Letizia Bravi: attrice, direttrice artistica e project manager

Letizia Bravi: fare l’attrice è stata una scelta fisiologica, una strada che sentivo fosse quella giusta per me

Letizia Bravi: attrice, direttrice artistica e project manager
Letizia Bravi: l’esperienza umana e su palco fu così intensa che il giorno dopo, con molta naturalezza, ho realizzato che “da grande faccio l’attrice”

Diplomata presso la Scuola del Piccolo Teatro di Milano, ha conseguito anche una Laurea triennale in Discipline artistiche, musicali e dello spettacolo (Dams) presso l’Università di Torino e un Diploma di maturità linguistica.

È co-fondatrice dell’APS Amleta (associazione con lo scopo di contrastare le discriminazioni di genere nel mondo dello spettacolo) e ideatrice, direttrice artistica e project manager di Satiri di Storie Festival – festival della satira, a Piacenza

È co-fondatrice della compagnia teatrale Guinea Pigs.

Molti gli spettacoli teatrali a cui ha partecipato (ricordo per brevità solo “Atti di Guerra”, “Orfeo Euridice”, “Il fu Mattia Pascal”, “Romeo e Giulietta”, “Tre sorelle” e “Il gabbiano”), al cinema in “Sangue del mio sangue” di Marco Bellocchio, in tv in “Crozza nel paese delle meraviglie” e in decine di Spot & Commercials.

Autrice e producer del podcast Storie dalla quarantena, prod. Storytel, è attrice per video immersivi in realtà aumentata e Insegnante.

Nella sua formazione anche Tip Tap (livello base), karate e danza moderna.

Quando hai cominciato a vedere il palco come il tuo luogo privilegiato? 

A 17 anni partecipando al primo laboratorio di teatro con quella che poi sarebbe diventata una mia insegnante al Piccolo teatro di Milano, Laura Pasetti.

Dovevamo preparare uno spettacolo in due lingue, italiano e inglese, con la sua compagnia scozzese.

In quell’occasione, l’esperienza umana e su palco fu così intensa che il giorno dopo, con molta naturalezza, ho realizzato che “da grande faccio l’attrice”.

Non fu una decisione razionale ma nemmeno avventata, direi fisiologica, ho semplicemente individuato e poi seguito una strada che sentivo internamente fosse quella giusta per me.

Letizia Bravi: attrice, direttrice artistica e project manager
Letizia Bravi: la musica non è “di supporto all’azione scenica”, è essa stessa azione scenica, muove corpi, energie, emozioni, sensazioni

Hai studiato musica, canto?

Purtroppo non ho studiato musica ed è un mio grande rammarico e rimpianto. Avrei inoltre sempre voluto imparare a suonare uno strumento.

Ho cominciato qualche anno fa pianoforte ma tra tournée, spostamenti, impegni di lavoro ho dovuto subito rinunciare.

Non ho trovato un equilibrio che mi permettesse di integrare una pratica quotidiana al mio stile di vita.

Ho studiato canto moderno e, alla scuola del Piccolo Teatro, canto lirico scoprendo di essere un soprano leggero (anche se preferisco di gran lunga le parti dei contralti).

Il tuo rapporto con la musica… Cosa ascolti in privato? Musicisti o cantanti che ti piacciono in particolare?

Ascolto un po’ di tutto, dal pop al soul, all’indie, al rock italiano, cantautori vari.

Mi piace variare e assecondare tendenzialmente il mood di quel momento. Non riesco molto ad ascoltare il rap, il Metal. Anche la trap non mi emoziona particolarmente.

Ultimamente ascolto particolarmente La rappresentante di lista, Battiato. Fissi nella mia playlist anche Bowie, i Queen… Spazio un po’.

Spettacoli che hai fatto in cui la musica aveva un ruolo importante?

Negli spettacoli di Teatro Gioco Vita le musiche, composte da Paolo Codognola, hanno una rilevanza particolare perché gli spettacoli sono di prosa e ombre.

Di conseguenza, la musica deve riuscire a concertare insieme alle immagini e al cast e veicolare le emozioni della storia che si racconta.

Anche negli spettacoli della mia compagnia Guinea Pigs si dà molta importanza alla musica. Collabora con noi Gianluca Agostini, sound designer, e le musiche sono sempre originali.

Non dico mai che la musica è “di supporto all’azione scenica” quanto è essa stessa azione scenica, muove corpi, energie, emozioni, sensazioni. Senza di essa mancherebbe un pilastro fondamentale della drammaturgia.

Letizia Bravi: attrice, direttrice artistica e project manager
Letizia Bravi: sto lavorando ad un nuovo progetto con la mia compagnia Guinea Pigs che avrà come fulcro la questione della cittadinanza (Foto © Francescosummophoto)

Due parole sui Satiri e su Amleta?

Satiri di Storie Festival è un festival della satira che dirigo a Piacenza e che è alla sua sesta edizione.

Negli anni abbiamo avuto ospiti come Paolo Rossi, Il terzo segreto di satira, Laura Formenti, Lercio, Saverio Raimondo… e a breve annuncerò quelli di questa nuova edizione: il festival sarà tra poco, il 7 e 9 ottobre.

Amleta è un’associazione fondata da attrici su tutto il territorio nazionale che ha come scopo quello di contrastare ed evidenziare le discriminazioni e disparità di genere nel mondo dello spettacolo.

Focus importante è il tema della violenza, cerchiamo di sensibilizzare su una questione che è estremamente complessa delicata: siamo attrici e lavoriamo con il nostro corpo e la creatività nostra e di altre persone.

Il punto sono i confini superati i quali siamo nel campo dell’abuso e non dell’estro creativo. Non è purtroppo facile riconoscerli ma è importante non normalizzarli e, se possibile, denunciarli.

 Cosa stai facendo ora e cosa farai nel prossimo futuro?

Al momento sto lavorando ad un nuovo progetto con la mia compagnia Guinea Pigs che avrà come fulcro la questione della cittadinanza: cosa significa essere cittadini italiani? Cosa significa essere stranieri?

Poi il 3 ottobre debutta a Piacenza, nella mia città, “Cassandra” di Teatro Giocovita, uno spettacolo a cui tengo tantissimo.

Qui Cassandra non è la profeta del mito ma una giovane ragazza che vede e ha il coraggio di vedere quello che il resto del mondo dimentica o ignora: che la nostra casa sta bruciando.

E poi, appunto, a breve ci sarà anche Satiri di Storie Festival.

Come possiamo seguire la tua attività?

Tendenzialmente sui social anche se li uso più per condividere pensieri personali che come profilo professionale.

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Sergio Scorzillo
Sergio Scorzillo
Autore, attore, regista, formatore. Teatro e Musica sono state da sempre le sue grandi passioni e non solo. Il palcoscenico è il luogo in cui riesco a vincere le mie fragilità, a comunicare e a sentirmi utile e vivo
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