Escluso nel corso del quinto Live Show del popolare talent targato Sky, l’artista ci racconta la sua esperienza e l’inedito “Limits”, in radio e negli store digitali dal 24 novembre.
Non è passata di certo inosservata la partecipazione ad X Factor di Gabriele Esposito, giovane cantautore campano che farà ritorno a breve nella sua amata Brusciano, ridente località della provincia di Napoli. Nel corso dell’ultima puntata di questa undicesima edizione italiana del talent show, il ragazzo si è fatto notare con l’inedito “Limits”, prodotto da Fausto Cogliati e composto dallo stesso artista classe ’98.
Un brano cantato in inglese con il quale aveva convinto i giudici durante le audizioni e che lo rappresenta totalmente: «Credo di avere già una personalità discografica ben definita, ho partecipato ad X Factor per pura promozione, mentre gli altri sono lì con il cliché di concorrenti. Penso che si può fare bella figura con le cover, ma se non hai un’identità artistica forte alle spalle non vai da nessuna parte. Quello che conta è l’inedito, sono fiero di averlo scritto e di averlo suonato in prima persona».
Una puntata certamente non facile, seguita dalle accese polemiche del suo mentore Fedez, che non ha gradito il “tradimento” dell’amico ed ex alleato Manuel Agnelli, reo di non aver accolto l’invito di rimandare al giudizio del pubblico la scelta dell’eliminato, salvando l’altra concorrente a rischio Rita Bellanza, che secondo Gabriele «sta facendo un percorso in discesa più che in salita, contrariamente alle aspettative, ciò nonostante viene portarla avanti nella gara dagli altri giudici».
Dinamiche del gioco che hanno decretato in negativo le sorti del cantante partenopeo, al suo secondo tentativo dopo l’eliminazione dello scorso anno da parte di Arisa nella fase dei bootcamp, ad un passo dai live. Sul rapporto con il giudice della sua categoria aggiunge: «Per me Fedez è stato come un fratello maggiore, mi ha fatto cantare ‘Growing up’ di Macklemore che parla della nascita di un figlio, un brano che lui sente particolarmente visto che si appresta a diventare padre. Non amo parlare della mia vita privata, ma ho avuto una figura paterna molto assente e quelle parole mi hanno toccato personalmente».
Oltre al suo inedito, racconta di aver apprezzato particolarmente quello dei Maneskin e di tifare per una loro vittoria finale, nonostante Manuel «mi abbia sempre detto di non capire la mia direzione artistica, ma evidentemente se mi ha attaccato è perché temeva le mie potenzialità». Un talento forse sottovalutato quello di Gabriele Esposito che, con i suoi diciannove anni appena compiuti, ha davvero tutta la vita davanti per dimostrare le proprie capacità e tirar fuori tutta la sua passione, un valore aggiunto e assolutamente indiscusso.
“Limits” rappresenta il manifesto della sua personalità artistica, la voglia di riscatto e tutta la sua consapevolezza, nonostante la giovanissima età. «Ho sempre sentito il bisogno della musica nella mia vita, per me è come una medicina. Ho seguito la passione e le orme paterne, studiando da autodidatta sia canto che la chitarra. Trovo sia stato inevitabile per me avvicinarmi a questo mondo, penso di essere nato per questo e non smetterò mai di farlo».