fefe, “Mi innamoro male” album d’esordio che esplora le sfaccettature più intime delle relazioni umane e abbraccia la bellezza e la complessità dell’amore
“Mi innamoro male” è l’album d’esordio di fefe, all’anagrafe Federica Sartori, cantautrice di Bolzano, ma cresciuta in diverse città italiane che l’hanno plasmata e l’hanno resa l’artista di oggi. “Mi innamoro male”, raccoglie il lavoro di anni, dai singoli già presenti nelle piattaforme ad altri brani ancora da scoprire. Un album ricco, con influenze che spaziano dalle ballad all’elettronica, dal pop alla dance, dove ogni brano offre un’esperienza sonora unica che arriva dritta al cuore dell’ascoltatore.
Una tracklist ricca e variegata, dove la cantautrice, attraverso testi profondi e melodie avvolgenti, esplora le sfaccettature più intime delle relazioni umane e abbraccia la bellezza e la complessità dell’amore.
Un’opera prima di grande valore e che mette in mostra un grande talento nella scrittura e nell’interpretazione di brani emotivamente forti e profondi.
Ciao Federica, benvenuta tra le nostre pagine. Inizierei chiedendoti delle emozioni di questo tuo album d’esordio.
Il piacere è tutto mio. L’album è stato un lungo lavoro, partito anni fa e concluso solo adesso. Sono felicissima di questa uscita, anche per l’impegno che è stato messo per la realizzazione di questo progetto. Non mi sembra ancora vero che sia disponibile per tutti. Sono veramente entusiasta ed elettrizzata.
In “Mi innamoro male” racconti diverse sfaccettature dell’amore, ma questo album nasce anche dalle tue emozioni e dalle tue esperienze dirette?
Inizialmente mi impauriva parlare di me, ma in realtà ho trovato tante persone che in questo album si sono rispecchiate. Infatti, sono riuscita a fare entrare tante persone nel mio mondo artistico e non era una cosa scontata. È un album emotivamente importante ed è stato bello far uscire un qualcosa che raccontasse me. Sono riuscita ad esprimermi e a condividere la mia musica con gli altri.
Forse questo coinvolgimento degli ascoltatori è la chiave di questo album…
La mia paura era quello di raccontare troppo di me e poco sul mondo intorno a me. Invece, quello che mi ha regalato questo album, è stata la vicinanza delle persone. Ed è stato fantastico sentire il pubblico così vicino. È stato tutto così inaspettato!
Un album che raccoglie diverse esperienze, tra brani inediti e brani già pubblicati nelle varie piattaforme. Possiamo considerare questa tua raccolta come il racconto di un tuo percorso artistico?
Certamente sì! Questo è stato un lavoro lunghissimo, che parte da lontano, ben prima del covid e che arriva fino ad oggi. Tutto questo tempo mi ha dato la possibilità di crescere, studiare e imparare, senza che il mondo musicale andasse troppo più veloce rispetto a me. “Mi innamoro male” non è solo un disco d’esordio, ma è il mio racconto e il racconto di tutte le mie esperienze e le mie emozioni vissute.
Come mai un titolo così forte come “Mi innamoro male”?
Ad aprire questo album c’è “Che schifezza che è l’amore” e nel testo faccio riferimento al titolo. Capisco che possa sembrare negativa come accezione, ma io la interpreto in una forma più positiva. I sentimenti che ho provato mi facevano stare male e quindi mi sono chiesta: ma è normale che io stia così male o sono io che mi innamoro male? Ecco, io credo che se il sentimento è così forte allora vale la pena viverlo.
Qual è il brano che ti ha fatto capire di voler realizzare questo progetto?
Nella mia testa è sempre “Che schifezza che è l’amore” che è il brano su cui ruota tutto, ma forse potrei dire anche “If the Music goes”, che è stato proprio il primo brano del progetto.
Questo percorso che racconti nel disco, ti ha influenzato anche nei generi e nelle sonorità?
Avevo un po’ paura a portare così tanti generi in un unico album. Infatti, una delle mie preoccupazioni, era che il pubblico non accogliesse appieno la mia idea musicale con tutte queste sonorità. Invece, credo che al pubblico abbia fatto piacere scoprire tutti questi lati di me. Mi piacerebbe continuare a portare avanti questa mia idea, anche perché così posso spaziare in più universi.
In conclusione, ti stai preparando per l’estate con qualche live?
Ho presentato l’album a Roma e ho già fatto una data a Vicenza. Unendo così il mio polo artistico e quello personale. Sto lavorando anche ad altre date e spero di poterle comunicare presto. La mia idea è di portare un format molto semplice, dove la musica farà da padrona.
Articolo a cura di Francesco Nuccitelli