Sta ritornando la formula del singolo come strategia discografica. Nonostante la sua scomparsa per anni, ci sono diverse motivazioni per le quali ha senso questo ritorno.
Da una ventina d’anni circa, fino a poco tempo, fa erano spariti dalla circolazione i singoli, se non strettamente collegati ad un album. Solitamente venivano chiamati singoli gli estratti dal disco, le canzoni che sentivamo in radio e delle quali continuiamo a vedere i video online. La vera concezione di singolo, in realtà, è ben diversa: con l’epoca del vinile era molto comune che un artista facesse uscire sul mercato una traccia singola da 45 giri (con lato B annesso). Questo produceva due situazioni interessanti: gli artisti più piccoli potevano produrre il “singolo della vita” e diventare i vari Santa Esmeralda o i Righeira; i big, invece, potevano rilasciare una canzone che non facesse parte di un album, ma allo stesso tempo avere la possibilità di riscuotere successo sul mercato.
Con il digitale questa formula è sparita, la concezione della velocità e della portabilità, non appena introdotte nella società, hanno generato maggiore attenzione nei confronti degli album, perché contenevano tante tracce e con i vari iPod e simili era inutile centellinare le uscite singolo per singolo. Considerando anche che, appena iniziata l’era di iTunes, pensare di vendere soltanto una traccia a 0,99 centesimi riduceva di netto la possibilità di guadagno, non esistendo ancora Youtube, Spotify, Facebook e altre piattaforme dalle quali guadagnare.
Ad oggi, invece, con la liquidità che ha la musica tramite internet e lo streaming, è tutto in via di rinnovamento. Anche i singoli stanno tornando in auge come formula completamente nuova, considerando la differenza abissale rispetto al business musicale di trenta anni fa. In Italia, i Thegiornalisti stanno proprio per uscire con un singolo il 21 di giugno, Calcutta ha dominato l’estate con Oroscopo l’anno scorso, mentre ancora più indietro fu il singolo Roma Bangkok a rivelarsi multi-platino. Stanno rinascendo i singoli, aspettiamo solo di ascoltarli.