Francesco De Gregori: “De Gregori dal Vivo” il tour

Il principe Francesco De Gregori ha fatto tappa a Ostuni nella serata del 12 agosto, in una delle quattro previste in Puglia nell’ambito del tour “De Gregori dal Vivo”

Francesco De Gregori: "De Gregori dal Vivo" il tour
Live Francesco De Gregori

Il concerto di Francesco De Gregori  è stato aperto dalla cantante e attrice Angela Baraldi in duetto in acustico con il chitarrista Federico Fantuz, proponendo brani del suo repertorio, tra i quali “A piedi nudi” canzone che la portò a Sanremo giovani nel 1993 vincendo il Premio della Critica.

Poco prima delle 22 ha fatto ingresso sul palco Francesco De Gregori con la sua band composta da Guido Guglielminetti (basso e contrabasso), Carlo Gaudiello (pianoforte), Primiano Di Biase (hammond), Paolo Giovenchi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino) e Simone Talone (percussioni). Corista: Francesca La Colla.

Francesco De Gregori: "De Gregori dal Vivo" il tour 1
Francesco De Gregori

                                                           Il concerto

Il live è iniziato con i brani “L’abbigliamento di un fochista”, “I muscoli del capitano” e “Il vestito del violinista” e un monologo di De Gregori che ha spiegato: «Quando ho iniziato a fare le mie canzoni, sono stato perseguitato da gente che diceva di non capire quello che scrivevo e mi definivano ermetico. Stasera cercherò di spiegarvi alcune delle mie canzoni. Inoltre, la novità di questa serata sarà l’esecuzione non solo delle canzoni più conosciute, ma anche quelle che non sono passate in radio, ma le amo lo stesso e mi fa piacere che il pubblico possa conoscerle».

L’artista ha proseguito raccontando la parabola della canzone “Bufalo Bill”, nella quale c’è un verso dove viene evocato un signore che si chiama “Culo di gomma”, che simboleggia il passaggio dell’epopea americana dal periodo epico cavalleresco al momento della motorizzazione.

Prima del brano “Condannato a morte” De Gregori ha mandato un messaggio di affetto allo scrittore Salman Rushdie a cui la canzone è dedicata sul quale pende una condanna a morte, raccontando che gli era stata negata la possibilità di salire a bordo di un aereo perché la sua presenza poteva mettere a rischio i passeggeri.

Francesco De Gregori: "De Gregori dal Vivo" il tour 2
“De Gregori dal Vivo”

L’artista ha proseguito con la storia della canzone “L’uccisione di Babbo Natale”, nata in periodo natalizio dove il suo umore era pessimo e le strofe del brano hanno scatenano il tragico epilogo!

Fortemente evocativo e molto dettagliato è stato il racconto del brano “Un guanto”, nel quale l’artista ha spiegato il capolavoro del Guanto del 1878 di Max Klinger che lo ha ispirato nella scrittura del testo.

De Gregori ha anche omaggiato Bob Dylan con il brano “Come il giorno”, adattamento italiano della canzone “I shall be Released” (testo in italiano di Daniela Ficacci).

Nel corso della serata non sono mancati i capolavori come “Generale”, “La Leva calcistica del ‘68”, “Sempre e per sempre”, “La donna cannone”, “La storia”: brani eseguiti magistralmente che hanno toccato il cuore del pubblico.  Nel finale è tornata sul palco Angela Baraldi, che ha cantato assieme al principe “Anidride Solforosa”.

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Il concerto si è chiuso con il pubblico in piedi sulle note del capolavoro “Rimmel” e poi invitato a ballare dal poeta sull’incantevole “Buonanotte fiorellino”: è il saluto finale di De Gregori, monumento della musica italiana che ha abbracciato con affetto la città di Ostuni.

Un live nel quale De Gregori è stato un grande comunicatore e narratore, alternando momenti d’ironia e passaggi introspettivi. Le sue corde vocali sembrano uno strumento musicale perfettamente intonato, che non risente negativamente dei battiti del tempo.

Sul palco ha sottolineato il fatto che non ci fossero sequenze e basi, ma solo strumenti, musica e anche qualche errore: ma questo fa parte della vita, ha chiosato il cantante.

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Le parole di Rosanna Petrella storica fan di Francesco De Gregori

«Sempre e per sempre non è solo il titolo di una sua canzone ma sempre e per sempre perché grande e indescrivibile è quello che si prova quando si sceglie di ascoltare la sua musica, le sue parole. Sempre e per sempre perché li dinanzi a quel palco c’erano i giovani d’ieri, quelli di oggi e quelli di domani. Sempre e per sempre perché ascoltare le sue parole è come sfogliare un album di ricordi, di eventi e di storia.  

Tante volte ancora De Gregori potrà permettersi di cantare: “eccomi qua, sono venuto a vedere lo strano effetto che fa” e questa volta l’effetto è stato davvero sorprendente visto che come lui stesso ha annunciato, a differenza delle altre volte, che abbiamo potuto godere non solo della sua musica, ma anche del suo “raccontare”.

Averci concesso poi questo valzer finale sulle note di “Buonanotte fiorellino” ha sciolto il suo “essere ermetico” in un “abbraccio affettuoso a noi tutti “che sempre e per sempre dalla stessa parte ci troverai».

Articolo a cura di Raffaele Specchia

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