Emanuele Inserto, “Sotto l’equatore” un album di riscoperta di stili musicali passati e un omaggio a grandi artisti
È uscito lo scorso 4 dicembre su tutte le piattaforme digitali e su cd il terzo lavoro in studio del musicista, cantautore e poeta Emanuele Inserto, dal titolo “Sotto l’equatore”.
L’album, distribuito da La Stanza Nascosta Records di Salvatore Papotto, è stato anticipato dalla pubblicazione del singolo “Canto di Eco”, un pop-rock d’autore dal retrogusto new wave accompagnato dal videoclip ufficiale -in anteprima su Mescalina- per la regia di Dario Magnolo.
«Sotto l’Equatore” – racconta Emanuele Inserto- è un album di otto brani volutamente rétro e in prevalenza acustici. Ho voluto in questo lavoro fondere il mio passato di chitarrista latino-americano-iberico con il cantautorato classico italiano e con alcune tendenze musicali italiane degli anni ‘80 e ‘90 (CSI, primi Litfiba). Per la prima volta ho scritto io tutte le parti e suonato strumenti diversi dalle chitarre.
Molte sono le collaborazioni che impreziosiscono i brani. Prima fra tutte quella con Francesco Ferrarelli, in arte “Frencys”, con cui ho collaborato anche nel disco precedente e che nella canzone “Pace” si conferma un ottimo arrangiatore.
Ci sono poi Giuseppe d’Ortona, già batterista di Coez, che ha- ritmicamente parlando- “salvato” i brani da alcune mie “derive” un po’ azzardate; Christian Antinozzi, funambolico bassista e professionista di altissimo livello; Alex Araujo, amico e geniale chitarrista esperto in slide guitar; Elisa Andriani, che in passato è stata il “flauto magico” di diverse mie canzoni; infine, Katia Picciariello, Paola Antonelli e Camilla Passani, eccellenti cantanti dalle voci meravigliose.
Ho scritto i testi dell’album contestualmente alle musiche. Si è trattato di una nascita sincronica di testo e melodia.
Credo che “Sotto l’Equatore” sia un album di riscoperta di stili musicali passati e un omaggio a grandi artisti diversissimi tra loro, che hanno dato al mondo della musica leggera qualità, autenticità e bellezza».
Riferimenti biblici (Salomè, San Giovanni) e alla mitologia ellenica ed egizia (Eco, Amon-Ra), esotismi e ricercatezza d’antan si affacciano in testi a tinte poetiche, nei quali l’antico è il bacino di elezione da cui attingere metafore e fascinazioni, funzionali alla rappresentazione di una condizione umana nel suo essere senza tempo.
Nella title-track, ad esempio, i riti della fertilità in onore della dea Yemanja sono il pretesto per una celebrazione dell’amore passionale a ritmo quasi di “Lundu”, considerato uno dei capostipiti della Musica Popular Brasileira.
Retrospettiva cantautorale (Battiato su tutti) e new wave italiana si incontrano in una canzone d’autore punteggiata di suggestioni musicali internazionali.
Emanuele Inserto è chitarrista, cantante, scrittore di canzoni e poeta.
Ha collaborato dal 2009 al 2015 con Enrico Petrucci nel progetto “Hijos del Compás“, formazione volta alla ricerca e alla diffusione dei patrimoni musicali del Sudamerica e della Penisola Iberica, in veste di chitarrista, cantante e autore di testi in lingua spagnola e portoghese.
Da sempre appassionato della forma canzone e del rock acustico, ha pubblicato ad oggi tre album solisti di canzoni proprie e, dal 2016, ha deciso di dedicarsi prevalentemente a repertori originali in lingua italiana.
Ha collaborato e collabora tuttora con altri autori, compositori e musicisti, tra cui Alfredo Tagliavia, Frencys (Francesco Ferrarelli), Giava Giombini, Questione di Prospettiva e Katia Picciariello, con i quali ha condiviso eventi dal vivo e lavori in studio.
È autore di libri di poesie, pubblicati di recente dalle case editrici “Progetto Cultura” e “Porto Seguro”.
Video intervista a cura di Vincenzo Salamina