Fiati trionfalistici e grande enfasi: l’inno del Barcellona

Fiato trionfalistici e grande enfasi: l’inno del Barcellona
L’inno del Barcellona ha una storia che dura da 48 anni.

Fuori dalle coppe, il Barcellona resta tra le numero uno del calcio (e della musica)


C’è una squadra che più di ogni altra manca ai quarti delle coppe europee: il Barcellona. Abituati come siamo a vedere i blaugrana arrivare in fondo alle competizioni, molto spesso vincendole, quest’anno ci sembra alquanto strano non vedere il Barcellona tra le migliori d’Europa. La vittoria sempre più vicina nella Liga lascia comunque sperare in un futuro sempre roseo per la squadra spagnola. Insomma, niente panico: c’è stata molta sfortuna nei sorteggi dove ha pescato il Manchester United troppo presto, ma il Barcellona è ancora lontano dal tramonto del suo periodo d’oro. Per questo con Musicalcio, ora che abbiamo raccontato tutti gli inni delle squadre che si stanno giocando l’accesso alle semifinali di Champions’, oggi parleremo della grande assente.

In questa puntata raccontiamo allora l’inno del Barcellona.

Prima di tutto ci piace aprire con una curiosità. Ricordate la colonna sonora del film I pompieri 2, quando si tiene la cerimonia di gemellaggio tra la caserma italiana e quella canadese? Bene, l’aveva composta Bruno Zambrini. Ascoltatela di nuovo prima di addentrarci nell’inno del Barcellona. Qualche somiglianza lascia immaginare che una certa ispirazione ci sia stata. Il film è del 1987, ma l’inno della squadra spagnola risale al 1974. In quell’anno risuonò per la prima volta, al Camp Nou, ElCant del Barca. Si festeggiava il 75° compleanno del club e, così, sostituendo il precedente Himne a l’Estadi, Jaume Picas e Josep María Espinàs scrissero il testo sulla musica di Manuel Valls. A suonare era l’Orchestra Sant Jordi.

C’è una grande armonia strumentale infatti nell’inno del Barcellona.

Non si tratta solo di un brano calcistico. Si va molto oltre. Naturalmente, dopo la lunga e aperta introduzione strumentale, il coro parte a intonare canzoni d’amore per la squadra. Nonché, anche in questo caso come con il Benfica, per i tifosi. Un attestato di orgoglio e di ringraziamento per le emozioni che vengono regalate. È evidente, però, sin da subito un concetto ulteriore. Quello multietnico che contraddistingue la stessa società del Barcellona. “Non importa da dove veniamo se dal sud o dal nord” recitano le prime strofe.

L’amore per la stessa bandiera si rivela così il motivo per stare uniti.

La canzone inneggia quindi ai grandi successi, arrivati con sacrificio e immenso lavoro. Tanto importanti al punto che nessuno potrà piegare la squadra. Parole certamente non nuove negli inni delle squadre più blasonate ma che, in questo caso, appartengono a una delle composizioni senz’altro più simboliche in quanto a trionfalismi. Musica gloriosa per un testo altrettanto celebrativo. Ascoltatelo e fatevi inebriare da questo inno mai più sostituito da cinquant’anni a questa parte: un motivo ci sarà. Fosse anche scaramantico, visti i successi nazionali ed europei che il Barcellona ha portato a casa negli anni.

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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