Francia ‘98: quel Mondiale tra Ricky Martin e Baglioni

Francia ‘98: quel Mondiale tra Ricky Martin e Baglioni
Ricky Martin, con La copa de la vida, fu il protagonista musicale del mondiale vinto da Zidane e compagni


Un vero tormentone quello che Ricky Martin propose nel 1998 e che fu scelto per i Mondiali di calcio


Go go go, alè alè alè: sono passati 24 anni da quando Ricky Martin ci fece ballare con quelle parole. Già, era l’estate 1998. In Francia si tenevano i Mondiali di calcio, con il Brasile di Ronaldo superfavorito. Gli azzurri di Cesare Maldini erano considerati tra i più forti, in virtù di un grande attacco con Bobo Vieri e un dualismo tra Del Piero e Baggio. I galletti francesi erano tutt’altro che da sottovalutare: Zidane, Thuram, Djorkaeff li conoscevamo bene anche nel nostro campionato di Serie A. Non erano i favoriti, ma giocare il Mondiale in casa, si sa, è sempre un grande vantaggio. Così, dopo averci eliminati ai rigori nei quarti di finale, ecco la sorprendente vittoria della Francia contro Ronaldo e compagni. Il Mondiale fu vinto dai padroni di casa, ma la musica era tutta latina. A pochi giorni dalla competizione in Qatar, continuiamo con Musicalcio il viaggio nelle canzoni che hanno fatto la storia del Mondiale. 

Ricky Martin, infatti, l’anno dopo aver inciso Un dos tre, fu il cantante di quell’estate.

Per la prima volta, la FIFA voleva un inno ufficiale, distinto dalla canzone ufficiale che avrebbe accompagnato la manifestazione nel suo livello più pop. Dunque, per il primo venne scelto il senegalese Youssou N’Dour che, con la belga Axelle Red, cantò in francese La Cour des Grands. Per tutti, però, Francia ‘98 sarà sempre associata al ritmo bailante di Ricky Martin.

Scritto da Desmond Child e Robi Rosa, La copa de la vida divenne quindi il brano per eccellenza di quel mondiale, inciso per Sony.

La canzone era tratta dall’album Vuelve e, sebbene non fosse chiesta su commissione a Ricky Martin, non si può certo dire che non vi fosse stata strategia da parte del cantante.

Del resto un pezzo che racconti il successo in un una coppa della vita, nell’anno dei Mondiali, non arriva propriamente a caso.

Arrivata così nel mercato internazionale, La copa de la vida giunse ai vertici delle hit parade in moltissimi Paesi europei. Tra questi anche l’Italia che, nel frattempo, sdoganava definitivamente la sua passione per la musica latina.

Ma rivediamo nel dettaglio il significato di quel successo di Ricky Martin.

Non si tratta solo di un brano spensierato e divertente. La canzone si fregia persino di una citazione culturale, parlando esplicitamente della lotta tra Caino e Abele come di un esempio a cui guardare. Perché ogni vittoria nasce dalla passione, ossia dal cuore che ci fa lottare. Il vero trionfo, pertanto, è quello nella coppa della vita, fatta di amore e convinzione.

È tutta una metafora quella cantata da Ricky Martin: se la vita è una battaglia continua, merita di essere premiata con una coppa che tutti possiamo vincere.

In una filosofia hobbesiana che riecheggia l’homo omini lupus, ecco che quindi vediamo la vita quale competizione. E quel “Go go go” diventa l’urlo di incitazione che ci spinge a grandi risultati.

Ma allora, quale può essere calcisticamente parlando la “coppa della vita”? Qual è la vittoria a cui si aspira per tutta la propria esistenza se non il Mondiale?

Ecco dunque spiegato come il brano di Ricky Martin non arrivasse a caso in quel 1998. Per la prima volta, così, la canzone popolare dei Mondiali non aveva i suoni e i colori della nazione ospitante, che invece aveva l’inno di Youssou N’Dour.

Ritmo spagnoleggiante, percussioni e fiati per una canzone che di fatto era una prosecuzione di Un, dos, tre e che sarebbe arrivata qualche anno prima de La vida loca. Nessuno si senta in difetto se qualche volta ha confuso una per l’altra le canzoni di Ricky Martin. Sono accomunate da ritmi, parole, e soprattutto inevitabile successo. Quando si balla, la musica e il calcio riescono sempre a fare grandi cose.

Il 1998, però, era anche l’occasione per festeggiare il centenario della FIGC. Così, il presidente Luciano Nizzola diede incarico di comporre un apposito brano al cantautore più in voga in quel momento.

Un poeta, tornato in auge grazie alla tv con “Anima mia” dopo qualche anno silenzio: Claudio Baglioni.

Questi realizzò Da me a te, la canzone che aveva quel ritornello romantico ed emozionante: “Un azzurro lungo un sogno che ci ha fatto vivere..”. Era proprio questa la metafora del brano: il calcio come la vita, esattamente come per Ricky Martin. Così, la storia della FIGC si mischiava a quella del nostro Paese, con vittorie e sconfitte ma sempre in nome dell’unità di un popolo. La canzone, presentata in occasione dell’amichevole contro il Paraguay ad aprile 1998, giunse sino alla vetta dell’hit parade. Ancora oggi, a distanza di 24 anni, è una melodia delle più avvolgenti che accompagnò gli azzurri al Mondiale. Anche quella volta perso ai rigori, per la terza volta consecutiva…

 

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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