Hunziker e Favino spalleggeranno Baglioni alla conduzione della popolare kermesse, in scena al Teatro Ariston a partire dal prossimo 6 febbraio
Nonostante l’organizzazione della sessantottesima edizione del Festival di Sanremo sia partita in ritardo rispetto agli anni passati, il direttore artistico Claudio Baglioni è riuscito a recuperare il tempo perduto, arrivando puntualissimo per la seconda conferenza stampa ufficiale, quella in cui ha rivelato le principali novità ed annunciato i nomi degli altri presentatori.
Gasatissima Michelle Hunziker, alla sua seconda partecipazione dopo aver affiancato Pippo Baudo nel 2007, che promette di portare con sé contenuti volti a sensibilizzare l’attenzione sulla violenza di genere, un tema affrontato da oltre dieci anni da“Doppia difesa Onlus”, fondazione voluta e sostenuta dalla showgirl svizzera e dall’avvocato Giulia Bongiorno. Presente all’appello anche Pierfrancesco Favino, che riesce a mascherare l’emozione con un tocco di ironia, grazie alla sua conclamata esperienza di attore.
Sarà il Festival dell’immaginazione, slogan di sessantottina memoria lanciato dallo stesso Baglioni, che saprà bilanciare e dare il giusto peso alle parole “rivoluzione” e “tradizione”. Come già annunciato, non ci sarà alcuna eliminazione tra i cantanti in concorso, che non dovranno più fare le valige prima della serata finale, e la durata delle canzoni è stata allungata a quattro minuti, il tutto per mettere il più possibile al centro la musica, unica protagonista della storica rassegna canora prestata alla televisione.
«C’è un telaio fissato – afferma il cantautore romano – ovvero i 28 brani in gara che saranno raccontati e cantati. Tutto il resto deve uniformarsi. Spero che qualche piccola rivoluzione saremo in grado di portarla, Sanremo è una manifestazione gloriosa ma che, come ogni tradizione, ha bisogno ogni tanto di una revisione e di innovazione: sarà un Festival 0.0».
Infine, sono stati svelati alcuni dettagli sulla scenografia, disegnata da Emanuela Trixie Zitkowsky, che richiamerà la struttura di una sala da concerto e, per la prima volta, sarà semplicemente bianca, come una pagina su cui tratteggiare luci, suoni e colori. Che l’immaginazione abbia inizio.