Giovanni Nuti e Grazia Di Michele “Una storia d’amore”

Un amore infinito! Giovanni Nuti e Grazie Di Michele omaggiano Luigi Tenco e Dalida con l’album “Una storia d’amore” 

Giovanni Nuti e Grazia Di Michele "Una storia d'amore"
Grazia Di Michele e Giovanni Nuti “Una storia d’amore” (Foto di Thomas Toti)

Giovanni Nuti e Grazia Di Michele omaggiano Luigi Tenco e Dalida nel nuovo album “Una storia d’amore”: attraverso le loro canzoni lo speciale legame, umano e artistico, che ha unito i due artisti che hanno segnato la storia della musica italiana, incontra la sensibilità di Nuti-Di Michele che sanno avvicinarsi allo loro mondo con straordinaria profondità esistenziale non solo attraverso i grandi classici ma anche nei due inediti ispirati proprio alla loro storia.

Giovanni, come nasce questo nuovo album?

Tutto parte nel 2017 quando uscì il doppio album “Il muro degli angeli”, che contiene 29 duetti con altrettanti artisti che mi affiancarono per cantare insieme i versi di Alda Merini. Tra di loro c’era anche Grazia Di Michele, che cantò con me il brano “Le donne dell’est”.

Quando ci incontrammo in quella occasione, ebbi l’idea di proporle di realizzare insieme un album dedicato a Luigi Tenco e Dalida, scambiandoci come in uno specchio i ruoli. Io avrei interpretato le canzoni di Dalida e lei quelle di Tenco. Grazia ne fu subito entusiasta perché, cosa che non potevo sapere, Luigi Tenco era sempre stato uno dei suoi modelli e dei suoi ispiratori.

Che cosa rappresenta Tenco nel panorama della musica di oggi?

Tenco resta un punto di riferimento assoluto dato che ha rivoluzionato il modo di scrivere i testi delle canzoni d’amore: l’amore con lui non fa rima solo con cuore, è anche noia, crudeltà, dolore, fatica di vivere. Per questo le sue canzoni, con melodie straordinarie, sono ancora attualissime. In questo disco ci sono soprattutto le canzoni d’amore. Ma non dimentichiamo che Tenco non ha avuto paura di trattare anche di temi del tutto invisi ai discografici di allora, come l’antimilitarismo, l’immigrazione, il perbenismo e l’autoritarismo.

Giovanni Nuti e Grazia Di Michele "Una storia d'amore" 1
Giovanni Nuti e Grazia Di Michele “Una storia d’amore” cantano Luigi Tenco e Dalida – cover

Invece Dalida?  Come vorresti ricordare questa grandissima artista? 

Ho sempre ammirato le sue straordinarie qualità d’interprete. Aveva una grande personalità: mi ha sempre colpito il modo tutto suo di “vivere” le canzoni che cantava con una particolare drammaticità esistenziale.

Chi ha selezionato i pezzi da inserire?

L’abbiamo fatto insieme, anche se naturalmente io ho curato di più i brani di Dalida e Grazia quelli di Tenco. Abbiamo privilegiato le canzoni dei loro rispettivi repertori che potessero non solo essere significative della loro carriera, ma anche descrivere quella che, tra di loro, è stata “una storia d’amore” vera, non come hanno detto alcuni una semplice montatura dei loro discografici per portarli a Sanremo.

Tenco è poesia ma è indissolubilmente legato alla sua tragica scomparsa: credi che queste due caratteristiche abbiano alimentato il mito di Tenco? 

Certo la scomparsa prematura di certi personaggi alimenta il mito. L’abbiamo visto tante volte, da James Dean a Jim Morrison, da Marylin Monroe ad Amy Winehouse. E anche le circostanze della sua morte, mai chiarite fino in fondo, hanno fatto sì che la sua figura sia percepita come una figura tragica. Ma Tenco era un grande artista che merita di essere giudicato soprattutto per la sua eredità artistica.

Si è concluso il Festival di Sanremo: che ricordi hai del tuo Festival targato 1991?

Partecipai nella categoria Nuove Proposte con un brano dal titolo “Non è poesia” scritto con Paolo Recalcati e arrangiato da Celso Valli. Mario Luzzatto Fegiz il giorno dopo sul Corriere della sera mi segnalò come il migliore tra i giovani, ma come accade spesso a Sanremo la mia canzone fu eliminata. “Non è poesia” si ascolta ancora nelle radio. Certamente fu un trauma per me, ma anche un punto di svolta.

