Modigliani è lo pseudonimo scelto da Francesco Addari per dare inizio al suo percorso da solista
“Canzoni indie” è il brano d’esordio di Francesco, promettente cantautore sardo che ricordiamo per la sua decennale esperienza come frontman dei Cheyenne. Oggi riparte da se stesso e da un curioso pseudonimo.
Come nasce il tuo nome d’arte?
Cercavo un nome che in qualche modo facesse parte della mia terra, che avesse un legame con Iglesias. Nelle campagne della mia città esiste una tenuta in cui ha vissuto la famiglia Modigliani, in particolare il nonno di Amedeo.
Pur non essendoci certezze storiche, è molto probabile che da bambino venisse qui a trascorrere le vacanze, tant’è che uno dei suoi primi ritratti lo realizzò ad una ragazza di nome Medea Taci, la figlia del proprietario di un noto albergo della zona. L’ho scelto perché suona bene ed è anche bello da veder scritto.
“Canzoni indie” è una sorta di dichiarazione di appartenenza?
No, non mi interessa più di tanto far parte di un genere in particolare, sicuramente l’indie negli ultimi anni ha prodotto parecchie cose interessanti. Per quanto mi riguarda scrivo canzoni, lascio che sia il pubblico a dare loro una collocazione.
Nel testo ho semplicemente analizzato un fenomeno, rappresentanti di quel filone che ottengono numeri importanti dal vivo ma non vengono minimamente considerati dalle radio.
Pensi realmente che le radio abbiano il monopolio oggi?
Assolutamente no, infatti ho voluto raccontare l’esatto contrario. Il web è diventato più influente delle radio e delle tv, il passaparola è tornato ad essere il miglior metodo di promozione, più efficace di qualsiasi campagna pubblicitaria.
Ti senti rappresentato dall’attuale mercato e da ciò che si sente oggi in giro?
Direi di sì, in questi ultimi anni la musica italiana ha riacquistato l’interesse di un tempo. Stanno venendo fuori cantautori come Brunori Sas, che personalmente reputo un genio assoluto, e tante nuove realtà che fanno ben sperare.