Greta Cominelli alla prima edizione del Wonderful Sila Festival, debutta sul palco insieme al compositore e chitarrista Renato Caruso
Al via la prima edizione del Wonderful Sila Festival al villaggio Baffa di Cotronei (Kr) che ha visto in scena diversi big ed emergenti tra i quali Domenico Scordamaglia che ha aperto il concerto, Anima Mundi, Liccia, il duo Renato Caruso e Greta Cominelli, Francesco Coriale, Antheo, Dharma, Dj Keyel, Santino Cardamone, Andy Fumagalli e Saturnino, Maninni, Eman, Pierdavide Carone e i Boomdabash. La serata si è conclusa il Dj Set Dance Hall Radio 105.bb.
Una kermesse musicale quasi insolita perché non legata ad un genere musicale particolare, ma pensata ad accogliere più stili/tendenze. Non una gara tra artisti, ma una festa della musica nelle diverse espressioni.
Tra i vari artisti emergenti presenti spicca la voce di Greta Cominelli, giovane cantautrice bresciana che ha debuttato sul palco insieme al compositore e chitarrista Renato Caruso.
Greta, come hai vissuto il debutto nel contest calabrese?
È stata un’esperienza emozionante potere vivere la mia espressione artistica in un territorio lontano geograficamente rispetto al quello lombardo, ma molto accogliente e ospitale. Cantare in questa nuova kermesse mi ha dato la possibilità di confrontarmi con altri artisti più consolidati e avere un ritorno di esperienza. Sono rimasta profondamente colpita dalla professionalità e della voglia di organizzare un evento di questa portata nei minimi dettagli.
Solitamente sei accompagnata dalla chitarra di Renato, ma in questa occasione c’è anche la fisarmonica del maestro Antonio Rimedio. Come è nata questa sperimentazione?
Volevamo portare nel nostro sound uno strumento molto legato alla tradizione musicale calabrese. Nelle settimane precedenti, abbiamo lavorato sui pezzi da cantare con nuovi arrangiamenti. La sperimentazione ci ha soddisfatto e il pubblico presente ha apprezzato queste versioni con la fisarmonica.
Ogni volta che vado in un territorio “diverso”, cerco di riportarmi a casa le sensazioni e le esperienze che ho maturato anche sul piano musicale. Credo che sia fondamentale tutto questo affinché un musicista possa arricchirsi, sviluppare nuove idee, spaziare con la creatività e creare nuovi progetti.
Quali brani del tuo repertorio avete portato sul palco?
Abbiamo proposto il pezzo “Lucciola scarica” dal mio ultimo Ep “Tra Marte e Venere”, un brano pop chitarristico molto cantautorale come sound, in una versione con la fisarmonica molto personale e il brano “Sirena in un secchio di vernice” è un inno alla lotta contro i pregiudizi femminili.
Inoltre, avete proposto due brani storici, come “Azzurro” di Adriano Celentano e “La Bambola” di Patty Pravo. Perché questa scelta?
Volevamo proporre dei brani italiani, e la scelta è andata su questi pezzi che avevano una connessione con i miei inediti, in particolare I miei due inediti legavano molto bene con l’introspettiva di “Azzurro” di Celentano e al contenuto e al sound del brano “La Bambola” di Patty Pravo.
Dopo questa esperienza calabrese, quali sono i tuoi prossimi progetti per l’autunno?
A settembre torneremo in studio per lavorare su nuovi brani con Renato Caruso. Abbiamo raccolto tante idee e siamo carichi di entusiasmo che porteremo in testi e note.
Mentre il secondo progetto riguarda uno spettacolo teatrale sul quale sto lavorando da diversi mesi con altri musicisti e performer, con i quali collaboro da diverso tempo. Un format “italiano” nel quale musica e cantanti donne, saranno protagoniste di questo spettacolo.
Articolo a cura di Raffaele Specchia