La band genovese propone in nuova veste, con featuring e remix, il successo di “Marassi”
Avete mai guardato “Gli occhi della luna”? Gli Ex-Otago sì. Hanno scritto una canzone che porta questo titolo, l’hanno cantata e cantata ancora, stavolta insieme a Jake La Furia.
La loro non è stata una semplice collaborazione, ma la miccia che ha acceso l’idea di realizzare una nuova versione dell’album “Marassi”. E così abbiamo uno ‘StraMarassi’, come lo chiamano gli Ex-Otago, una versione con due cd che comprende l’originale “Marassi” e 16 versioni nuove dei brani, realizzate con featuring e remix.
“Marassi” profuma di mare, Genova (è il quartiere dove i componenti della band sono nati e cresciuti) e calcio, tanto che il video di “Gli occhi della luna” è stato realizzato proprio dentro allo stadio.
Com’è stato girare sul campo da gioco di Marassi?
E’ stato bellissimo ma faceva molto freddo, c’era puzza di concime, il campo era bagnatissimo. Però per noi è stata una specie di sogno, essendo cresciuti lì. Quando ci è venuta l’idea di girare il video dentro lo stadio ci siamo detti ‘ci diranno di no’. Ad ogni modo, abbiamo mandato un’email: la risposta è stata ‘sì sì, certo, quando volete”. Questo è stato un bel segno da parte di Genova.
Cosa avete regalato a Jake La Furia in quanto portafortuna? Ha dato vita a un “Marassi” collaborativo e ben riuscito.
Una maglia del Genoa. Anzi, no, non si può dire (ridono, nda).
Com’è nata la collaborazione con lui?
In maniera naturale e amichevole.
Dicono tutti così, ed è anche ovvio che sia andata in questa maniera…
E’ stato proprio lui a dirci che gli sarebbe piaciuto cantare dal vivo con noi “Gli occhi della luna”, ed è stata un’esperienza che poi abbiamo voluto proseguire. Per questo abbiamo chiesto ad altri (tra cui Eugenio Finardi, Levante, Dardust, Willie Peyote, nda) di collaborare con noi e dare nuova vita alle nostre canzoni. Ci piace uscire dalla nostra zona comoda, da salotto, e proporre cose stimolanti.
Amate il cambiamento?
Fa parte di noi: siamo una sorta di pentolaccia che si regge su un equilibrio non proprio stabile che però crea cose belle.
C’è qualche collega che avreste voluto avere nel disco ma non è stato possibile averlo?
Calcutta e Cosmo sono due amici che per mille ragioni non riusciti a esserci. Lo avevamo chiesto anche ai Coldplay ma Chris non ha potuto (ridono, nda).
Vi siete esibiti al concerto del Primo Maggio a Roma ma, cambiando totalmente palco e pensando al Festival di Sanremo, andreste anche lì?
Lo faremmo, sì. Sarebbe bello vedere un Festival che premia artisti indie, come Cosmo, Motta, Brunori Sas – per fare qualche nome. Francesco Gabbani? Quest’anno ha portato la canzone più fresca di tutte.