Four Seasons Quintet: la favola bella della Swing Era

Four Seasons Quintet 1

 

È in rotazione radiofonica “Palomar”, il nuovo singolo dei Four Seasons Quintet: una contaminazione tra swing e pop contemporaneo che racconta di un incontro casuale e straordinario con il re dello swing, Benny Goodman. Da lì, come per “magia”, il quintetto si ritroverà trasportato alla notte del 21 agosto 1935 in cui si narra che proprio al Palomar Ballroom, lo storico locale situato a Los Angeles, Benny Goodman con la sua orchestra diede vita alla swing era. Noi di Musica361 abbiamo sentito la cantante Daniela Tenerini…

 

Ciao Daniela, PALOMAR presenta un video molto suggestivo, dove avete ricreato le atmosfere di quei tempi e di quei luoghi…

Sì, noi ci rifacciamo a quelle atmosfere, suoniamo insieme dal 2015 ed è una cosa che ci caratterizza e con Palomar abbiamo voluto fare un omaggio al Re dello swing che è Benny Goodman

Il brano è quasi una favola, parla, come hai anticipato, dell’incontro con il Re dello swing Benny Goodman, parliamone un po’ per gli amici di Musica361…

È un grande maestro dello swing, un grande clarinettista che è stato definito Re dello swing dal suo batterista Gene Krupa. Si narra che quella notte del 21 agosto del 1935 la band veniva da un tour della costa occidentale dell’America e chiudeva proprio al Palomar: non era andato benissimo e allora quella sera si decise di proporre degli arrangiamenti dal ritmo un po’ più “dondolante” e da quel momento la pista si riempì. Così è nata l’era dello swing, che ha reso più frizzante quello che era un jazz più puro.

La vostra intenzione è quella di unire innovazione e tradizione, ma com’è conciliare swing e pop contemporaneo?

Sì, uniamo le sonorità classica del pianoforte, della tromba con suoni più elettronici e questo è avvenuto non solo con Palomar ma anche con le produzioni precedenti; mentre nei live accostiamo i grandi classici internazionali alle canzoni attuali (ma rivisitate in una veste vintage) anche per accostare i giovani a questo mondo

Altra suggestione è la Dolce Vita…

Parte tutto dalle mie caratteristiche timbriche e sceniche, le mie movenze richiamano quel periodo e le dive anni ’50, quindi siamo partiti con questo mood che deve essere fatto di raffinatezza, ma allo stesso tempo di semplicità: tutti i nostri arrangiamenti hanno questa caratteristica, per questo ci rifacciamo al periodo della Dolce Vita che è l’emblema dell’eleganza

Siete “fratelli”, ma avete gusti musicali diversi, il tuo in particolare qual è?

Eravamo amici da tempo ma avevamo altre formazioni e ognuno ha la sua storia: passiamo dal jazz al soul al funky e i nostri arrangiamenti risentono di diverse storie a livello musicale. La cosa fondamentale era trovare un sound originale, che ci caratterizzasse. I miei riferimenti sono Etta James, Ella Fitzgerald, mostri sacri del genere… per quanto riguarda il panorama italiano: la Vanoni, Mina, Mia Martini. Tanti riferimenti, ma il lavoro più grande era trovare un mio modo di esprimermi, l’ho trovato anche grazie al lavoro fatto insieme ai miei musicisti che mi danno una grande possibilità di esprimermi.

Avete partecipato a numerosi eventi, trovate qualche criticità nel fare musica in Italia?

Quando suoniamo nelle piazze difficilmente troviamo un pubblico ostile, lo swing avvicina le persone, il pubblico ci accoglie sempre con grande entusiasmo.

 

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Ruggero Biamonti
Ruggero Biamonti
Autore con esperienza decennale presso importanti realtà editoriali quali Rumors.it (partner di MSN), Vivere Milano, Fondazione Eni e Sole 24 Ore Cultura, si occupa di temi che spaziano dall'intrattenimento al lifestyle.
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