Di lì a poco, ironia della sorte, incontrai Alda Merini e “la poesia” e la mia carriera prese un’altra strada. Il mio sodalizio artistico con la poetessa milanese è durato 16 anni, fatto di tante canzoni e concerti insieme. Fino alla sua scomparsa e anche oltre, perché ho continuato a cantare le sue poesie facendo spettacoli con Milva, Valentina Cortese, Lucia Bosè, Monica Guerritore, Daniela Poggi e Carla Fracci.

Ti piacerebbe tornare a Sanremo, magari in coppia proprio con Grazia? 

Mai dire mai.

Alda Merini e Giovanni Nuti
Alda Merini e Giovanni Nuti (Foto da Facebook di Giovanni Nuti)

Quali saranno i prossimi impegni?

Il prossimo 14 marzo Rai 1 trasmetterà “Folle d’amore – Alda Merini”, regia di Roberto Faenza. Io ho scritto e interpretato “Lirica antica”, la canzone originale sui suoi versi che chiude il film.

Riprenderemo il tour con Grazia legato all’album: è uno spettacolo che ha anche una drammaturgia firmata da Roberto Cardia e Paolo Recalcati, un filo rosso che unisce i brani, per raccontare le emozioni di Luigi e Yolanda/Dalida, un uomo e una donna, dietro le canzoni.

Io e Grazia vogliamo ridare loro voce, prima di tutto attraverso le loro canzoni, ma anche con le parole, quelle che si sono dette e quelle che non si sono potute dire, attraverso alcune lettere vere e immaginarie che Tenco e Dalida si scambiano in un dialogo che non si era interrotto neppure dopo la scomparsa di Luigi.

Per quanto mi riguarda, ho sempre, anche, gli spettacoli del mio repertorio “meriniano”: il mio ultimo spettacolo “E io tra di loro – Giovanni Nuti in concerto tra Alda Merini e Milva”, in cui canto oltre a Merini anche alcuni brani tra i più famosi della “Rossa”, da Jannacci a Battiato, da Brecht a Piazzolla. E poi l’opera sacra “Poema della croce”, che spero di riprendere presto come pure lo spettacolo “Mentre rubavo la vita” con la bravissima Monica Guerritore.

Giovanni Nuti e Grazia Di Michele "Una storia d'amore"
Giovanni Nuti (Foto da Facebook di Giovanni Nuti)

Giovanni Nuti è un cantautore originario di Viareggio, milanese d’adozione. Ha all’attivo nove album e ha collaborato con numerosi artisti italiani, tra cui Enrico Ruggeri, Rita Pavone, Roberto Vecchioni, Lucio Dalla, Mango, Enzo Avitabile, Milva, Dario Gay, Marco Ferradini e Simone Cristicchi.

Una parte significativa della sua carriera è stata dedicata alla collaborazione con la poetessa Alda Merini, con cui ha lavorato per sedici anni: insieme hanno realizzato numerosi spettacoli e quattro dischi, tra cui “Milva canta Merini” e “Poema della croce”, un’opera sacra moderna rappresentata anche nel Duomo di Milano.

Ha cantato i versi di Alda Merini in Germania con Milva, in Spagna con Lucia Bosè, e in Italia con Monica Guerritore con lo spettacolo Mentre rubavo la vita”.  Nel 2013 ha omaggiato il cantautore Georges Moustaki con la sua interpretazione multilingue del celebre brano “Lo straniero”.

Pubblica nel 2014  “Cantico delle creature”, una suite di 11 brani per pianoforte ispirati alle laudi di San Francesco. Esce nel 2017  “Accarezzami musica”, il cofanetto che raccoglie tutta la sua produzione musicale con la poetessa Alda Merini.

Il Festival del Nuovo Rinascimento di Milano gli assegna, nel 2019, il New Renaissance Award come artista dell’anno. Nel 2021 musica il mantra hawaiano del perdono “HO’OPONOPONO” e pubblica le registrazioni in diverse lingue.

Impegnato, nel 2022, nello spettacolo “E io tra di loro – Giovanni Nuti in concerto tra Alda Merini e Milva”.

Giovanni contribuisce a portare i versi di Alda Merini al pubblico attraverso la musica. Nella sua carriera ha realizzato con lei spettacoli e album significativi e ha ricevuto riconoscimenti per il suo lavoro artistico.

Articolo a cura di  Alberto Nano

Condividi su:
Redazione
Redazione
La Redazione di Musica361 è composta da giornalisti, scrittori, copywriter ed esperti di comunicazione tutti con il comune denominatore della professionalità, dell'entusiasmo e della passione per la musica.
Top