Anticipato da “Poetica”, “Possibili scenari” è il nuovo album di Cesare Cremonini, un disco di pop ricco e libero che Cesare ci ha raccontato così.
Cesare Cremonini e il pop, una storia lunga ormai 18 anni. Il suo nuovo disco, “Possibili scenari”, arriva nei negozi domani, 24 novembre.
È un disco musicalmente ricco, che abbraccia la disco music, il rock venato di psichedelia, la dolcezza delle ballate, l’apertura delle grandi melodie, la tradizione musicale degli anni ’60.
«Questo è un progetto speciale dal punto di vista artistico, professionale e umano. Ho lavorato due anni in maniera incessante con l’intento di alzare l’asticella. È una regola di vita quella di cercare di migliorarmi, con il preziosissimo contributo del mio produttore Walter Mameli: ha difeso questo disco in primis da me, perché nell’insicurezza di riempire il vuoto l’àncora di salvezza spesso è l’ultimo successo che hai fatto. Però il mio percorso è fatto sempre di stazioni diverse».
La nuova “stazione” vede spiccare sulla copertina blu solo il cognome di Cesare: «Cremonini, non per fare come Bond, James Bond», scherza. «Usare il solo cognome dà autorevolezza. Mi piace moltissimo quando i fan mi chiamano Cesare, ma ho pensato fosse giusto usare il mio cognome per prendermi la responsabilità delle canzoni che ho fatto».
A proposito di “Possibili scenari”, «Avevo voglia di essere molto sincero e onesto rispetto a quello che per me è la musica. Empatia è una parola chiave di questo disco e della società in cui viviamo: dobbiamo ricercare l’umanità».
La scelta di “Poetica” come primo singolo non è stata scontata, perché non risponde a certi canoni radiofonici: «Dura 4 minuti e 52, eppure è stato accolto bene dalle radio: che questo potesse accadere l’ho scoperto lanciandomi. Ho provato l’ebbrezza del coraggio, ed è una cosa che consiglio a tutte le persone che fanno il mio lavoro. Con “Poetica” e con questo disco l’asticella si è alzata e il pubblico mi ha ripagato con la fiducia, la stessa che ho avuto dalla mia casa discografica».
Da pochissimo è stato pubblicato anche il video di “Poetica”, «Incentrato sulla mia figura, che è quella di un cantante. Nei miei clip ho sempre interpretato un personaggio, mai un cantante. Forse la mia era una piccola fuga. “Poetica” mi ha chiesto di non essere codardo».
Cesare Cremonini a giugno per la prima volta sarà live negli stadi: nella prima settimana di apertura delle prevendite ha superato i 60 mila biglietti venduti. «Per me è un sogno che si avvera. Sarà splendido cantare a San Siro “Poetica”, con quell’abbracciami ripetuto in coro, e sarà particolarmente emozionante cantare al Dall’Ara di Bologna (la sua città, nda) con mio padre, che a 94 anni mi vedrà cantare in uno stadio».
I dettagli del tour ancora non ci sono, ma Cremonini sa cosa non saranno questi concerti: «Né la mia festa né una celebrazione personale, voglio entrare negli stadi da musicista e da performer. Per me lo stadio è sinonimo di grandi concerti e di bella musica: il pop questo può permetterselo».
Il calendario del tour Stadi 2018 di Cesare Cremonini:
15/6 Lignano, Stadio Teghil
20/6 Milano, Stadio San Siro
23/6 Roma, Stadio Olimpico
26/6 Bologna, Stadio Dall’Ara