#NOTEDICARTA: Lelio Camilleri è un docente di Composizione Musicale Elettroacustica, brillante compositore e scrittore
Lelio Camilleri è un docente di Composizione Musicale Elettroacustica presso il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze.
Autore, tra l’altro, di “I sogni d’oro dei Beatles” e “La musica in grigio e rosa”, Camilleri analizza le musiche con un approccio altamente specialistico.
Certo, questo richiede da parte del lettore una grande attenzione e un’inclinazione all’approfondimento che non sono alla portata di tutti, soprattutto se la musica non è stata materia di studio.
In questo volume, edito da Arcana Editore, l’autore analizza “The end of an ear” di Robert Wyatt, “1984” di Hugh Hopper, “Lumpy Gravy” di Frank Zappa, “Unrest” degli Henry Cow, “The Faust Tapes” dei Faust e “Phaedra” dei Tangerine Dream.
Naturale evoluzione dei suoi lavori precedenti, Camilleri si propone di fare un ulteriore passo avanti nell’analisi musicale.
Focus del suo lavoro è quello delle tecniche di registrazione in cui l’esplorazione sonora accede alla totalità del mondo sonoro, svincolandosi dallo stretto concetto di strumenti musicali anche grazie all’evoluzione tecnologica, ma anche alla fantasia e alla creatività che l’hanno accompagnata, che ha dato la possibilità di creare un mondo musicale a partire dalle manipolazioni di suoni registrati e dalla sintesi sonora.
Molte delle esperienze inquadrabili nel mondo del progressive rock impiegano queste tecniche e questo di approccio compositivo, integrandolo e rendendolo parte integrante del loro modello di composizione musicale.
“Il Suono del Progresso” analizza e focalizza questi legami e destruttura la composizione musicale al fine di scoprire questi nuovi modelli creativi all’interno di questo genere musicale.
Lo dimostra il fatto che alcuni dei dischi analizzati da Camilleri sono irrealizzabili dal vivo, almeno nella versione discografica.
Il musicista rock, in ultima analisi, non lavora in modo dissimile da quello del compositore di musica elettroacustica perché registra, trasforma e usa tecniche di editing, montaggio e mixaggio come strumenti compositivi e non puramente come supporto tecnologico.
Il fatto di usare la registrazione come principale mezzo compositivo permette che l’ambito del mondo sonoro impiegato si esalti anche con l’introduzione di suoni provenienti del mondo reale e l’inclusione di suoni meramente elettronici in quanto non prodotti da strumenti elettro-acustici tradizionali e considerati materiale sonoro.
Suddiviso in cinque sezioni, vanta un’importante bibliografia e discografia e, soprattutto, un’introduzione alla storia della musica elettronica fondamentale per meglio comprendere i legami fra queste musiche.