LegalPop, aprire un’etichetta discografica, vale la pena?

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Dal punto di vista legale quali autorizzazioni servono per aprire un’etichetta discografica? Risponde l’Avvocato Moraschi alla lettera di Cristina

L’Avvocato Moraschi risponde alla lettera di Cristina, che vorrebbe aprire un’etichetta discografica.

Aprire un’etichetta discografica? Legalmente lo può fare chiunque, ma occorre una notevole competenza in diversi campi.
Lo dice lAvvocato Renato Moraschi in questa nuova puntata di LegalPop, rispondendo alla lettera di Cristina, la nostra lettrice che ha voluto condividere con noi la sua storia.

Da parecchio tempo in cerca di un’etichetta discografica che credesse in lei, dopo tante promesse ha deciso di provare a pensarci lei stessa.

Certo, è una scelta coraggiosa, e non solo dal punto di vista economico: aprire un’etichetta discografica significa anche condizionare i lavori successivi a una continuità editoriale difficile da gestire.
Perché, per quanto le decisioni a quel punto non sarebbero più soggette al volere di altri responsabili, diventa estremamente complicato dover pensare a tutto da soli per soddisfare le richieste del pubblico. Insomma, scelta ambiziosa, ma ne vale la pena? Ecco qui sotto allora la lettera di Cristina; sotto alla risposta dell’Avvocato Moraschi troverete la nostra traduzione dal linguaggio legal a quello pop.
Se anche voi avete una storia musicale da raccontarci e avete un dubbio in materia legale da sottoporre all’Avvocato, scriveteci a redazione@musica361.it!
Buongiorno,
mi chiamo Cristina e da diversi anni ormai canto in numerosi karaoke riscuotendo sempre un buon successo. Vorrei incidere un disco, ma più che promesse di provini, che nella maggior parte dei casi non si concretizzano nemmeno, non trovo. Nessuna etichetta discografica vuole puntare davvero su una giovane mai sentita: chiedono sempre tanti soldi o, nel migliore dei casi, un’esperienza pregressa. Ma se nessuno mi fa fare esperienza, dove la maturo?

Vorrei allora aprire un’etichetta discografica da sola. È possibile farlo? Quali competenze e autorizzazioni specifiche ci vogliono?

Grazie,
Cristina, Genova
LegalPop, come muoversi tra musica e diritto 2
Nuova puntata di LegalPop: l’etichetta discografica
Risponde l’Avvocato Moraschi:

L’apertura di un’etichetta discografica indipendente o vanity label non comporta richieste particolari di autorizzazioni,

fatte salve quelle previste da un punto di vista fiscale. Ciò a seconda che venga effettuata con la forma societaria (società di persone o capitali) oppure con partita iva intestata a persona fisica (con i vari regimi fiscali oggi presenti).

Concetto diverso sono le competenze che, come in ogni attività, devono esserci ed a buon livello,

poiché in caso contrario il singolo o l’album potrebbero non avere successo.
Non dimentichiamo che le etichette indipendenti  autoproducono e promuovono i propri prodotti indipendentemente dal circuito delle multinazionali e, invece, le vanity label vengono fondate e gestite da un artista, anch’esse indipendenti, per avere un certo grado di libertà da una o più etichette principali che ne distribuiscono la produzione.
Da ciò ne consegue che conditio sine qua non perché un brano abbia successo è quello di possedere ottime conoscenze nel campo della produzione esecutiva ed artistica, nonché avere una buona rete di diffusione sia digitale (Spotify, iTunes,Google Play Music, Amazon Music, Tidal, Deezer, etc) che fisica (canali edicole, store, etc).
Dal Legal al Pop:

Tutti quindi potrebbero aprire un’etichetta discografica, senza particolari autorizzazioni: dal punto di vista legale si fa e basta.

La parte complicata, invece, rimane avere la competenza nei diversi campi (e non sono pochi) che vengono coinvolti. Per decidere cosa produrre bisogna saperlo fare, riconoscendo i propri limiti come i punti di forza: non ci si può improvvisare insomma. Inoltre bisogna sapere come diffondere la musica attraverso i media: se l’operazione non avrà condotto ad alcun successo, sarà stato del tutto inutile aprire l’etichetta discografica.
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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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