Il celebre speaker di m2o, tra i fondatori di Bang Record, ha raccontato la realtà discografica del suo genere di riferimento e l’importanza di ritagliarsi uno spazio nel mercato.
Se siete stati almeno una volta in discoteca negli ultimi 11 anni, avrete ballato uno o più successi firmati Bang Record. La musica dance è, da sempre, un mercato florido, che unisce intrattenimento da club a vere rivoluzioni musicali. Se l’Italia è entrata a far parte di questo circuito, a livello internazionale, lo si deve al lavoro di chi, dal basso, è riuscito a divulgare la propria professionalità fuori dallo Stivale. Ne abbiamo parlato con Dj Ross, programmatore musicale e voce storica di m2o Radio, in onda dalle 13.00 alle 14.00 con The Bomb, insieme al partner-in-crime Alessandro Viale. Tolte le cuffie, Ross, Rossano Prini, è un discografico arguto, dal quale si può cogliere il senso dell’esperienza nel settore e la “visione” in prospettiva. Bang Record è l’esatta applicazione della morale di questa intervista: trovare il proprio spazio è fondamentale.
Come è nata Bang Record?
Bang Record è nata, in primo luogo, come un gruppo di produzione. Insieme ad Alessandro Viale, dopo un’importante sinergia da dj producers, abbiamo deciso di creare questa realtà e di continuare a lavorare a stretto contatto. Successivamente, con il tempo, abbiamo iniziato a prendere altri prodotti esterni, da altri produttori, fino a quando, insieme a Gianluca Rossi, abbiamo deciso di aprirci totalmente al mercato discografico. Così Bang Record è diventata un’etichetta allo stato puro. Siamo arrivati nel momento peggiore della discografia, in poco tempo ci siamo ritagliati uno spazio nel mercato italiano e straniero. Da quasi quattro anni abbiamo ottenuto grandi risultati nel marketshare di Earone. Abbiamo avuto una crescita costante.
Sono canzoni come ‘Feel The Love’ di Marchi’s Flow (progetto parallelo di Cristian Marchi), che hanno segnato diverse generazioni, ad aver contribuito a questa crescita costante?
‘Feel The Love’ è stato il primo successo internazionale: numero uno in Francia, con licenza in diversi paesi del mondo (Germania, Austria, Svizzera, Spagna). Un altro grande successo è stato ‘The Riddle’ di Prezioso & Marvin. Tutt’ora questo disco spopola in un paese diverso ogni anno (Messico, Australia, Arabia Saudita) e ne sono passati 10 dalla sua uscita.
Discograficamente la musica elettronica ha avuto un percorso “più intelligente” rispetto ad altri generi, aprendosi subito a quelle che, un tempo, erano nuove piattaforme di pubblicazione di contenuti, come Soundcloud. Si può dire che il digitale sia stato più rivoluzionario per i dj producers che per altri?
Inizialmente non c’erano stati benefici. Il nostro genere (la musica dance commericale) non rientrava nei canoni del neonato Beatport (famoso store di musica elettronica, nda). Invece, con l’arrivo dello smartphone, le persone hanno iniziato a smettere di scaricare illegalmente le canzoni (divenute più accessibili). Oggi è cambiato ulteriormente il sistema, considerando che Spotify è il riferimento più importante per gli utenti.
È cambiata anche la struttura dei brani con lo streaming musicale?
Certo, è l’epoca del “tutto e subito”, quindi devi concentrare tutto in due minuti e mezzo. L’utenza media mantiene per poco tempo l’ascolto, devi dargli qualcosa che soddisfi senza far cambiare canzone. Per quanto riguarda la nostra musica, abbiamo avuto una crescita costante anche grazie ai buoni rapporti con realtà internazionali. Con i risultati e la professionalità ci siamo costruiti una credibilità che ha portato contatti e accordi commerciali. A novembre abbiamo pubblicato il brano di Corti & Lamedica & Andry J – Boss Shit feat. Carlprit, il quale ha prodotto grandi risultati in Italia, in Spagna e ci ha permesso di instaurare un rapporto con Ultra Music (Ultra Records), la quale ha preso la traccia in licenza per quasi tutti i paesi del mondo.
Nell’ultimo anno anche artisti internazionali hanno deciso di scegliere Bang Record per le proprie produzioni. Tom & Hills, artisti finlandesi, usciranno licenziati da Universal il primo febbraio con un singolo scritto da Sandro Cavazza. Come dicevo, è cambiato l’approccio al mercato. Bisogna lavorare al giusto piano dietro ad ogni brano per ritagliare lo spazio e l’attenzione che merita.
Il tuo lavoro da discografico si fonde alla tua esperienza radiofonica. La radio sarà oggetto di un grande cambiamento digitale entro il 2020. Questo mischierà ancora le carte in tavola?
La radio digitale avrà una migliore qualità sonora e la vera rivoluzione sarà (ed è già) poter ascoltare i network da ogni parte del mondo. Io stesso tutti i giorni ascolto radio estere come MegaStar (Spagna) o NRG (Francia). Questo perché voglio capire cosa accade in altri orizzonti, fuori dall’Italia. Quando esce una traccia la promozione è fondamentale, la fai online o tramite le radio. Penso che il mezzo radiofonico sia sempre il migliore, perché determina il vero successo di un brano.
Nel vostro genere c’è anche un’altra componente da non sottovalutare, ovvero la possibilità di far suonare una traccia nei dj set in giro per il mondo.
Questo dipende dal tipo di disco. Ad esempio, una traccia club viene inviata prima ai dj che alle radio. Se poi viene messa in pista allora ci muoviamo con i network. Nel contesto radiofonico devi avere sempre qualcosa da dire con i tuoi brani, perché ne arrivano così tanti che deve esserci qualche ragione specifica per scegliere il tuo. Oggi le radio italiane sono molto parlate, alcune mettono 4-5 dischi in un’ora, di cui uno solo è una novità. La selezione è tanta.
In che modo preferite essere contattati per ricevere nuove demo dai produttori? Quali saranno le prossime uscite su Bang Record?
Sul sito bangrecord.it c’è un form da compilare per l’invio delle demo, oppure tramite la mail info@bangrecord.it. Ascoltiamo tutto, con i tempi necessari perché ci arriva tanto materiale. Abbiamo anche due sublabel, la Club Bang e la Bang Floor. Con quest’ultima stiamo facendo un esperimento importante: rilanciare l’italo dance. A breve avremo in uscita l’ultimo disco di Dj Jump, dal titolo ‘Back to the Feat’, in licenza a Sony. All’interno delle 14 tracce saranno presenti featuring cantati dalle voci storiche degli anni ’90 e 2000, tra cui Jeffrey Jey (Eiffel 65), Haiducii (di Dragostea Din Tei) e molti altri. Abbiamo deciso di fare questo disco perché molte persone sono ancora affezionate a questo genere, siamo fiduciosi del risultato. Ci teniamo a differenziarci dagli altri. Altri brani in uscita e da tenere d’occhio sono TW3LV ft. Cimo Fränkel – Picture Of Us e SMACKM – We Care ‘Bout Nothing.