Le Vibrazioni tentano il riscatto con “Così sbagliato”. La canzone convince, il ritornello c’è. Sarà loro il brano più trasmesso dalle radio?
Suonano come una novità, ma ci sono sempre stati, hanno solo riportato in vita una rock band milanese nata nel 1999. Francesco Sarcina, Stefano Verderi, Marco Castellani e Alessandro Deidda, al grido di Così Sbagliato si trasformano ne Le Vibrazioni e convincono. In un Festival da ballad e operette, loro sono tra i pochi che portano ritmo. Spiazza ritrovarli, spiazza non sentire il giusto fermento per la canzone, perché ha le carte per vincere il premio più importante, quello dei passaggi radio. Il brano in gara anticipa l’uscita di V, il nuovo album di inediti, e un tour primaverile nei club italiani.
Sull’esibizione di venerdì insieme a Skin: “Domani sentirete che la versione di questo brano con lei è una bomba atomica. L’ha fatta sua. Ci auguriamo di poterla pubblicare. Nel momento in cui abbiamo saputo di partecipare a Sanremo, abbiamo pensato con chi fare il duetto o la cover. Quando Baglioni ha cancellato le cover a ridosso dell’inizio del Festival, abbiamo deciso di cantare con una donna perché la canzone si presta molto. A quel punto Stefano Vedreri (chitarrista) ha avuto la prontezza di riflessi di proporre Skin. Lei è stata fantastica, umilissima. Quando ha ascoltato la canzone ha detto: ‘It’s ok!'”.
La reunion
Alla domanda sul loro futuro e su quel che fu lo scioglimento rispondono sicuri: “Noi siamo una band ‘valvolare’. Ci piace suonare senza trucco e senza inganno, come in sala prove. Suoneremo nei club in tour, dimensione giusta e modesta per ritrovare il contatto con il nostro pubblico. Non ci siamo mai realmente sciolti. Abbiamo preso una pausa. Come in ogni relazione, quando si perde l’entusiasmo è meglio fermarsi. Il 26 giugno scorso, durante un concerto a Palermo per Radio Italia Live, quando abbiamo suonato ci ha toccato sentire le persone cantare ‘Vieni da me’. Ci siamo innamorati nuovamente.”
Concludono con una riflessione intergenerazionale, loro che hanno fatto il primo Sanremo nel 2005: “Le generazioni cambiano, così come le tecnologie. Quando abbiamo iniziato noi chi voleva scriverti lo faceva per mail. A noi piacerebbe avvicinarci ad ogni generazione. La musica deve far comunicare le generazioni. Questo permetterebbe di non far commettere gli stessi errori, come è accaduto nel passato”.