Lobina: il nuovo EP “Salici”, un album moderno, che nasce da una profonda riflessione interiore, un viaggio musicale e personale attraverso le ombre del passato
È disponibile già da qualche settimana il nuovo album di Lobina, cantautrice genovese classe ’91. Salici è un album moderno, che nasce da una profonda riflessione interiore, un viaggio musicale e personale attraverso le ombre del passato. Lobina, con grande sincerità e sensibilità, affronta i suoi “buchi neri” e i fantasmi che la tormentano, trasformando le proprie emozioni in musica.
Un atto di coraggio per raccontare le fragilità, ma anche per ricercare quelle risposte dentro sé stessa, un modo per abbracciare la verità e accettare anche quei lati interiori che spesso ci fanno rabbia.
Un album che riflette perfettamente la personalità di un’artista autentica, sincera e schietta, libera dalle maschere e dai trucchi stilistici e dove talento, voce e scrittura, trovano il giusto spazio. Un progetto da non perdere e da ascoltare con grande attenzione. Noi abbiamo raggiunto Lobina per farci raccontare questo suo album e il suo percorso.
Ciao Lobina, vorrei iniziare questa intervista chiedendoti come stai?
Sto bene, sono felice per questo EP e per quello che mi sta regalando. Sono veramente soddisfatta e sono contenta di vedere che, attraverso questo EP, si stanno aprendo anche delle nuove collaborazioni e delle nuove amicizie. Sapere che questo album sta regalando emozioni e che sta arrivando alle persone, mi emoziona tantissimo. Questo è il regalo più grande per me.
Per la tua musica e per il tuo modo di essere artista, quanto sono importanti gli incontri, le collaborazioni e questo tuo atto di condivisione?
Mi piace poter condividere la musica con altri artisti, ma devono essere incontri sinceri e autentici. Voglio condividere la musica soltanto con le persone con cui sento una certa alchimia. Ricercare in qualche modo quelle persone con cui mi possa riconoscere e viceversa; quindi, non sono alla ricerca collaborazioni forzate, anche perché non riuscirei a portarle a termine. Ho bisogno di un atto di autenticità, come per il tipo di musica che scrivo.
Ecco, diciamo che ricerchi l’alchimia nella musica piuttosto che qualcosa di forzato, ma forse più utile…
Sì, magari sarebbe anche più importante per me e per la mia carriera ricercare quelle collaborazioni più particolari e note. Tuttavia, non farebbero parte di me, non ce la farei a fare un qualcosa tanto per farla e senza crederci realmente. Nella musica, come nelle collaborazioni e nella vita di tutti i giorni, devo ricercare la sincerità. Io devo essere sincera!
Sincerità e autenticità che ritroviamo anche in Salici. Come nasce l’idea di questo album?
È nato da un percorso introspettivo, dove ho iniziato a ricercare e a pescare i ricordi della mia infanzia. In questa ricerca ho sentito la necessità di andare affondo per cercare di esorcizzare un po’ quei fantasmi che hanno fatto parte della mia infanzia. Da lì ho sentito l’urgenza di esprimere, raccontare e condividere questi miei pensieri e i ricordi del passato attraverso le tappe della mia vita. Toccando tutti i sentimenti, le emozioni e le sfumature che ho provato in questi anni.
Tappe personali e anche tappe musicali. Una scelta precisa per raccontare questo tuo racconto attraverso le sfumature musicali?
Sono le influenze che ho dentro di me da sempre. C’è stato un lavoro accurato nella scelta dei suoni e del vestito da dedicare ad ogni canzone. Ho lavorato duramente e attentamente per scegliere le sonorità giuste per questi miei racconti.
Con questo EP sei riuscita a rimettere ordine tra quei fantasmi e quei ricordi?
Sono in una nuova fase della mia vita e sto vivendo questa presa di coscienza con una maturità diversa. Non so però se sono riuscita a mettere ordine nella mia vita. Posso solo dire che ci sto lavorando e ci sto provando.
Un album da condividere con gli altri, ma hai pensato a cosa del tuo percorso o del tuo vissuto, potesse arrivare al pubblico?
Quello che arriva è un processo naturale, non posso avere il controllo di quello che gli altri percepiranno dalla mia musica. Posso solo sapere quello che io ho messo dentro alla mia musica. Sono felice e soddisfatta di quello che ho detto e per me questo è sufficiente.
Un 2024 che ti ha portato questo EP e tanta nuova musica, ma che anno è stato per te?
Sono orgogliosa del mio percorso e di essere riuscita a liberarmi da quell’ansia e quella fretta di dover uscire per forza. Sento di aver raggiunto la pace dei sensi.
Invece dal 2025 cosa ci dobbiamo aspettare?
Nel 2025 uscirà un qualcosa di nuovo e forse qualche pezzo un po’ diverso dalla mia discografia più abituale. Infatti, in parallelo, ho un progetto melodic-techno con un altro pseudonimo, ovvero Nurah e, insieme a un produttore di Torino, stiamo lavorando con dei deejay all’estero per un progetto crossover. È stata per me una bella scoperta, molto interessante e dove riesco a tirare fuori il mio lato più folkloristico. Insomma, sarà un anno importante quello che arriverà.