“Giancarlo Bigazzi, l’artigiano della canzone” di Ciro Castaldo
Parlare di Giancarlo Bigazzi vuol dire, inevitabilmente, parlare di quasi cinquant’anni di musica italiana ed è questo che Castaldo ha fatto in questo suo lavoro edito da Edizioni Melagrana.
Giancarlo Bigazzi è stato un vero e proprio colosso della musica leggera italiana.
Musicista, produttore e paroliere di eccezionale talento, è stato il fondatore del gruppo più irriverente della musica italiana, gli Squallor ma anche l’autore dei testi di alcuni dei brani italiani più famosi di sempre, come Rose rosse per Massimo Ranieri e Gloria e Notte rosa per Umberto Tozzi, ma anche di diversi brani di Caterina Caselli, Claudia Mori, Raf, Milva, Marco Masini, Fiordaliso, Mia Martini e gli Stadio.
Ha vinto il Ciak d’Oro nel 1991 per la miglior colonna sonora per il film Ragazzi Fuori di Marco Risi. Dopo una vita “dietro le quinte”, in realtà con la penna in mano, ci ha lasciati 13 anni fa.
Castaldo, attraverso un serio e accuratissimo lavoro, utilizzando note biografiche, ricordi, testimonianze, interviste, retrospettive, aneddoti, foto e manoscritti ha voluto rendere omaggio ad uno straordinario artigiano toscano, era nato a Firenze, mettendone a fuoco il percorso artistico e umano.
L’autore, docente liceale di Matematica e Fisica, è autore anche di Martini Cocktail, un libro, con interviste e testimonianze, e di un cd, della durata di 60 minuti, in cui Mia Martini si cala nel ruolo di speaker radiofonica, raccontando il suo percorso artistico, aneddoti, curiosità e numerosi spunti di riflessioni.
Grazie al supporto della famiglia Bigazzi, la moglie Gianna Albini e il figlio Giovanni, Castaldo ha raccolto le testimonianze e i ricordi di decine di persone, tra queste Pippo Baudo, Andrea Bocelli, Caterina Caselli, Tiziano Ferro, Marco Masini, Gianni Morandi, Massimiliano Pani, Raf, Umberto Tozzi, Renato Zero cui si aggiungono le testimonianze di persone comuni che hanno conosciuto o lavorato con Bigazzi.
Libro importante perché, spesso, ci si dimentica che dietro le quinte di un grande successo c’è la mente di un artista che l’ha partorito e non è detto che sia l’interprete o l’esecutore.
Troppo spesso si è propensi a identificare automaticamente l’interprete, o l’esecutore, con l’autore, dimenticando che non sempre le due figure coincidono.
E questo è il caso non solo di Bigazzi ma tanti altri artisti che hanno contribuito a rendere grande la musica sia italiana sia internazionale.
Un libro, quindi, che oltre all’omaggio reso a Bigazzi, rende omaggio ad una categoria di artisti e professioni spesso sconosciuti.
Le 176 pagine del libro sono arricchite dalla prefazione di Massimo Ranieri e dalla postfazione di Marco Masini che, senza retorica, parlano dell’amico con cui hanno condiviso una parte di carriera artistica e, quindi, di vita.