I Maneskin si confermano l’orgoglio italiano in campo internazionale
I Maneskin sono gli autentici protagonisti di questa nuova settimana musicale. La loro The Loneliest è già ascoltatissima. Un brano che conferma la poliedricità del gruppo italiano, capace di alternare la sua vena rock più pura a quella romantica. Questa è la volta di una ballata addirittura struggente. Con un testo rigorosamente in inglese, i Maneskin hanno cantato questa canzone per la prima volta al concerto londinese, riscontrando da subito il coinvolgimento del pubblico. E non è difficile pensarlo, perché The Loeneliest (ossia, “la più solitaria”) è davvero di una forza che raramente si può ascoltare.
C’è tutto il gusto internazionale in questo brano che dimostra un’ulteriore crescita dei Maneskin.
La canzone racconta di un amore che non può più andare avanti, ma non cancellerà mai i momenti belli vissuti insieme. Ora arriverà la notte più solitaria di sempre, perché lei è comunque ancora nei pensieri e nel cuore di lui, che la sta lasciando. Un sentimento preso con la consapevolezza della sua conclusione, dunque, dallo stesso protagonista. A metà tra il “mi dispiace devo andare” di poohiana memoria e “la solitudine” della Pausini, i Maneskin rilanciano quindi l’idea di un amore che non può più andare avanti nonostante il sentimento sia ancora vivo.
L’assolo di chitarra elettrica, in un brano che è un inevitabile climax di intensità, è la perla finale: dobbiamo essere orgogliosi dei “nostri” Maneskin.
Si sanno sempre contraddistinguere i Coma Cose, con i loro giri armonici tanto calibrati da risultare essi stessi poetici. Nelle canzoni dei Coma Cose le parole assumono un volto: anche quelle più inusuali ci diventano tutto a un tratto familiari. Questo proprio grazie alla melodia, capace di trasportare e disegnare dei contorni che il solo lessico non sarebbe in grado di definire. È quello che accade anche nel nuovo singolo, Chiamami. Il brano racconta di una coppia che, pur non stando più apparentemente insieme e, non ha mai smesso di cercarsi e supportarsi. In fondo, non è poi questo il vero amore? I Coma Cose, però, non si presterebbero mai al classico pezzo che parli di sentimenti in maniera canonica. Ecco così arrivare nel testo anche le bombe, lo iodio, l’inverno e la schiavitù. Sono questi i quattro passaggi metaforici principali attraversati dal protagonista della storia, che si trovava immerso negli abissi. Lì, ha sempre avuto lei che lo tirasse su. Così ora, dopo una costante e mai sopita protezione reciproca, mettendo via ogni tipo di orgoglio i due amanti accettano di ammettere che si può ricominciare.
Al contrario del brano dei Maneskin, questo ha dunque un messaggio diverso, di speranza.
Si può anche dire basta a una storia, ma se c’è l’amore questo non cessa di esistere.
È tornato anche Sangiovanni. L’ex cantante di Amici, reduce dal successo sanremese Farfalle, che ancora dopo diversi mesi risuona nelle radio, ha lanciato Fluo. La struttura musicale è sempre la stessa: ritornello orecchiabile, ritmo pop-dance e il racconto senza filtri di un sentimento. Questa volta, però, sembra esserci un messaggio quasi rivoluzionario. Sangiovanni invita a scoprire che il mondo può essere ancora nostro, sebbene ci sembri buio: saremo noi a farlo diventare fluorescente. Incoraggia a vivere l’esistenza in modo più libero, senza le congetture che ci rallentano in questa società che non funziona. Tutto è fatto di apparenze e di speranze in paracaduti dell’ultimo minuto: ora è tempo di cambiare e prendere in mano la nostra vita. Sembra quasi un testo anni ‘70 quello di Sangiovanni, che parla anche di amore senza protezione e colpi di pistola per cambiare una volta per tutte. I cantautori di protesta lo avrebbero eletto a paladino di tante battaglie all’epoca. Come sarà preso questo brano oggi?
Nelle classifiche Fimi, nel frattempo, dopo due settimane impazza Ricordi, dei Pinguini Tattici Nucleari.
La canzone è balzata ora al primo posto, scalzando tutti i trapper del momento. C’è ancora molto spazio, fortunatamente, per la bella musica, fatta di parole e melodie. In questo panorama ricco di tante canzoni, qualcuna rischia di rimanere nascosta ma la nostra rubrica vuole sempre raccontarvi, settimana dopo settimana, quel che vale la pena di essere ascoltato. Al di là delle classifiche. C’è allora anche un brano, Cassandra, che da circa un mese non ci abbandona per la sua ritmicità e orecchiabilità. A cantarla sono i Serpenti con la partecipazione di Malika Ayane. La figura mitologica del pessimismo cosmico è purtroppo molto più frequente di quel che immaginiamo: ecco qui un bel modo di esorcizzarla descrivendo gli atteggiamenti subdoli di chi cerca sempre il male nelle cose. Quanti godono delle disgrazie altrui in questo mondo. Ebbene, ecco una canzone anche per loro: perché chi sa fare musica è generoso con tutti, non lesinando ovviamente un po’ di sarcasmo. Da ascoltare, ben consapevoli del rischio di rimanere contagiati non tanto dal pessimismo, quanto dal ritmo e dalla melodia che rimangono immediatamente in testa.