Pochi artisti come Francesco Baccini sanno parlare attraverso la poesia della musica: ecco la conferma in “Navigante di te”
E così, in punta di piedi, sboccia una nuova poesia di Francesco Baccini. Arriva senza fare troppo rumore, come nel suo stile. Nessun proclama, né pubblicità altisonanti. Il cantautore genovese ha annunciato l’uscita del video di un brano uscito ormai 16 anni fa, Navigante di te, con la sua consueta seria ironia, mediante un post su Facebook. “Anche se state facendo cose importantissime la mia social media manager mi impone di ricordare a tutti l’uscita del video del nuovo singolo”. Così si è rivolto ai suoi fan giovedì, confermando la sua assoluta estraneità da un mondo musicale che si serve sempre di più (troppo) dei social e risparmia sulla qualità degli arrangiamenti. Non è vero che con le sette note è già stato fatto tutto quello che si poteva ideare: lo conferma questa nuova canzone, di un artista da sempre controcorrente per natura, ma mai “contro” qualcuno o qualcosa.
A due settimane dal Festival di Sanremo, molti cantanti tirano i remi in barca rinviando produzioni già pronte. Non Francesco Baccini.
Se c’è uno che si è sempre disinteressato delle dinamiche imposte dal mercato e dal carrozzone del Festival, quello è proprio Francesco Baccini, che all’Ariston ha partecipato una sola volta (nel 1997, Senza tu). Per lui la musica è quella vera: chi ha voglia di ascoltarla si inebria della sua poesia in qualunque momento dell’anno e in ogni orario della giornata. Riecco quindi un brano, già contenuto nell’album Dalla parte di Caino, che merita nuova attenzione. Con Navigante di te, persino l’amore diventa trasformabile in ogni situazione che si voglia poter immaginare. Ecco allora Francesco, che da giovane era camallo al porto di Genova, raccontare il sentimento più nobile paragonandolo a un mare da navigare. Naturalmente con tutte le sue onde e le correnti, quindi i rischi e le intemperie che, insieme ai pensieri, tormentano quotidianamente ogni marinaio. Una canzone profonda e intimistica, dove il cantautore si rivolge direttamente al mare, affidandosi alla sua capacità di trasportare dove c’è l’amore. Esattamente come si affida alla lei a cui è dedicato il brano, e al suo sorriso che si rivela…un porto sicuro!
Francesco Baccini torna quindi con un brano delicato, sussurrato, da cui lasciarsi avvolgere.
Una canzone che parla di fiducia in un mondo che sembra avere perso di vista il significato vero di questa parola, lasciando il posto solo a presunte temerarietà. Ma se si vuole professare coraggio, questo si manifesta già nella fiducia verso chi ci ama, senza condizioni. Tutto questo Francesco Baccini lo racconta con immagini poetiche a cui nessuno aveva mai pensato prima: si parla dell’alfabeto muto del firmamento, citando alcuni posti magnifici che profumano di libertà come Oceano Pacifico e Polinesia. Insomma, una canzone che riecheggia tante immagini e che si fa amare anche da chi preferisce la montagna. Perché il vero senso del brano è proprio nel titolo: siamo tutti naviganti della nostra vita e non c’è meta più bella dell’amore. Pare quasi fin troppo scontato sottolineare come diventi ancora più attuale questo brano oggi, dopo una pandemia che sembra aver generato solo rancori. Si presti attenzione all’arrangiamento alla chitarra (di Michele Cusat) e al ritmo, che sembrano davvero accompagnare la navigazione su un mare aperto.
Questa volta, insieme a un malinconico quanto fantasioso quartetto d’archi femminile Alter Echo String Quartet, arriva un videoclip. Con un Baccini sempre più innamorato anche del lago di Como.
Lì si è trasferito ormai da anni, respirando in fondo sempre quel profumo che solo l’acqua sa dare alla vita. E che gli consente di regalare poesie e interpretazioni come ormai è sempre più raro ascoltare.
In questa settimana di metà gennaio arrivano anche altri nuovi brani in radio. A cominciare da quello con cui Jovanotti fa un inno all’esistenza: Ricordati di vivere. Ritmo scanzonato su un testo tutt’altro che banale. Meglio non perdere nulla della propria vita. Meglio non sprecare tempo. Vorrebbe dire essere come pesci senza palpebre né sete: abbiamo invece una grande occasione di vedere e gustarci fino in fondo tutto, con tante ambizioni. Jovanotti regala sempre sapienti lezioni di vita e lo fa senza presunzione, ma mettendosi in gioco per primo. Per questo è sempre credibile, con una musica che non smette mai di fare ballare.
Proprio come si balla con lo Stato Sociale.
Nel nuovo brano, con NASKA, Che benessere l’atmosfera non è poi molto diversa da Una vita in vacanza, con un pensiero alle distrazioni, vero benessere della nostra vita. Non a caso ci sono più citazioni del testo che arrivò secondo a Sanremo nel 2018. Diciamocelo: potrà essere ripetitivo questo concetto, ma rimane sempre valido. Tante congetture meritano di andare in panchina e lasciare spazio alla spensieratezza. Peccato solo aver mancato di originalità anche nel ritmo, ma lo Stato Sociale se non altro si conferma in grado di fare ballare. Lo stile è quello e in un’epoca in cui si tende a fare sempre meno musica con note vere, quando ne capitano due o tre sembra già un miracolo da prendere al volo. Specie in una settimana in cui l’hit parade vede al secondo posto Shakira, non certo per meriti musicali come era all’epoca con Waka Waka.