Danilo da Fiumicino è la voce della saggezza popolare, candido e vagamente cinico, compagno radiofonico del Trio Medusa in Chiamate Roma Triuno Triuno. Quali sono le sue canzoni dell’estate?
Danilo da Fiumicino in radio incarna la saggezza popolare, il critico indulgente e candido, ma anche vagamente cinico, che accompagna il Trio Medusa.
Con il Trio è protagonista (in queste settimane il mercoledì e il venerdì) di Chiamate Roma Triuno Triuno, in onda su Radio DeeJay.
Danilo da Fiumicino è il complice ideale per parlare di canzoni dell’estate, tormentoni o meno che siano.
La tua canzone da spiaggia, qual è?
Una assurda, “Su e giù” dei Vernice. È la canzone delle mie prime estati con i falò in spiaggia, un vero tormentone di quelli che ti restano in testa ma che in altre occasioni non saresti andato ad ascoltare.
Ma tu la cantavi, o la strimpellavi anche alla chitarra?
Non so suonare, e la cosa strana è che una chitarra ce l’ho. È quella su cui ha iniziato a suonare Max Pezzali, autografata: ne vado molto fiero, chi è della mia generazione (Danilo è del 1979, nda) è cresciuto con la musica degli 883. A una festa di Radio DeeJay Max mi ha riconosciuto ed è venuto a salutarmi: mi sono detto “basta, posso anche chiudere qua”.
Come l’hai recuperata questa chitarra?
Me l’ha regalata un ascoltatore della radio.
La canzone che rappresenta la tua estate da bambino?
Le estati da bambino e da ragazzino avevano come colonna sonora la dance da Festivalbar, come quella di Corona, o anche i primi pezzi di Albertino. Ascoltavo cose un po’ coatte, come diciamo a Roma (ride, nda), e cose che alzavano un po’ il livello, ad esempio “Children” di Robert Miles.
Il cantante che associ all’estate chi è?
L’idea di canzone da suonare in spiaggia non può che portare a Lucio Battisti. Però, per me, il sapore delle estati anni ’90 era la dance. Ero abbastanza “discotecaro”, come facessi non lo so.
La canzone che ti ricorda il tuo primo bacio?
Sto con mia moglie da 20 anni: la canzone che rappresenta il primo bacio e la nascita del nostro amore è “Dont’ stop me now” dei Queen. Ti dirò una romanticheria spiccia, e cioè che l’abbiamo voluta anche al nostro matrimonio.
C’è un programma televisivo che associ all’estate? Anche non musicale.
Era un programma di barzellette e imitazioni su Rai Due con Gigi Sabani, lo vedevo da bambino. Non ricordo il titolo ma ha lanciato tantissimi comici (“Stasera mi butto”, nda): molto divertente. E poi i film horror presentati da Zio Tibia su Italia 1: mi davano la scusa per stare sveglio fino a tardi, che poi era mezzanotte (ride, nda).