Lorenzo Bonfanti, “Amare è così” è il brano che dà il via al suo primo progetto da solista. Un disco d’esordio, un viaggio tra le esperienze e l’amore
Lorenzo Bonfanti è un giovane artista, con tanta esperienza e con tante cose da raccontare. “Amare è così” è il brano che dà il via al suo primo progetto da solista. Infatti, dopo le esperienze con gli Shiver Folk e con la band Mercanti di Liquore. L’artista classe ‘92 si è cimentato in un progetto inedito e da cantautore.
Amare è così è quindi un disco d’esordio vero e proprio ed è un viaggio tra le esperienze e l’amore. Sette brani che ci introducono nel mondo di Bonfanti, un mondo fatto di sfumature e d’amore (soprattutto per se stessi). Un nuovo esordio, dopo la brillante parentesi di X-Factor, per un cantante per caso, cantautore per scelta.
Ciao Lorenzo, è un piacere averti nelle nostre pagine. Partiamo da Amare è così, come nasce questo tuo nuovo singolo?
Il singolo nasce dalla necessità di esprimere cosa vuol dire decidere di cambiare vita a trent’anni, abbandonando la “vecchia vita” della fabbrica per dedicarsi totalmente alla propria passione: la musica.
È una canzone che avevo dentro da tempo, stava fermentando, ed è uscita nel momento in cui in mio caro amico nonché granché cantautore, Lorenzo Monguzzi, mi ha detto che quando scrivo dovrei fidarmi di più della “mia follia”.
Così ho buttato giù un po’ di idee, di sentimenti e di sensazioni che stavo vivendo in quel periodo e ne è uscita questa canzone.
Una canzone che apre anche il tuo nuovo progetto chiamato sempre Amare è così. Quali sono le riflessioni che ti hanno portato a questo progetto?
Per me le tematiche “banali”, come l’amore in questo caso, sono sempre state fonte di forte ispirazione perché sono tematiche universali ma che cambiano sfumatura per ognuno di noi; senza queste “banalità” però non saremmo chi siamo, ed essendo sempre stato una persona ossessionata dai dettagli, trovo che parlare di amore scoprendone ogni angolo sia un buon punto di partenza.
Un album che parla di amore ed esperienze, ma qual è il tuo rapporto con il sentimento per eccellenza?
Non sono mai stato bravo a mascherare nessun tipo di sentimento, soprattutto l’amore. L’ho sempre accolto a braccia aperte, anche se, ultimamente, ho scoperto un tipo di amore diverso da quello canonico che si ha per la persona che abbiamo vicino o per la famiglia: l’amore per se stessi.
Nel disco ci sono appunto canzoni che parlano di amore in tanti modi diversi e amare sé stessi, o il percorso che si sta facendo, bello/brutto – facile/difficile che sia, porta alla consapevolezza che l’unica “approvazione” necessaria è quella che ti motiva ogni giorno a darsi al 100% in ogni cosa.
Il tuo è un disco d’esordio, ma quali sono le tue emozioni per questa uscita?
La verità è che non ci credo, anche perché dentro a questo disco ci sono canzoni scritte anni fa come canzoni scritte tre/quattro settimane fa quindi è un percorso di maturazione. Pur essendo super felice di averlo fatto uscire e di essere in giro a promuoverlo, sto già guardando avanti scrivendo cose nuove.
Questo è anche il tuo primo disco da cantautore solista, dopo i tre EP e il disco con gli Shiver Folk, ma come mai questa scelta?
Si cresce, le vite di ognuno diventano inevitabilmente più complesse e di conseguenza il tempo che si può dedicare ad una band diventa sempre meno. La bellezza del progetto Shiver (che sulla carta è ancora attivo ma per ovvie ragioni è difficile portarlo avanti) è sempre stata la base di partenza: amici che suonano insieme in una band. Il fondamento dell’amicizia è rimasto forte ed immutato se non rafforzato in questi anni.
Ci vediamo spesso per bere o mangiare qualcosa insieme, vado a sentirli suonare e loro vengono a sentire me; quindi, è stata una cosa più dettata dalla crescita della vita privata di ognuno che ci ha portato lentamente ad uscire dalla dinamica di scrivere musica insieme. Sicuramente suonare insieme rimane, ad oggi, l’esperienza più magica e completa che abbia mai avuto.
La parentesi di X-Factor 2023 quanto è stata importante per te?
Lo è stata per due motivi: ho sconosciuto persone straordinarie e mi ha dato la possibilità di farmi conoscere un pochino di più ad un pubblico maggiore.
Sicuramente i rapporti umani sono quelli che restano; potersi confrontare con altri artisti che arrivano da estrazioni musicali totalmente diverse è un gran privilegio perché ti permette di scambiare idee, opinioni e di influenzarsi a vicenda.
Avendo partecipato a cuore leggero, con il sorriso, sono super contento di dove sono arrivato, senza rimpianti o rimorsi.
Tante anche le tue esperienze, ma c’è qualcuna che ricordi con maggior affetto?
Credo che aver conosciuto, aver suonato e studiato per tre anni insieme a Franco Cerri sia stata una delle esperienze più formative della mia vita artistica.
Da Franco ho imparato la caratteristica fondamentale dell’essere un artista/musicista: la gentilezza; sotto qualsiasi punto di vista: per i musicisti con cui suoni, per le persone che sono davanti a te ad ascoltare, per il tuo strumento e per la musica che insieme si sta facendo.
E poi gli anni di tour con Davide Van de Sfroos, insieme agli Shiver, dove siamo cresciuti e diventati “adulti”. Siamo partiti che eravamo poco più che ventenni, con un bagaglio di gavetta fatta di pub e feste della birra e siamo stati catapultati su palchi giganti con migliaia di persone davanti.
Ci ha resi musicisti più solidi ma anche amici più forti e vicini.
Siamo alla fine di questo anno, ma un bilancio di questo 2023 lo hai fatto?
Non ho fatto bilanci perché credo che fare bilanci in generale non faccia per me, mi metterebbe ansia sapere che avrei potuto fare di più e non l’ho fatto.
Quindi penso sempre che posso fare di più e devo farlo quindi, pur portandomi via un 2023 pieno di cose nuove e bellissime, sono carico per iniziare con il piede ancora più caldo per il 2024. Partire con l’idea che posso fare di più mi motiva molto.
Invece per il 2024 cosa ci dobbiamo aspettare da te?
Sicuramente girerò per promuovere il mio disco Amare è così, cercando di raggiungere più luoghi e persone possibili. Pubblicherò altro materiale, anche in collaborazione con altri artisti e sto scrivendo anche canzoni in inglese per provare ad aprirmi ad un pubblico più ampio.
Articolo a cura di Francesco Nuccitelli