Tra un live e la promozione del loro nuovo disco, abbiamo “giocato” con le canzoni da spiaggia e ombrellone insieme a La Differenza.
“Il tempo non d(esiste)” è il nuovo album di La Differenza, una raccolta che omaggia brani del passato di grandi nomi della musica italiana e di cui abbiamo già avuto modo di parlare con la band – che, intanto, sta già buttando le basi del prossimo disco, tutto di inediti.
A Fabio Falcone, voce del gruppo, abbiamo chiesto di “giocare” con le canzoni dell’estate, tra amarcord e divertimento.
La tua canzone da spiaggia, qual è? Quella che hai cantato più volte con la chitarra, insieme agli amici, in riva al mare? Magari insieme agli altri ragazzi della Differenza.
Sicuramente “Bollicine” di Vasco Rossi. Eravamo bambini, la ascoltavamo sotto l’ombrellone con le nostre mamme, usciva dalle radioline e anche dai jukebox. Qualche anno dopo l’abbiamo suonata noi: chitarra, falò e la spiaggia di Vasto.
La canzone che rappresenta la tua estate da bambino?
“L’estate sta finendo” dei Righeira. Ascoltiamo l’inciso e torniamo indietro a quelli che sono i nostri anni migliori.
Il cantante che associ – o che associate – all’estate chi è?
Ligabue, con “Tutti vogliono viaggiare in prima”. Ricordo bene che con gli altri amici della Differenza eravamo in una casa per studenti universitari a Bologna. Stavamo giocando alla Playstation ed è partita questa canzone come sigla del Festivalbar. Ci siamo detti “è proprio arrivata l’estate”. Anche se Ligabue va di moda 365 giorni all’anno.
La canzone che ti ricorda il tuo primo bacio?
Il reggae di Bob Marley in generale, non una canzone precisa. I nostri primi baci in estate “sono” questa musica.
C’è un programma televisivo che associ all’estate? Anche non musicale.
Il Festivalbar e tutti i Mondiali di calcio, qualsiasi edizione: una combo estiva perfetta.
La Differenza ft Edoardo Bennato, “Tira a campare”: