Chi era Luciano Pavarotti, lontano dai riflettori?
L’assistente personale del Maestro racconta l’uomo dietro il mito musicale italiano e internazionale.
Ricordato in tutto il mondo tra i dieci tenori più grandi di tutti i tempi e per le numerose collaborazioni – in particolare i Tre Tenori, con Plácido Domingo e José Carreras.
Per altri, profani della lirica, divenne invece popolare soprattutto con il suo Pavarotti & Friends, consolidando così una fama mondiale, anche al di fuori del suo ambito musicale.
Tanto che, quando mancò nel settembre 2007, al suo funerale nel Duomo di Modena erano presenti circa 50.000 persone tra membri di istituzioni nazionali e internazionali e artisti, da Zucchero a Bono.
Molti hanno conosciuto Pavarotti come il Maestro. Solo alcuni hanno avuto la fortuna di conoscere Luciano, l’uomo. E a tanti che oggi scoprono o si appassionano a questo artista fondamentale della nostra tradizione spesso rimane soprattutto la curiosità di sapere chi fosse Pavarotti a riflettori spenti.
Interessante allora, tra le tante biografie, la testimonianza di un semplice ragazzo peruviano entrato a soli 28 anni nella vita del Maestro: Edwin Tinoco.
Il nome di questo misterioso autore non vi dice nulla? Si tratta di colui che fu l’ombra di Pavarotti per gli ultimi 13 anni di vita, dal 1995 fino alla morte.
E in effetti chi meglio di lui che fu assistente personale, segretario, confidente, testimone di mille aneddoti e di un inimitabile modo di vivere, avrebbe potuto raccontare un artista del genere così da vicino?
In Pavarotti ed io scoprirete l’uomo, nel suo lato privato, più vero.
Un uomo fedele a quello spirito emiliano che seppe sempre conservare, anche quando la popolarità si fece internazionale. Dotato di un entusiasmo talvolta infantile, a tratti malinconico ma sempre animato da una sana voglia di vivere.
Nella vita ho avuto tutto, davvero tutto. Se mi venisse tolto tutto con Dio siamo pari e patta”. Luciano Pavarotti
Un invito a scoprire curiosità poco note di un uomo gaudente, schietto e generoso, in un bilancio sempre positivo con la vita.
E che, come si capisce, fu esempio di quanto fosse importante amarla ogni momento, perfino nella sofferenza degli ultimi momenti.