Dall’esperienza ad Amici e la sua carriera come cantautore fino allo spettacolo teatrale dal titolo Dialogo – Concerto dialogato: Luca Tudisca si racconta a Musica361.
Dopo il diploma con merito al M.A.S. – Music, Arts & Show – di Milano e la partecipazione all’edizione 2014/15 di Amici di Maria De Filippi, il cantautore Luca Tudisca si è fatto spazio nel mondo della musica. E non solo: il 25 maggio arriva al Teatro Nazionale CheBanca! di Milano il suo primo spettacolo teatrale, dal titolo Dialogo – Concerto dialogato. Il progetto, realizzato grazie alla regia di Mauro Simone, racconta una storia d’amore, scritta da Elisabetta Tulli e coreografata da Nadia Scherani. I due attori, Elena Nieri e Matteo Volpotti, recitano sotto le note di Luca Tudisca.
Noi di Musica361 abbiamo intervistato proprio Luca, che ci ha raccontato qualcosa di più di questo spettacolo, legato anche all’iniziativa benefica Porta in scena il tuo cappotto a favore di Opera San Francesco, e della sua partecipazione al talent di Canale 5.
Dialogo è la canzone che ha segnato il tuo esordio ad Amici. Come è nato il brano?
Questo brano è nato a caso, quando ero in vacanza e ho visto una coppia che festeggiava i cinquant’anni di matrimonio. Io non li conoscevo, ma mi sono immaginato la loro vita e la loro storia fin dall’inizio.
Ci sono altri segreti, oltre al dialogo, per far si che una coppia viva felice così a lungo?
Il dialogo – una parola chiave, quasi magica – è importante non solo nel rapporto di coppia, ma in generale: può avvenire tra genitori, tra genitore e figlio o tra amici.
Perché hai deciso di dar vita ad uno spettacolo teatrale?
È una cosa che volevo fare da tanto tempo: infatti, anni fa dovevo scrivere uno spettacolo con Mauro Simone, ma non ci siamo mai potuti accordare perché eravamo incasinati a livello lavorativo. Dopo diverso tempo, mi è venuto in mente di creare uno spettacolo teatrale con le mie canzoni e la prima persona a cui ho pensato è stata Mauro. L’ho chiamato, gli ho spiegato quello che volevo fare e lui si è mostrato subito disponibile: ci siamo incontrati in un bar a Roma e da lì è nata l’idea di Dialogo.
Qual è il punto centrale dello spettacolo?
La caratteristica di questo spettacolo è un capotto, che rappresenta il passare degli anni. Gli attori, andando avanti nello spettacolo, indossano più cappotti uno sopra l’altro e fisicamente si appesantiscono. Questo rappresenta poi il passare degli anni: è come se invecchiassero, a causa della pesantezza dei loro passi e dei loro movimenti.
Quanto è importante per te il fatto che il tuo spettacolo sia legato ad un’iniziativa benefica?
Molto, perché sono uno a cui piace fare del bene: se c’è la possibilità di aiutare, ben venga. Questa è stata una piccola iniziativa e, anche se in minima parte, potrebbe dare una mano.
Quanto è stata importante la tua esperienza ad Amici per il tuo futuro nel mondo della musica e per lo spettacolo?
Lo spettacolo con Amici non c’entra nulla, sono due cose completamente diverse perché lo spettacolo è un po’ più intimo, non affine ai canoni del talent. Amici mi ha aiutato tanto perché mi ha dato visibilità e la possibilità di far conoscere me e le mie canzoni a più persone: rimane un’esperienza che rifarei, ma la affronterei in maniera diversa.
Hai detto che avresti vissuto l’esperienza nel talent in modo diverso. Hai trovato degli aspetti negativi?
Questo percorso, più che negativo, è difficile e tosto da affrontare perché stressa particolarmente, a causa delle pressioni e della competizione, che sono elementi che proprio non mi appartengono. Rimane un’esperienza per me importante perché ho imparato tante cose e ho conosciuto persone e artisti con i quali mi sento ancora.
Se ti proponessero di partecipare ad un nuovo talent, accetteresti? Se si, quale?
Non credo, ora sto cercando di seguire una mia strada e gli obiettivi sono altri. Se mi chiamassero da X Factor dicendomi che sono dentro, ci penserei.
Che progetti hai per il tuo futuro?
Innanzitutto, c’è questo spettacolo teatrale che è partito come una sorta di esperimento, ma sta diventando una delle cose principali verso le quali sono proiettato e alle quali tengo molto perché sta funzionando bene. Parallelamente sto lavorando all’album con Cesare Borzi e Andrea Di Cesare e sta per uscire il disco dello spettacolo teatrale, con le mie canzoni in acustico.