#Notedicarta: quasi un romanzo nel magico mondo dei Genesis
Dopo i suoi fortunati tributi pianistico-orchestrali “Play Me My Song” del 2013 e “Here It Comes Again” del 2020, apprezzati anche da alcuni componenti originali dei Genesis, il tastierista e compositore Francesco Gazzara ha deciso di mettere mano alla penna e, nero su bianco, realizza una sorta di enciclopedia sulla band che, indubbiamente, più ha amato e che più ha condizionato le sue scelte artistiche e musicali.
Nonostante nel titolo il volume, edito da Odoya, richiami la tradizionale forma di un dizionario enciclopedico l’interessante novità è nell’approccio adottato da Gazzara, più alternativo tanto da risultare modulare, per offrire al lettore, attraverso le 26 lettere dell’alfabeto, non
la solita cronologia biografica o discografica ma un libro da leggere non necessariamente in ordine di impaginazione ma andando a ricercare, per ogni lettera, un aspetto nascosto che riguarda i cinque elementi della formazione classica: Banks, Collins, Gabriel, Hackett, Rutherford.
Impossibile annoiarsi durante la lettura del libro perché, quasi con il piglio di un romanzo, l’autore ci porta, attraverso singoli episodi nel magico mondo dei Genesis e lo fa, intenzionalmente, passando da dettagli tecnici e artistici a rumors, aneddoti e tratti di vita personale.
Gazzara volge uno sguardo privilegiato nei confronti di Banks e di Rutherford, la cosiddetta “spina dorsale” dei Genesis, unici membri della band che sono stati presenti, anche dal punto di vista compositivo, in tutti i loro album.
Non dimentica Anthony Phillips, Daryl Stuermer, Chester Thompson e Ray Wilson anche se la loro permanenza nella band si è limitata ad un breve periodo e, nei loro confronti, non ha mai lo sguardo che li etichetta come comparse andando a evidenziare, nel bene e nel male, quanto la loro presenza o la loro uscita dal gruppo abbiamo contribuito a far diventare la band i Genesis.
Quello di Gazzara non è il primo volume sui Genesis e sicuramente non sarà l’ultimo ma, in queste oltre 540 pagine non solo gli estimatori ma anche quelli che hanno deciso, finalmente, di “capire chi erano i Genesis”, troveranno pane per i loro denti.