisa, con O forse sei tu, continua a essere una delle artiste più ascoltate dell’ultima edizione del Festival di Sanremo. Le classifiche Fimi la vedono saldamente nella top Ten, nonostante le New entry di lusso (Paradiso, Cremonini, Marracash) delle ultime settimane. Elisa è sempre lì, nella graduatoria degli album e dei singoli più venduti. La sua O forse sei tu è piaciuta sin da subito per la sua atmosfera fiabesca, l’inciso sognante e quella dedica di un amore irrinunciabile e inimitabile.

È piaciuta al punto che è l’unica che si è contesa dalla prima all’ultima serata il primato con Brividi.

Certo, tutto merito di Elisa.

Una delle cantanti più internazionali che possiamo vantare e che tutti ci invidiano. Merito suo, ma non solo. Come la scorsa settimana parlavamo della fortuna degli ultimi posti di Sanremo, questa settimana vogliamo parlare dei secondi posti. Facciamo un excursus nella storia degli ultimi anni e ci renderemo conto che, con il televoto, anche il secondo posto ha sempre avuto una rilevanza nelle classifiche dei più venduti.

L’artista che ha raggiunto più volte la seconda posizione sul palcoscenico dell’Ariston è Toto Cutugno. In ben sei occasioni l’italiano vero ha sfiorato la vittoria. Come ebbe giustamente a dire in un Dopofestival passato alla storia anche per una sua lite leggendaria con i giornalisti, Sanremo gli ha dato molto ma qualcosa gli ha tolto pure.

In effetti il secondo posto molto spesso brucia, perché acuisce i rimpianti. Perché per qualcuno il secondo è solo il primo degli ultimi. Eppure non è proprio così. Arrivare secondi non porta a essere letti sull’albo d’oro dei vincitori assoluti, ma è garanzia di successo.

A testimoniarlo non ci sono solo la storia di Toto e il meraviglioso Sanremo 2022 di Elisa.

Proviamo a dimenticare per un attimo persino secondi posti storici come quelli di Irene Grandi nel 2000 (La tua ragazza sempre) o di Alex Britti (7000 caffè) tre anni dopo. Concentriamoci solo sull’epoca dei social e dell’esplosione di interesse per il televoto.

Eccoci al 2011. Roberto Vecchioni trionfa con Chiamami ancora amore, ma il successo non è scontato. Fino all’ultimo si gioca la vittoria con i Modà e Emma, dietro di lui con Arriverà.

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Emma, seconda nel 2011 con Arriverà, vinse nel 2012 con Non è l’inferno

Emma si rifà l’anno dopo vincendo, mentre al secondo posto arriva Arisa con La notte, altra canzone ancora oggi gettonatissima nei karaoke. È uno dei primi brani che meglio esprime la voce melodiosa di Arisa, fino ad allora conosciuta solo con canzoni allegre e ballabili a Sanremo. Anche in quel caso il secondo posto diventò un buon auspicio al tentativo successivo. Dopo il secondo posto di Elio e le Storie Tese nel 2013, nel 2014 toccò proprio ad Arisa la vittoria finale con Controvento. Subito dietro di lei Raphael Gualazzi, con Liberi o no. Il brano diventa in poco tempo una sorta di grande classico del jazz e dei pianobar.

Nel 2015 gli applausi sono tutti per la vittoria de Il Volo, ma la canzone più ascoltata in radio è del secondo classificato: Nek, con Fatti avanti amore.

La storia si ripete l’anno dopo, quando Francesca Michielin è in un certo modo considerata la vincitrice morale per il suo secondo posto con Nessun grado di separazione. Nel 2017, proprio come quest’anno Elisa, ad arrivare sul secondo gradino del podio è una interprete che fino alla vigilia era data tra i favoriti. A dire il vero era proprio la super favorita. Anche se la vittoria non arriva, Che sia benedetta fa conoscere Fiorella Mannoia anche alle generazioni più giovani, rilanciando ulteriormente la sua già formidabile carriera mai in declino. Porta bene anche la seconda piazza ben più sorprendente de Lo Stato Sociale nel 2018. Una vita in vacanza la ballano tutti come un tormentone e dopo quattro anni è ormai nella storia del Festival.

Brucia ancora il secondo posto di Ultimo che, nel 2019, era convinto di doversi giocare la vittoria con Irama e invece fu superato da Mahmood.

I tuoi particolari, però, è una melodica poesia che, come quella di Elisa, fa vibrare per la sua intensità.

E risulta una delle più vendute di quell’anno. Il duello Diodato-Gabbani non si limita solo alla gara dell’Ariston nel 2020. Anche in piena pandemia, agevolati probabilmente da una discografia ferma, i due si giocarono il primato nell’hit parade. Viceversa diventa uno dei pezzi più importanti del repertorio di Gabbani, ma anche la conferma che arrivare secondi non è poi tanto male. Forse anche per questo non brucia molto a Fedez e Francesca Michielin la mancata vittoria del 2021. Arrivano secondi con Chiamami per nome, canzone che raggiunge presto il primo posto della classifica Fimi. Le atmosfere del brano emozionano tutti.

Insomma, Elisa probabilmente non si sarà dannata l’anima quando è stata proclamata la classifica finale quest’anno. L’hit parade la premia, come da tradizione ormai. Nell’epoca dei social e del televoto, arrivare sul podio è già una vittoria quasi certa. Forse ancor più di un tempo. Le canzoni che abbiamo citato, il lettore più disattento circa l’albo d’oro del Festival potrebbe anche confonderle per quelle vincitrici. Senza, ovviamente, alcuna offesa per chi quella Palma se l’è portata a casa veramente…

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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