L’originale stile autoriale di Carola Blondelli
Quando parliamo di musica è difficile non pensare ad un filo conduttore che la lega ad altre forme d’arte. La musica è libertà, ma è anche una grande fonte di ispirazione per molti artisti.
Prendiamo ad esempio la fotografia. Spesso ad un brano musicale vengono associate delle immagini. Queste due espressioni creative formano un’alchimia molto potente. La fotografia è muta, la musica è cieca, ma quando si incontrano creano qualcosa di speciale, si compensano.
Per approfondire il rapporto tra queste due arti ho avuto il piacere di intervistare Carola Blondelli. Giovane fotografa romana, classe 91. Lei definisce il suo stile fotografico autoriale e preferisce presentarsi in un modo informale, perché sono più importanti le emozioni dietro un’immagine che la tecnica dei suoi scatti. Ho voluto approfondire il suo rapporto con la musica legato al suo lavoro.
Ciao Carola, raccontami del tuo rapporto con la musica.
Sicuramente ha un ruolo importante nella mia vita. In particolare quando sono felice, mi dà una carica di adrenalina molto potente. Inoltre è grandissima fonte di creatività per il mio lavoro. Quando mi trovo immersa nei miei processi creativi la musica è fondamentale. Non ne posso fare a meno. Ultimamente ascolto molto i Mistery Jack, mi danno una grande fonte di ispirazione.
Quando scatti le tue foto ti capita spesso di usare un sottofondo musicale?
Certo, sempre! Mi aiuta ad immergermi completamente in quello che faccio. Inoltre, spezza la tensione anche al soggetto che sto fotografando. Grazie alla musica si crea più complicità tra me e chi si fa ritrarre. Spesso capita anche che si inizia a ballare. La musica dà movimento alle mie immagini.
Ammirando le tue foto ho notato che i soggetti che ritrai sono per la maggior parte delle donne. Qual è una delle figure femminile nel mondo della musica che preferisci?
Skye, la cantante dei Morcheeba. La trovo piena di personalità, la musica che fa secondo me la rispecchia molto. Anche Elisa, oltre ad essere una grande e trovare i sui testi molto poetici ha particolarità molto interessanti. Ho sempre trovato molto stimolante la figura femminile, ogni donna ha un’energia e un mistero speciale che riesce a trasmettere con il proprio corpo.
Nei tuoi vari progetti fotografici ho visto che hai anche scattato delle foto in un concerto, che esperienza è stata?
Sì, ho avuto l’occasione di fotografare un concerto dei Joe Victor, un emergente gruppo italiano. Anche se il mio stile fotografico è più autoriale, devo dire che è stato magnifico. Mi sono divertita molto a scattare quelle foto. Ciò che mi ha entusiasmato è vedere i volti in platea. Il pubblico in viso era pieno di emozioni che si fondevano con quelle della band. Si era creata una particolare sinergia.
Se avessi l’occasione di scattare delle foto ad un artista musicale, chi sceglieresti?
Sicuramente i Led Zeppelin, anche se non fanno parte della mia generazione. Forse è proprio per questo. Il loro stile è sempre attuale. Gli anni 70 e 80 mi affascinano molto, anche per i loro look pazzeschi. Sarebbe un’esperienza unica per me unire l’amore per il mio lavoro e per la musica.
Articolo a cura di Melissa Brucculeri