Il Ciclone, ovvero Il Flamenco. La celebre pellicola di Leonardo Pieraccioni ha ormai 23 anni, e ancora ci appassiona a suon di battute cult, tormentoni, e di musica.
Ne Il Ciclone è infatti centrale il ruolo del flamenco: la colonna sonora di Guidetti, composta apposta per il film, si alterna a canzoni degli anni Novanta, su cui le meravigliose ballerine ancheggiano a ritmo di nacchere.
È la musica spagnoleggiante a regalare il tono più romantico e al tempo stesso sensuale al film. Le ragazze ballando fanno esplodere la loro anima latina, e intanto danno un carattere spensierato e travolgente alla tranquilla consuetudine della campagna.
Quando Lorena Forteza dice: ‘Solo esta noche, non te daremo fastidio’, le nostre orecchie sono già abituate ad ascoltare successivamente ‘2 the night’.
Il brano, ballato sul tavolo dalle fanciulle spagnole circondate da Pieraccioni e Ceccherini, segna di fatto l’inizio dell’avventura.
È l’inizio de Il Ciclone.
La canzone è interpretata da La Fuertezza, ovvero un gruppo guidato da Paolo Verlanzi e Marco Valenti, dj producers che trasformano il flamenco in musica dance. Qualche mese dopo la canzone de Il Ciclone, lanceranno anche Fiesta flamenka, sigla di chiusura di Un medico in famiglia.
L’intuito è geniale: il flamenco diventa così protagonista esso stesso del film,
in una versione ancor più ballabile e coinvolgente. La musica sembra sorridere insieme alle sue danzatrici, e non a caso sulle prime note è impossibile tenere a freno gambe e braccia in cerca di un movimento che batta il ritmo.
Il Ciclone vede nuovi amori nascere come colpi di fulmine.
Il Ciclone racconta soprattutto il coraggio di cambiare prospettive e lanciarsi in nuove avventure, senza preoccuparsi dei possibili rischi.
Levante si mette in gioco insieme a Selvaggia, Libero e Osvaldo.
A coinvolgerli sono Caterina e le sue amiche, vere eroine arrivate per salvare il cascinale dalla noia a cui tutti sono abituati.
Ecco come il flamenco quindi prende ritmo diventando esso stesso musica eroica, non meno di quanto non lo sia Pippo Landro, da sempre coraggioso eroe della musica indipendente.
Proprio lui, con la New Music International, credette per primo nei La Fuertezza. Gli sguardi magnetici negli occhi da cerbiatta di Lorenza Forteza sono l’autentica arma dell’eroe insieme al flamenco, che diventa appunto parte narrativa della storia.
Le chitarre di Ezio Casalini e Rossano Palù sono gli unici strumenti su cui Verlanzi e Valenti possono giocare modernizzando un genere nato duecento anni prima. E sulle prime note è subito magia.
In una sola scena si descrive così l’intero significato de ‘Il Ciclone’.
Successivamente la scena si ripete all’aperto, con un sempre più irrefrenabile Ceccherini, sulle note di The rythm is magic, cantata da Marie Claire D’Ubaldo. Qui Levante, da tutt’altra parte fisicamente, sente il flamenco come richiamo dell’anima e arriva di corsa alla cascina: l’eroe chiama a sè il popolo smuovendolo da qualunque altra distrazione.
Il Ciclone si serve della musica esattamente allo stesso modo di quanto faccia con l’ironia.
Pieraccioni, che è anche geniale compositore, successivamente userà spesso la musica come descrizione dei suoi racconti. Nessuna raggiungerà la popolarità di ‘2 the night’, talmente efficace da poter essere conosciuta da molti come ‘la canzone de Il Ciclone’.