L’eroe, prima di vincere, sa fare la scelta giusta
Il bandito e il campione è una canzone del 1993 inserita nell’album live omonimo di Francesco De Gregori. È a questo brano che dedichiamo la nuova puntata di Musica ed Eroi.
Diciannove tracce, tra cui due omaggi a Vasco e Jannacci, completano uno dei dischi più famosi del cantautore romano che dedicò questo lavoro al ciclista degli anni Venti, Costante Girardengo. Non a caso nell’album ritroviamo anche Viva l’Italia.
Il bandito e il campione sono proprio Sante Pollastri e il recordman di nove campionati italiani.
Sei Milano-Sanremo, tre Giri di Lombardia, cinque Milano-Torino e due Giri d’Italia: Girardengo ha vinto tutto quello che poteva in Italia. A fare di lui un campione,però, più che le vittorie è anzitutto l’atteggiamento.
Cresciuto nella povertà insieme a Pollastri con la passione per la bicicletta, decise infatti di dedicarsi a questa.
Girardengo trovò nella fatica del ciclismo la sua cifra che lo contraddistinse.
Pollastri, al contrario, dopo una resa di conti le cui motivazioni sono scritte in tante ipotesi divenute leggende, divenne un bandito.
Latitante, autore di omicidi ai danni dell’Arma e di diverse rapine, Sante ritrovò Girardengo a Parigi, dove si trovava per una Sei Giorni nel 1927. Lì dovette testimoniare al processo contro l’ex amico.
Il bandito e il campione sono quindi simbolo di una scelta di vita.
La canzone di De Gregori è così una bellissima ballata che racconta di questa amicizia. Un sodalizio interrotto quando il campione ha continuato a pedalare mentre il bandito ha deciso di usare diversamente le doti di corridore.
La frase ‘Vai Girardengo vai grande campione’ sprigiona tutto l’entusiasmo nell’apertura dell’inciso. Ascoltandolo si vive la serenità di una fuga riuscita, al contrario di quella destinata all’arresto.
Il bandito e il campione è in effetti divisa in due parti.
Nella prima si narra dell’amicizia e delle motivazioni diverse dei due appassionati della bicicletta.
Uno corre con rabbia, l’altro con amore.
È quest’ultimo a dare la carica maggiore per arrivare al traguardo vincente.
La seconda parte della canzone si concentra sulla vicenda di Pollastri e sulla sua scelta di vita.
Essere campioni non significa solo avere doti atletiche, ma avere la consapevolezza di queste per sfruttarle nel modo migliore.
Questo trasforma uno sportivo in un eroe, che trova il coraggio di andare oltre le difficoltà della sua vita personale.
La testimonianza di Girardengo contro Pollastri non è tradimento di una amicizia, già messa in crisi dalle scelte di vita dello stesso Sante.
Il bandito e il campione diventa musica eroica perché inneggia ai successi umani prima ancora che sportivi.
La canzone ispirerà anche il ritornello di ‘Fortuna’, la canzone con cui Barbarossa arriverà dieci anni dopo a Sanremo. Non con altrettanta fortuna di classifica e di vendite.