L’attore e musicista si è confidato con noi…
L’ultima fatica di Jonis Bascir è stato Next!, di cui ha curato la colonna sonora oltre a recitare la parte di uno psichiatra molto sui generis. Il film, che vede coinvolti grandi nomi come Barbara Bouchet, Alessandro Haber, Corinne Clery, Paolo Conticini, Deborah Caprioglio e Fabio Fulco è diretto da Giulietta Revel, che ha girato questa divertente e a volte folle indagine senza pregiudizi sul cambiamento dei costumi e delle scelte sessuali narrando il sogno dello scrittore Alfredo, intellettuale raffinato e sognatore squattrinato, di veder realizzata una sua storia sul grande schermo e avere finalmente riconosciuto il suo talento. Noi di Musica 361 abbiamo intervistato Jonis che ci ha parlato anche degli altri importanti progetti che lo vedono coinvolto.
Ciao Jonis, l’ultimo tuo lavoro è stato NEXT!, un film senza pregiudizi sul cambiamento dei costumi e delle scelte sessuali…
Sì, il protagonista è Alfredo, interpretato da Pietro Romano, che segue una coppia e si trova in altre situazioni che hanno un finale curioso e rocambolesco con molte sorprese. Il cast è molto ricco, molto divertente, ci sono un sacco di personaggi particolari ben definiti, ben recitati dai vari attori, da Barbara Bouchet a Corinne Clery.
E anche un film sul tema del maschio italiano eterno Peter Pan, cosa ne pensi? Ti ci riconosci?
No, non mi ci riconosco, sono stato scapolo per tanto tempo ma non per quel motivo. Il mammonismo e le mamme italiane generano i Peter Pan che vogliono stare in quella posizione comoda, spesso usciamo di casa ma portiamo le camicie da mamma e andiamo a mangiare da mamma…
Un cast di grandi nomi da Haber alla Bouchet, come è stato lavorare con loro?
Con Alessandro Haber avevo già fatto un film,, “Ostaggi”, uscito nel 2021. Alessandro è un attore di grande livello; è stato molto bello conoscere la Bouchet e la Clery, che sono adorabili. La Bouchet è molto seria, molto professionale, molto preparata e una bellissima donna. Con Paolo Conticini abbiamo fatto Full Monty e poi ci conosciamo da tantissimi anni. La Revel è un vulcano, fa tutto: attrice, regista…
Tu hai iniziato con Gigi Proietti, che ricordo hai di un mostro sacro come lui?
Per me lui è il Maestro per eccellenza, chiunque ci abbia lavorato ricorda tutto di lui. Io ricordo un fatto fondamentale, capivi che le indicazioni che ti dava quando faceva la regia (io ho lavorato con lui in televisione e in teatro) erano le sole possibili e interessanti. Preparando uno spettacolo con lui ridevi dall’inizio alla fine, è il più grande! Ci manca moltissimo, io ho avuto anche l’occasione di fare la colonna sonora del documentario di Edoardo Leo “Luigi Proietti detto Gigi”.
Hai recitato in tanti film, molto diversi tra loro, quale registro ti piace di più, comico o drammatico?
Mi piacciono tutti e due, il bello dell’attore è che puoi fare sia uno che l’altro e ogni volta mi piace entrare nel personaggio, mi sono divertito a fare ridere e allo stesso tempo ad avere ruoli drammatici. Mi piacciono entrambi, allo stesso modo.
Nel film Next! reciti e firmi la colonna sonora, cosa ti piace di più fare?
Ultimamente sono tornato alla mia prima passione che era la musica e devo dire che è stato molto bello; ci sto prendendo gusto. Ma io mi diverto a fare uno e l’altro, ultimamente la musica mi tira fuori da certe situazioni relative ai ruoli e legate al fatto che sono mulatto, mentre per fare musica devi essere bravo, sennò arrivederci!
Tu sei italiano ma di origini somale, oggi si parla tanto di inclusione, tu hai mai subito episodi di intolleranza?
Io ho iniziato un sacco di anni fa, quando non se ne parlava. Oggi se ne inizia a parlare, magari tra una trentina d’anni, quando avrò smesso… (ride). Qualche episodiuccio c’è stato, ma io sono alto, ho un’aria di uno al quale forse non conviene dare troppo fastidio, alla fine sono stato abbastanza rispettato.
Per concludere vuoi parlarci dei tuoi progetti futuri?
È appena partita la tournée dello spettacolo di Luca Ward di cui ho fatto la colonna sonora. Domani, 6 maggio, sono a Chieti con Edoardo Leo con un suo spettacolo che si intitola “Ti racconto una storia”, avremo un anno molto intenso, con tante date; inoltre farò la colonna sonora di un corto e in più sono partito con un mio progetto scaturito alla fine della mia seconda laurea in Composizione Jazz, conseguita al Conservatorio con 110 e lode. La tesi è stata pubblicata da Arcana con il titolo “Il jazz e morto!? Ipotesi per una musica nuova” e questo mi ha spinto in un’idea mia che avevo da tanti anni e finalmente ho realizzato dove mescolo jazz e musica romana, siamo partiti da poco e penso di portarlo molto in giro.
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