Fabio Massimo Colasanti, Labyrinth il nuovo album, ogni brano è un momento di riflessione sul percorso appena compiuto e su quello che sta per accadere dopo
È uscito da poco Labyrinth, il nuovo lavoro condiviso tra Fabio Massimo Colasanti, produttore, musicista e collaboratore storico di Pino Daniele e Kyung Mi Lee, la talentuosa violoncellista volto noto anche della trasmissione Propaganda Live. Il nuovo album, disponibile sulle piattaforme digitali e su supporto fisico, rappresenta un’avventura musicale, un percorso condiviso che ha preso forma nel periodo post-lockdown, dove i due artisti hanno unito le loro competenze e le loro storie, sfidando le convenzioni musicali. Per un’esperienza emotiva e immersiva, attraverso due stili differenti e dalle atmosfere uniche. L’album è stato realizzato con il contributo del Nuovo Imaie.
Ciao Fabio, quali sono le emozioni dietro a questo progetto?
Prima di tutto, c’è il desiderio di ricerca e sperimentazione. Personalmente poi ho cercato di staccarmi dalla logica della “canzone”, con intro, strofa e ritornello… È stato un ritorno agli inizi, quando cominci a studiare uno strumento e cerchi di capire tutte le possibilità che hai tra le mani.
Un progetto che si sviluppa anche attraverso la collaborazione con Kyung Mi Lee, ma come nasce questa collaborazione?
Conoscevo Kyung Mi Lee da tempo. Ogni tanto ci incrociavano negli studi di registrazione romani e quando Pino Daniele decise di fare un po’ di date con l’orchestra, Kyung Mi era lì sul palco.
Come mai il titolo “Labyrinth”?
È un percorso, che vede un’entrata ed è alla ricerca di una qualche uscita. Ogni brano è un momento di riflessione sul percorso appena compiuto e su quello che sta per accadere dopo.
Un progetto che nasce dalle vostre conversazioni nel post lockdown. Lo possiamo considerare anche un modo per esorcizzare quel periodo?
Sicuramente ci ha aiutato a passare il tempo a casa. Poi, ogni tanto scappavamo in studio a registrare, ma sempre da soli. Piano piano, abbiamo ricostruito una finestra e ci siamo entrati dentro.
Quali esigenze porta un progetto come questo?
Quella di esplorare e sperimentare musicalmente cose che magari da soli, non avremmo mai avvicinato.
Produttore, musicista e collaboratore storico di Pino Daniele, c’è un aneddoto particolare sul rapporto con lui?
Che ovviamente ci sono 20 anni di quotidiano accanto a lui. Studio, tour e tante altre esperienze… posso dire di essere stato la persona che è stata al suo fianco per più tempo nella musica! Certo non è stata una passeggiata, anche perché Pino era molto esigente. L’idea era che: “non si puoi sbagliare”. Con tutti gli annessi e connessi. Però mi ha dato una determinazione ed un modo di lavoro che non ha prezzo.
Ci saranno anche dei live ad accompagnare questo progetto?
Assolutamente si! In questi giorni stiamo iniziando a preparare il setup per il live. Ci piacerebbe includere dei Visual e sto anche cercando degli artisti per sviluppare dei video da poter proiettare live. E poi c’è la parte musicale, che è un po’ complicata da eseguire dal vivo. Lo immaginiamo come una sorta di Installazione. Video Sonora e live. Vediamo dove ci porta…
Articolo a cura di Francesco Nuccitelli