Francois-Antoine Habeneck, fu lui a istituire la professione di Direttore d’Orchestra. Vediamo come
Francois -Antoine Habeneck è uno di quei musicisti che in questa rubrica non può mancare. Stiamo ormai giungendo alla fine del nostro percorso di Musica Maestro, con cui da un anno a questa parte vi raccontiamo ogni settimana la storia dei più grandi direttori d’orchestra. Abbiamo diviso la nostra rubrica in due grandi blocchi: il primo, dedicato alle interviste e alle narrazioni dirette degli stessi grandi Maestri italiani contemporanei. Il secondo, ad appannaggio del ricordo dei più storici Maestri.
Mancano, dunque, poche puntate per completare il nostro ciclo, che non potrebbe mai esaurire l’infinita schiera di direttori che hanno fatto la storia della musica. Dopo la puntata scorsa, in cui abbiamo parlato del primo Maestro che vinse all’Eurovision Song Contest, ci sono arrivate diverse mail che chiedevano di ricordare il primo direttore d’orchestra della storia. Eccoci qui, perché in effetti in questa rubrica non si può non omaggiare colui al quale si deve la professione che da un anno celebriamo ogni lunedì.
Francois- Antoine Habeneck è quindi il protagonista di questo nuovo appuntamento con Musica Maestro.
Figlio di un violinista tedesco, Francois-Antoine Habeneck nasce in Francia nel 1781 proprio perché il padre ha dovuto trasferirsi lì per suonare presso il Reggimento dei Dragoni del Duca di Penthievre. A soli 10 anni, con l’esperienza più che mai viva in famiglia, il piccolo impara quindi subito a suonare il violino. Lo fa da autodidatta, proponendosi anche in alcune esibizioni dal vivo, che gli infondono il giusto coraggio per trasformare la sua passione in arte professionistica.
Nel 1800, Habeneck si trasferisce a Parigi, dove entra al Conservatorio e diventa allievo del violinista Pierre Baillot. Quattro anni più tardi, dopo aver vinto un primo premio in un concorso di violino, entra a far parte dell’Orchestra dell’Opera Comique della capitale francese. Pochi mesi dopo arriva addirittura al più ambito Opera National de Paris, dove diventa terzo violino.
La carriera di Habeneck, a questo punto, è ormai avviata. Anche l’imperatrice Josephine si accorge di lui e decide di assegnargli una pensione di ben 1200 franchi.
Sposatosi con Anne Charlotte Gardel, figlia del maestro di danza dell’Opera, nel 1817 Habeneck diventa primo violino del teatro dove lavora. Soprattutto, assume l’incarico di direttore d’orchestra aggiunto. La figura di riferimento, a dire la verità, è Rodolphe Kreutzer ma il ruolo di direttore non è altro che quello di un compositore principale. Nessuno lo distingue insomma come un vero mestiere.
E’ proprio Habeneck il primo direttore d’orchestra professionista della storia. Accade tutto nel 1824.
Dopo le dimissioni di Kreutzer, infatti, Habeneck, ormai anche direttore amministrativo del teatro parigino, diventa Ispettore generale del Conservatorio e si impone con la sua personalità. Dirige con l’archetto del suo violino, che non abbandona mai. Il suo strumento gli serve nei primi tempi, per l’appunto, a evidenziare ai musicisti il tipo di esecuzione che vuole ottenere. Successivamente, sul leggio abbandona la sola partitura del violino per ritrovarsi ad avere quelle di tutti gli strumenti dell’orchestra. E’ qui che trasforma la professione, superando di fatto quel ruolo di musicista aggiunto, da cui si comprende comunque il motivo per cui il primo violino sia da sempre il braccio destro del Direttore.
Nel 1828 Habeneck fonda l’Ocrhcestre de la Societé des Concerts du Conservatoire, di cui diventa direttore fino alla sua morte. Qui istituisce una nuova disposizione degli strumentisti sul palcosenico.
Quindici primi violini a sinistra, quattordici secondi a destra, otto viole nella parte intermedia, otto contrabbassi insieme a dodici violoncelli dietro ai secondi violini, quattro flauti, quattro clarinetti e tre oboi dietro ai primi violini. Ultima fila per gli ottoni.
Così Francois-Antoine Habeneck rivoluziona la musica affidando all’orchestra un modo nuovo e più completo di interpretare la musica. Talvolta deve accontentarsi di sviluppare alcune esecuzioni con dei tagli, proiettati a fare conoscere le grandi opere al pubblico di Parigi. Tuttavia, il grande lavoro di attenzione ai dettagli è riconosciuto da ogni artista, primo su tutti Richard Wagner che ne apprezza la rifinitura per la Nona Sinfonia di Beethoven, provata per due anni con l’orchestra.
Niente deve essere lasciato al caso. L’orchestra deve racccontare ciò che il pubblico ha inconsciamente dentro di sé ma non saprebbe altrimenti come esprimere. A questo fine ci vuole un vero Direttore. Ci vuole una guida che possa aiutare i musicisti a trovare la giusta strada.
Tra le altre celebri opere da lui dirette, ricordiamo Sinfonia fantastica di Berlioz, Roberto il diavolo e Gli ugonotti di Meyerbeer.
Morto nel 1849, Habeneck riposa nel cimitero di Montmatre a Parigi.