“Vasto” ci è sembrato il nome giusto per non metterci confini musicali, per affrontare la musica nella sua vastità
Vasto Records è nata come studio di produzione musicale indipendente. La sua sede è a Palermo. Nel tempo è nata l’esigenza di affiancare all’attività di recording anche quella di label, ed è iniziata la sua avventura. Ne abbiamo parlato con Phil Caviglia, founder dell’etichetta.
Quando e perchè nasce la tua etichetta?
Vasto Records nasce nel 2014 per un’esigenza personale, per produrre i “Chester Gorilla”, la band con cui suonavo e suono ancora. Nel tempo mi sono reso conto che, anche grazie alla collaborazione di Peter Delfino, avremmo potuto occuparci anche di produzioni di altri artisti.
Dove nasce il nome della tua etichetta?
Il nome è frutto di una chiacchierata serale con Peter. “Vasto” ci è sembrato il nome giusto per non metterci confini musicali, per affrontare la musica nella sua vastità.
Se tu dovessi definire, al di là dei generi, lo stile della tua etichetta, che parole useresti?
Principalmente ci occupiamo di post-rock, jazz, fusion e alternative. Non ci interessa il mainstream, preferiamo occuparci del cosiddetto underground.
Quali sono i servizi che offrite ai vostri artisti?
Il rapporto con i nostri artisti è completo. Iniziamo dalla pre-produzione e dalla fase di scrittura. Cerchiamo di seguire i nostri artisti nella fase compositiva, anche contando sull’esperienza ventennale che ho alle spalle come musicista. La registrazione avviene nel nostro studio e poi curiamo la promozione e la distribuzione sia in formato digitale sia su supporto.
È sempre più importante, oggi, accompagnare il brano con un video anche per poterlo far mandare in onda alle sempre più crescenti “radio-visioni” che stanno affiancando le radio tradizionali. Come vi siete organizzati?
Lavoriamo con il concetto di “family”. Il nostro gruppo è composto da una decina di persone con diverse competenze, tra questi alcuni si occupano specificatamente della realizzazione dei videoclip.
Quali sono i problemi di distribuzione che incontra oggi un’etichetta indipendente e come li avete affrontati?
Anche in questo manteniamo la nostra caratteristica di label underground. Collaboriamo con We Work Record per la distribuzione dei supporti fisici mentre per la distribuzione digitale preferiamo indirizzare gli utenti verso i nostri canale Youtube e Bandcamp.
Qual è il vostro stato di salute in questo anno e mezzo caratterizzato dalla pandemia?
Alti e bassi. Il primo lockdown ci ha visti completamente fermi e, devo confessarti, che ho pensato di abbandonare. Siamo indipendenti nel vero senso del termine, senza alcun finanziamento esterno. Invece ho deciso l’esatto contrario, ho deciso di ristrutturare lo studio e, una volta superato il periodo delle zone colorate, abbiamo ripreso. Già in questo momento sembra andare meglio e abbiamo messo in cantiere, con Peter Delfino, l’apertura dello studio e dell’etichetta in Svizzera.
Quali sono le punte di diamante del vostro roster?
Oltre ai Chester Gorilla, la band in cui suono il basso, una band jazz-rock-fusion, ci sono gli HANE, High Altitude Nuclear Explosion, una band che suona post-rock. Da poco ci sono nel roster i Blue Sun che sono usciti con il loro singolo di debutto da una settimana, Kimko, un ragazzo con un progetto lo-fi che fa musica d’ambiente e Ulysse, per il quale siamo usciti oltre che in digitale anche con il supporto fisico.
Com’è possibile per un artista proporvi la sua musica?
È molto semplice. Intanto è possibile venire in studio e suonare, questo è il modo migliore per confrontarsi con la proposta musicale. Ovviamente è anche possibile contattarci tramite mail officialvastosite@gmail.com inviandoci una biografia, alcune foto e il link per ascoltare il brano.
Articolo a cura di Roberto Greco